Dal referendum a Fazio ritorna a galla l'orgoglio dei cattolici di Fabio Martini

Dal referendum a Fazio ritorna a galla l'orgoglio dei cattolici LA SCELTA DEL CAPO DELLO STATO IL CONFRONTO POLITICO SI RIANIMA CON INTERVENTI INASPETTATI DALL'«OSSERVATORE ROMANO» E DALL'ASSOCIAZIONISMO Dal referendum a Fazio ritorna a galla l'orgoglio dei cattolici Risorge Fantica diatriba guelfi-ghibellini che pareva sepolta con la Prima Repubbica Fabio Martini ROMA E' il pomeriggio del 7 settembre, il più inclinato per il Governatore deha Banca d'Italia e sulle strade che portano al Quirinale è appena iniziato un viavai di capi deha maggioranza e dell'opposizione, un pellegrinaggio che sembra preannunciare la giubilazione. Sono le ore più difficili per il cattolicissimo banchiere di Alvito e proprio nel cuore di quel pomeriggio le agenzie battono l'anticipazione di un articolo dell'sOsservatore romano», il giornale del Vaticano: è una difesa forte di Fazio, vittima di «attacchi pesanti e inopportuni». In quelle ore difficili, tra i poteri che contano, il Vaticano è l'unico che resta a difendere il Governatore. Ventiquattro ore più tardi il cielhno di Forza Itaha Mario Mauro, vicepresidente del Parlamento europeo, ravviva l'arringa difensiva con un dato religioso: «Fazio è un uomo retto, basta con il linciaggio preventivo dei cattohei impegnati nella vita pubbhca del Paese». Dunque, Fazio sarebbe sotto tiro non per quel che ha fatto e per quel che ha detto, ma in quanto «cattolico». Tesi originale, ma rivelatrice, ultimo segnale di una risorgente diatriba laici-cattohei, l'eterna divisione itahea tra guelfi e ghibellini, che la Prima Repubbhca - e anche l'alba deha Seconda - sembravano aver dissipato. Ma nelle parole di Mauro c'è qualcosa di più e di più interessante, c'è anche l'eco di una delle novità «ideologiche» portate dal nuovo Pontefice, quel sentirsi accerchiati, quel dire «siamo una minoranza» (parole di Camillo Ruini), quella riaffermazione dell'identità verso un nemico che ti vuole far male. Certo, in Itaha l'influenza della Chiesa resta forte. Come dice don Giarmi Baget-Bozzo, «il fatto che il Governatore sia ancora al suo posto, significa che ha le spalle ben coperte e il suo rapporto col Vaticano è cosa nota». UN UNIVERSO COMPLESSO La rinascita deha contrapposizione tra laici e cattohei riproposta dal caso Vaticano-Fazio è soltanto l'ultimo di una serie di scontri recenti e molto seri: quello sul caso-Buttighone, quello durissimo sul referendum per la fécondàziòné assistita é'ora riemerge persino la questione di un'alternanza laici-cattoliei al Quirinale che sembrava' appai ^ nere al secolo scorso. Certo, la Chiesa nella Seconda Repubbhca è molto diversa da quella deha Prima, nella quale dominava il partito dei cattohei. Ora- mai, senza la forza deha De, i voti cattohei si pesano e non si contano. Dice Giorgio Tonini, già presidente deha Fuei, oggi senatore Ds: «Il mondo cattoheo oramai è un universo molto complesso, ci sono Ruini e la Cisl, CI e Assisi e pur non essendo organizzato in un unico polo, mantiene una sua utilità marginale, sapendo di poter spostare voti e di poter essere determinante». Il capolavoro pohtico del cardinale Ruini - lo ammettono anche i suoi detrattori - è stato quello di aggregare come non capitava da decenni tutte le anime del mondo cattoheo (dalle Ach all'Opus Dei) nella battagha sui referendum per la fecondazione assistita. L'IDEOLOGIA DI PAPA RATZINGER «E' vero - dice il costituzionalista Stefano Ceccanti, uno dei capofila dei cattohei per il Sì ma ora dobbiamo oggettivamente prendere atto che un referen- dum così dirompente e una vittoria così netta non hanno prodotto un nuovo scenario pohtico, come qualcuno sperava e come era possibile attendersi. Nel centrodestra il vuoto aperto da Berlusconi non ha prodotto una successione cattohea come si sperava Oltretevere. E non suscita alcun interesse l'opzione terzopolista: nel 1994 la Chiesa appoggiò massicciamente Martinazzoi, ma non Andreotti nel 2001». Eppure la tentazione di fare fronte, di rivendicare un'identità cattohea, nel solco deha nuova ideologia di Papa Ratzinger, rispunta anche sulla questione deha presidenza della Repubbhca, sulla quale pende da decenni la leggenda di un'alternanza laici-cattohei, in realtà mai così rigida e che si è inverata soltanto nel ventennio che va dal 1962 al 1985, con Segni-Saragat-LeonePertini-Cossiga. E' bastato che Massimo D'Alema dicesse, in un' intervista a «La Stampa» che «la regola dell'alternanza laici-cattohei appartiene al mondo che fu», quando c'era il partito dei cattohei» e «un altro sistema pohtico», è bastato suggerire un metodo meno ingessato per suscitare una reazione identitaria, persino nell'area più progressista del mondo cattolico. Dice Luigi Bobba, presidente delle Ach: «Non capisco la ragione per cui D'Alema sostenga di fermare l'alternanza tra cattohei e laici, ponendo fine ad un sistema che risale a De Gasperi e che oramai fa parte deha Costituzione materiale del Paese». E Bobba, che potrebbe candidarsi alle prossime elezioni con il centrosinistra, fa una concessione: «Certo, non deve essere un dogma, ma del resto noi cattohei non siamo così margin ah». 1993 CCD ^soa (Centro Cristiano g({ 1994 Democratico) ra Casini, Mastella 1995 DC (Democrazìa Cristiana) Partito Popolare Italiano) /lartin UDR 19S« (Unione Dem. per la Rep.) UPR 1999 (Unione per la Repubblica) Cossiga Fond. DE 2000 (Democrazia Europea) D'Antoni DE (Democrazia 20OS PPI (Partito Popolare Italiano) Bianco Ri (Rinnovamento Italiano) Dini I DEMOCRATICI Di Pietro Lista Margherita (Ppi, Udeut RI e Democratici) Rutelli Margherita (Ppi, Rie Democratici) Rutelli DE D'Antoni Maraherita Rutelli Un manifesto elettorale della De degli Anni Cinquanta

Luoghi citati: Alvito, Assisi, Roma