«In manette per il visto scaduto»

«In manette per il visto scaduto» AL QAEDA RIVENDICA LA STRAGE DELLA DISCOTECA. IL PROPRIETARIO DELL'AUTO-BOMBA: SONO IL COORDINATORE «In manette per il visto scaduto» Bali, la Farnesina scagiona l'italiano arrestato ROMA Aveva il permesso di soggiorno scaduto da oltre un anno: per questo motivo l'italiano Andrea Sorteni, 37 anni, è finito in manette a Bali. Inoltre aveva aperto un locale senza la regolare autorizzazione. Mentre le indagini sulla strage del 12 ottobre in Indonesia imboccano una svolta con la confessione del proprietario del fiu^oncino esploso davanti al locale, e nelle stesse ore in cui Al Qaeda rivendica via Internet l'attentato mosso contro «discoteche e bordelli in Indonesia», sembra alleggerirsi la posizione dell'italiano di 37 anni arrestato tre settimane fa. Per lui, infatti, l'accusa sarebbe solo di violazione delle locali leggi sull'immigrazione: prima la nostra ambasciata in Indonesia, poi direttamente la Farnesina, hanno confermato che contro Sorteni non c'è attualmente nessuna imputazione legata all'attentato contro il Sari Club. Ma il settimanale «Panorama», a cui si devono le rivelazioni sul nome di Sorteni legato alla strage di Bali, ha difeso il servizio pubblicato sull'ultimo numero e in una nota ha confermato punto per punto gli elementi raccolti. Nelle stesse ore un consigliere della missione diplomatica italiana in Indonesia ha spiegato che la polizia indonesiana ha dato notizia dell'arresto all'ambasciata circa due settimane fa, e ha ribadito che nell'atto di incriminazione compare solo l'accusa di violazione delle leggi sull'immigrazione. Sorteni abitava da oltre un anno a Bali, pur essendo entrato nel Paese con un visto turistico valido 60 giorni: da tempo gestiva nell'isola un ristorante-discoteca senza licenza né autorizzazioni. Ora l'uomo è assistito dalle autorità consolari italiane e da un suo avvocato di fiducia. Il caso però non è ancora del tutto chiaro: «Panorama» continua a non escludere la possibilità che Sorteni sia stato arrestato con un capo di imputazione diverso da ciò per cui verrebbe in realtà sospettato dagli investigatori e ha sottolineato che è stato un ispettore di polizia indonesiano a dichiarare che «Sorteni risulta "involved" (coinvol- to) nell'attentato». Sorteni, «soprannominato l'italiano di Osama» secondo «Panorama» che ha intervistato chi lo ha frequentato di più a Bali, «risulta in strettissimi rapporti con un giovane saudita, conosciuto con il nome di Abdullah, che il Bin, il servizio segreto indonesiano, ritie¬ ne sia l'organizzatore dell'attacco terroristico». Scrive ancora il settimanale: «La notte prima del tremendo botto, e il giorno successivo, fino alle 23.30, i due hanno partecipato a un party non stop nella discoteca Scandal, annessa al Saphir Bali hotel, a nemmeno un chilometro dal Club Sari, il bersaglio principale dei terroristi islamici». Quel che è certo è che dopo la strage al Sari Club le forze di sicurezza indonesiane hanno battuto a tappeto tutta l'isola, soffermandosi sugli stranieri residenti. L'arresto di Sorteni è avvenuto durante questa gigantesca operazione di controllo. L'inviato di «Panorama» ha infine ottenuto dall'ex fidanzata di Sorteni la copia del 29 ottobre di «Nusa», un quotidiano indonesiano, in cui si parla dell'arresto di Sorteni come «collegato all'attentato di Bali». Sull'isola, intanto, importante svolta nelle indagini: l'uomo arrestato alcuni giorni fa, un indonesiano di 30 anni di nome Amrozi e proprietario del furgone-bomba, ha confessato di essere il coordinatore dell'attentato. Era uno dei quattro sospettati di cui era stato diffuso l'identikit. «Amrozi ha confessato di essere venuto a Bali, che il suo scopo era di garantire la sicurezza della missione e di essere anche il responsabile dell'azione sul campo», ha detto il capo della polizia. Nel frattempo l'allanne-attentati toma a essere altissimo: nel messaggio in cui ha rivendicato la strage di Bali, Al Qaeda ha annunciato nuove azioni contro quei Paesi islamici e arabi che fanno parte dell'allenza «crociato-ebraica». [e. st.J II settimanale «Panorama» difende le sue rivelazioni «E' stato un ispettore indonesiano a dichiarare che Sorteni "è coinvolto"» Una foto di famiglia di Amrozi, l'indonesiano di 30 anni che ha confessato di essere stato il coordinatore dell'attentato di Bali

Luoghi citati: Bali, Indonesia, Roma