Quel dentista diventato «padre costituente»

Quel dentista diventato «padre costituente» CHI E' IL LEGHISTA DI FERRO CHE STA RIFORMANDO LA CARTA FONDAMENTALE ESPRESSA DALl/ASSEMBLEA DEL 1946 Quel dentista diventato «padre costituente» Calderoli, dal trapano odontoiatrico alla rifondazione della Repubblica personaggio Filippo Ceccarelii COSTITUZIONE odontoiatrica, implantologia federali; sta, ortodonzia parlamentare. Le professioni originarie, di solito, non hanno troppa importanza in politica. Così l'albo d'oro del governo, della Camera, del Senato e delle amministrazioni contempla diversi elettricisti, latinisti, pediatri, pittori, macellai, assicuratori e perfino barbieri come Giovanni Germanetto, figura di spicco del comunismo intemazionale. E tuttavia, siccome evidente mente non bastava affidare i delicati problemi della giustizia a un ingegnere specializzato nell'abbattimento dei rumori (il Guardasigilli Castelli), è parsa ufaa soluzione assennata e magari anche un'altra simpatica sfida all'incompetenza quella di mettere la nuova Costituzione della Repubblica itahana nelle mani di un dentista. Anche questo, per giunta, iper-padano. A Bergamo, in effetti, Calderoli è quasi sinonimo di dentista. C'è anche una specie di filastròcca vagamente promozionale che dice: «Se ol to dènt al gh'à 'l careuh, cioè se il tuo dente ha ima carie, «te gh'è de 'ndà dal Caldereul», è appunto il caso di andare dal dottor Calderoli. Oltre a essere dentista lui stesso, il ministro delle Riforme è infatti nipote e figlio di dentista, ha quattro zii dentisti, tre fratelli dentisti e un numero mutevole ma sempre crescente di dentisti cugini. Ora, questo suo inusitato passaggio dal mondo delle protesi ai più delicati specialismi delle istituzioni; questo salto, invero sbalorditivo, da specilli, trapani e aspira-sahva alle modifiche della carta costituzionale, ecco, non è imo scandalo. Ma certo è quanto di più vicino all'idea di Lenin sulla cuoca che poteva finire al vertice dello Stato. Guarda un po' le sorprese della post-democrazia - e un po' anche della sua più folklorica e dissennata varietà all'italiana. E dire che fino a ieri, nel Palazzo, il dentista era più che altro un pretesto, megho una scusa. «Perdonatemi, ma devo andare dal dentista», diceva ad esempio Forlani ai giornalisti quando non voleva commentare le picconate di Cossiga. Di recente Berlusconi ha invece evocato questo antico e indispensabile mestiere per sottolineare con qualche disprezzo la girandola degli avversari che il centrosinistra gli pone di fronte, Rutelli, Cofferati, Prodi: «Mi ricorda tanto là sala d'aspetto del mio dentista - ha spiegato -, mentre i pazienti aspettavano, ogni tanto si udiva l'urlo del malcapitato sotto i ferri e una voce tonante che diceva: "Avanti il prossimo!"». Certo resta difficile immaginare l'uomo del trapano padano come padre costituente. E chissà cosa direbbe il povero professor Migho, un vero tecnico delle istituzimi, che l'avrebbe tanto voluta fare lui la riforma federale, ma al dunque Bossi gli preferì Speroni, pilota d'aereo. Sono, del resto, le meraviglie del possibile: neanche a farlo apposta, la Lega ha da sempre un'abbondanza di dentisti: l'ex segretario della Pivetti Fiorentini, l'onorevole Latronico, il senatore di Ferrara Dell'Uomo, lo stesso presidente dei deputati Gè. Seminai Calderoh sembrava aspirare al ministero della Salute. O almeno questo garantiva con la dovuta solennità Gianfranco Funari, come si" legge in quella pensosa autobiografìa che l'attuale ministro bergamasco per le Riforme ha intitolato - ma sul serio - «Mutate muianda» (Foedus, 1996). A pensarci bene, la questione di una poàsibile inadeguatezza di Calderoh, come d'altronde di tanti nella Seconda Repubblica, non ha tanto a che fare con l'esperienza professionale. Quest'ultima per la verità viene fuori di rado; né qui si riterrebbe attinente agli studi e ai trascorsi sanitari- calderoliani la proposta di castrare, molto semplicemente; gli stupratori. E in che modo? «Un cólpo forbici e il problema è risolto», rispose lui, specificando che dette forbici potevano «anche» non essere sterilizzate. Questo è insomma il tipo di esponente politico che sta lavorando sul testo licenziato dall'Assemblea Costituente (e rivisto sul piano letterario da Antonio Baldini, Concetto Marchesi e Pietro Pancrazi). Per il resto si può dire che Calderoli è un, personaggio certamente molto gioviale e appassionato. Una volta, a una manifestazione, ha eseguito l'ostensione di un tricolore bruciacchiato. Un'altra volta ha proposto di istituire una chiesa cristiana, libera e padana, che cacci i mercanti dal tempio. Si è anche sposato secondo il rito celtico, con tanto di braciere, coppe di idromele e un capovillaggio vacanze che fungeva da druido e che ha pronunciato la formula: «Il fuoco fonda la materia e le braccia degli uomini forgino il simbolo della vostra unione». Ancora. Come vicepresidente del Senato Calderoli si è fatto promotore della fiction identitaria nordica e di una feroce battaglia contro una statua lignea che il presidente Pera ha introdotto njeU'ex Salone Garibaldi. L'ha chiamata «enorme simbolo anatomico», ha raccolto firme, però poi deve aver fatto marcia indietro perché la statua falliforme sta sempre lì. Sempre negli ultimi mesi, prima di mettere mano alla Costituzione, ha suggerito - ma deve essere stata una battuta - di mandare i magistrati cattivi ai lavori forzati, ma ha presentato un vero disegno di legge che per «naturalizzare» gli immigrati prevede un esame di italiano e, visto che c'era, anche la conoscenza del dialetto parlato nella regione d'appartenenza. Quando sono sitati sequestrati i primi italiani in Iraq gli è venuta un'idea: per ogni giorno di prigionia laggiù, mille permessi di soggiorno revocati in Italia. Nella baita di Lorenzago è poi diventato «un saggio». Sembra sia stato anche un buon dentista. Si spera vivamente nell'anestesia. Come battuta ha suggerito di mandare i magistrati cattivi ai lavori forzati Come vero disegno di legge ha chiesto per gli immigrati un esame di italiano e anche la conoscenza del dialetto regionale E' un uomo sempre gioviale e appassionato A una manifestazione ha eseguito astensione di un tricolore bruciacchiato Ha proposto di istituire una chiesa cristiana, libera e padana, che cacci i mercanti dal tempio Si è persino sposato secondo il rito celtico Roberto Calderoli con Umberto Bossi leader della Lega e suo predecessore al ministero per le Riforme

Luoghi citati: Bergamo, Iraq, Italia