Fiat tante novità a Melfi salta il muro delle 8 ore

Fatto l'accordo, più potere al sindacato nelle commissioni Fatto l'accordo, più potere al sindacato nelle commissioni Fiat, tante novità a Melfi salta il muro delle 8 ore ROMA. Accordo per Melfi, dopo una no stop durata un'intera notte. In 140 pagine, siglate tra sindacati e azienda, c'è di tutto. Anzituto le cifre: l'intesa riguarda 7 mila operai di Melfi che all'inizio del 1994 produrranno la «Punto» per arrivare a regime a 1800 vetture al giorno pari a 450 mila all'anno; a Pratola Serra i lavoratori interessati saranno 1300 e costruiranno oltre 3000 motori al giorno per un totale di 800.000 all'anno. Negli stabilimenti inoltre si lavorerà, su tre turni, sette ore e un quarto al giorno. Per leggere l'accordo le parti usano il termine «innovativo». In effetti ci sono alcuni punti sanciti in un testo sindacale per la prima volta. Baretta, segretario nazionale della Fim-Cisl, sottolinea la novità dell'orario: «Per la prima volta si rompe il muro delle otto ore giornaliere». Cavalitto (Sida) spiega: «Utilizzando le 57 ore annue di permessi retribuiti si riduce l'orario di un quarto d'ora al giorno: aggiungendo la mezz'ora per la mensa, che essendo a fine turno il lavoratore può "saltare", si arriva a 7 ore e 15 minuti al giorno». Il lavoro, come detto, è organizzato su tre turni compresa la notte. Le prime due settimane si lavora sei giorni (riposo alla domenica) e la terza settimana ci sono tre giorni di riposo sempre collegati alla domenica. La manutenzione deve assicurare l'assistenza tutta la settimana. La retribuzione è quella stabilita dal contratto nazionale di lavoro con un istituto in più: il premio di competitività. Cavalitto ha spiegato: «Il contratto nazionale prevede un premio di produzione che oscilla da 13 a 18 mila lire mensili a seconda delle categorie. A Melfi ed a Pratola Serra, in attesa che la produzione entri a regime, ci saranno 80 mila lire al mese nel 1994 e 90 mila mensili nel 1995. Poi il premio di competitività potrà salire fino a 225 mila lire mensili in base a parametri controllati da una commissione partitetica e riguardanti la gestione della fabbrica integrata, l'efficienza, la qualità, i costi, l'assenteismo eccetera». Per il lavoro notturno il contratto riconosce una maggiorazione del 15 per cento (niente per gli altri turni). L'accordo firmato ieri, invece, stabilisce una maggiorazione del 20 per cento per il «secondo turno» e del 30 per cento per il «terzo turno». In base a valutazioni dei tecnici rispetto al contratto nazionale ci sono 2.700.000 lire annue in più, pari a circa 200 mila lire al mese. I lavoratori di Melfi e di Pratola Serra guadagneranno meno di quelli di Torino. I sindacati respingono l'accusa di aver accettato «gabbie salariali»: «Bisogna tener conto - ha affermato il segretario nazionale della Uilm, Di Maulo del percorso di formazione previsto per gli operai di Melfi e del fatto che la fabbrica andrà a regime solo fra tre anni». Contro la firma dei quattro sindacati, invece, si sono pronunciati il segretario della Fiom piemontese Cremaschi: «E' una intesa pessima perché sancisce il principio della differenza di trattamento. Non funzionerà» e il coordinatore nazionale del settore auto della Fiom Tibaldi: «Gli operai di Melfi produrranno la stessa auto di Mirafiori, con ritmi di lavoro più elevati, orari più disagiati e con un salario di circa 3 milioni all'anno in meno». Mazzone segretario nazionale della Fiom ha messo in rilievo «l'importanza e il valore politico di aver sancito il diritto di contrattare1 in azienda quote salariali aggiuntive di quelle previste dal contratto di lavoro». Nel capitolo relazioni industriali le novità sono molte: per esempio c'è una commissione paritetica per raffreddare le vertenze collettive aziendali. Le commissioni, in totale, sono otto con un accresciuto potere di intervento dei sindacati. La delegazione aziendale guidata dai responsabili delle relazioni industriali della Fiat, Figurati, e dell'Auto, Gasca, hanno sottolineato il valore dell'accordo che realizza «la sintesi di tre esigenze fondamentali: condizioni di massima competitività e utilizzo degli impianti; soddisfazione dei lavoratori per l'orario; salto di qualità nelle relazioni industriali con la codecisione in parecchie commissioni». Sergio Devecchi

Persone citate: Baretta, Cavalitto, Cremaschi, Di Maulo, Figurati, Gasca, Mazzone, Sergio Devecchi, Tibaldi