La manovrina abbatte i «cd»

Crollate del 75% le emissioni di certificati a 18 e 24 mesi Lei manovrino abbatte i «ed » Crollate del 75% le emissioni di certificati a 18 e 24 mesi Più sofferenze nei conti delle banche ROMA DALLA REDAZIONE I certificati di deposito non hanno superato l'effetto-manovra-bis. Le emissioni di certificati con durata tra i 18 e i 24 mesi sono diminuite del 75%. Ad affermarlo e il rapporto mensile dell'Associazione bancaria italiana, che indica inoltre un aumento, anche se lieve, del rapporto tra sofferenze e impieghi, malgrado sia rallentata la crescita dei crediti a rischio. Questo perché la congiuntura economica più debole ha rallentato l'aumento degli impieghi. Migliora invece l'andamento della raccolta. L'aumento dell'aliquota sui certificati di deposito, «Cd» in breve, oltre i 18 mesi dal 12,50 al 27% è entrato in vigore il 20 giugno e net;li ultimi dieci giorni del mese, riferisce il rapporto, le emissioni di certificati 18-24 mesi sono ammontate a 1059 miliardi di lire a fronte dui 4110 degli ultimi dieci giorni di maggio. La diminuzione è stata del 74,23%. L'Abi sottolinea che questo tipo di certificati di deposito era in crescita, come indica l'aumento di maggio rispetto ai I presidente Abi, Tancredi Bianchi 4069 miliardi degli ultimi dieci giorni di aprile, e costituiva uno degli elementi principali della ripresa della raccolta. Per i certificati di durata inferiore a sei mesi è stato registrato un calo del 18,10%, con emissioni per 2331 miliardi contro i 2846 miliardi dell'ultima decade di maggio. Per le sofferenze i dati di marzo indicano una crescita annua del 14,6%, in rallentamento rispetto al 17,28% di febbraio e in netto miglioramento sul più 27,04% del marzo '95. A marzo, al netto delle svalutazioni, i crediti a rischio delle banche italiane ammontavano a 67.360 miliardi di lire. Ma l'economia che tira meno ha fatto aumentare il peso delle sofferenze: nel marzo '95 erano pari al 9,33% degli impieghi, nel marzo di quest'anno sono arrivate al 10,54%, in crescita anche rispetto al 10,52% di febbraio. La decelerazione dell'attività produttiva, nota il rapporto, ha provocato anche una flessione degli impieghi. Quelli delle banche a breve a giugno avevano una crescita annua del 7%, circa tre punti meno di gennaio. Per le banche a medio e lungo termine il dato (di maggio) è negativo, meno 5,9%. Va bene invece la raccolta per le banche a breve, che a marzo ha raggiunto 1.157.000 miliardi (+6,3%). Ma la ripresa della raccolta era frutto dello sviluppo dei «Cd», oltre che delle operazioni pronti-termine, sottolinea l'Abi. In calo, infine, i tassi: al 12,25% quelli medi sui prestiti (12,43 a maggio) e al 6,74% (6,79) quelli sui depositi.

Persone citate: Tancredi Bianchi

Luoghi citati: Roma