Duello sul «mercato globale» di Ant. Ram.

Amato-D'Alema Amato-D'Alema Duello sul «mercato globale» ROMA Meno lavoro, più sapere. Nord e Sud uniti dal non-profit. Cina ed Europa, il matrimonio del secolo. Paragrafi, e capitoli, della voce «mercato globale». Che sarebbe poi il titolo del libro di Augusto Fantozzi, che di mercati globali si occupa dalla prospettiva di ministro per il Commercio con l'estero, e del suo portavoce Edoardo Narduzzi. «Un bel libro per i giovani», ha chiosato Renato Ruggiero, esegeta della mondializzazione anche per dovere d'ufficio, essendo il gran capo della World Trade Organisation. Ma la presentazione del saggio, «così ben scritto che lo capisce anche chi questi temi non li mastica affatto», ha detto Enrico Mentana, è stata l'occasione per ascoltare il D'Alema-pensiero sull'argomento. «Il segretario ha per la globalizzazione una vera passione, per lui è come l'invenzione della macchina a vapore ai tempi della rivoluzione industriale», spiega il portavoce Fabrizio Rondolino. E difatti: «La fine del fordismo, come 10 chiamiamo noi con il nostro linguaggio di intellettuali di sinistra, è un fatto straordinario. La globalizzazione è una grande sfida, muta il modo di lavorare e pensare, soprattutto crea la possibilità di un nuovo umanesimo». Piccolo colpo di scena: «Io resto, però, marxista almeno in questo: dove arriva la produzione di massa arrivano la difesa dei diritti, e i sindacati. L'Occidente deve fidare in questo, più che nella tutela delle protezioni». Ed ecco spuntare nel dibattito l'idra di oggi, il Welfare: «Sono conservatori coloro che pensano di mantenere cautele e protezioni sociali con keynesismi vecchio stile». L'obiettivo, centrato, più che lo stato sociale è Bertinotti. Contro il quale si scaglierà anche (d'altra metà della Cosa 2», Giuliano Amato: «Veri conservatori sono coloro che portano le nostre istituzioni ad essere coerenti non col mercato del Duemila, ma con il fordismo degli Anni Trenta». C'è comunque in Europa un deficit di politica, ha detto D'Alema, ma non è vero che le politiche nazionali sono implose: il governo dell'Unione sarà una convergenza delle politiche nazionali. «Il punto - ha ribattuto Amato - è che 11 mondo ha bisogno dell'Europa, il continente che non tollera le disuguaglianze», [ant. ram.]

Persone citate: Amato-d'alema, Augusto Fantozzi, Bertinotti, D'alema, Edoardo Narduzzi, Enrico Mentana, Fabrizio Rondolino, Giuliano Amato, Renato Ruggiero

Luoghi citati: Cina, Europa, Roma