Finalmente Saronni è partito in salita

Finalmente Saronni è partito in salita Finalmente Saronni è partito in salita CHIETI —E'stato bello vedere quei due, Wolfer e Tosoni, in fuga alla ricerca di gloria. Al pubblico piacciono queste fughe. Il pubblico è un po' deluso se vede i corridori passare tutti schierati come un esercito. La fuga di quei due è stata formidabile per la lunghezza e perché avveniva in un caldo afoso. Il caldo, ieri, ha fatto penare. Tutti non facevano che bere roba ghiacciata. Il primo corridore che ha potuto rinfrescarsi con bibite ghiacciate è stato il Coppi. Pativa il caldo. In un Giro del '47 o forse del '48, per una tappa del Meridione, fece mettere una ghiacciaina nell'ammiraglia, la macchina della sua Casa che lo seguiva. Dopo qualche tempo abbiamo avuto tutti la ghiacciaina, ma intanto per qualche giornata soltanto Coppi ebbe roba fresca, in ogni momento, e ci faceva soffrire tutti. Saronni ha fatto ieri quello che doveva già fare a Perugia e a Castel Gandolfo. Approfittare degli arrivi in salita per togliere i secondi a Moser. Saronni deve sempre approfittare dove ha la capacità di vincere. Credo che se fosse partito un chilometro prima, di secondi a Moser ne avrebbe tolti una quindicina. Nel Giro del '46, su questa salita di Chieti, io partii un po ' prima del Saronni di ieri, piantai tutti, Ortelli e Coppi compresi, e andavo bene, ero sicuro di avere un bel po' di vantaggio. Ma allora c'era confusione agli arrivi. Io correvo intrufolato tra delle auto e i vigili le fecero deviare, costrinsero anche me a deviare e a perdere del tempo. Arrivai secondo a sette secondi. Vinse Ortelli. Ortelli ride ancora adesso di quell'arrivo, quando mi vede mi canzona: «Ti ricordi di Chieti?.. Gino Bartali VISTO DA GINO BARTALI

Luoghi citati: Castel Gandolfo, Chieti, Perugia