L'italiano Baghetti e il messicano Rodriguez hanno compiuto le prove più emozionanti

L'italiano Baghetti e il messicano Rodriguez hanno compiuto le prove più emozionanti L'italiano Baghetti e il messicano Rodriguez hanno compiuto le prove più emozionanti La media più elevata raggiunta, a oltre 216 all'ora, dal tedesco Von Trips; Rodriguez è stato il secondo - Ottimo anche il piazzamento di partenza del giovane pilota milanese - In ombra gli assi Moss e Brabham, che guidavano màcchine con nuovi motori a otto cilindri - Favorite le Ferrari (Dal nostro inviato speciale) Monza, 9 settembre. C'era tanta gente, oggi all'Autodromo di Monza, per la giornata conclusiva delle prove ufficiali del XXXII Gran Premio d'Italia, da far osservare a quelli che con i motori hanno fatto i capelli bianchi: « Sembra di essere tornati ai tempi d'oro, agli anni dei Varzi e dei Nuvolari, delle Alfa Romeo e delle Mercedes c delle Bugatti ». Forse hanno ragione, jor*e la popolarità dello sport automobilistico in Italia sta riprendendo quòta. Il piccolo mira colo c merito delle nostre mac chine di nuovo vittoriose, ma * soprattutto bastato, a richia mare il pubblico sulle piste, che venissero fuori nuovi piloti italiani, in grado di non essere umiliati dagli stranieri. Per il trentaduesimo Gran Premio d'Italia si è formata nuovamente quell'atmosfera di entusiasmo e di interesse che si credeva un ricordo lontano ti ricordo appunto di quelli che hanno fatto i capelli bianchi a lavorare attorno ai motori e alle macchine da cor sa. Qualcuno chiederà a che cosa serve tutto questo, che cosa sono 200 chilometri all'ora su quattro ruote, quando un satellite artificiale fa il giro della Terra in 90 minuti. Bene, si può rispondere in tanti modi, approvare o disapprovare queste manifestazioni di rischio, ma rimane la constatazione che la gente è ancora affascinata dal coraggio di uomini che rischiano l'osso del collo per qualche cosa difflci-\le da definire un ideale, ma che è comunque altamente rispettabile. Il Gran Premio d'Italia, prova di campionato del mondo, è la corsa automobilistica più importante, e vorremmo dire solenne, della stagione, non fosse altro per la forza di una lunga tradizione sorta esattamente quarant'anni fa, quando davvero correre in automobile rappresentava ancora qualcosa di leggendario, quando era complemento necessario di quelle esperienze attraverso cui le macchine e l'industria andavano consoli dandosi. Ma molte delle carat teristiche esteriori dei Gran Premi di un tempo sono rimaste: la coreografia sgargiante, un pizzico di fiera delle vanità e l'atmosfera tesa, cui contribuiscono in. buona parte i motori che liberano nell'aria laceranti cadenze. Oggi, ultimo turno di allenamenti, si è andati avanti tutto il pomerìggio ^Ogni squadra, ogni macchina, ogni pilota aveva qualcosa da chiarire, qualche limite da saggiare, e ci si è messo con impegno. Le Ferrari sono favorite dai precedenti di una stagione smagliante: la Casa modenese allinea per l'occasione ben cinque macchine, aggiungendo a quelle di Phil Hill, Von Trips e Ginther, due altri esemplari affidati alla <speranza» italiana Giancarlo Baghetti e alla < rivelazione » Ricardo Rodriguez, un messicano di neppure vent'anni, che al suo Paese è considerato una specie di fenomeno del volante. In realtà, i due ragazzi sono stati fra i protagonisti della giornata, facendo registrare sul giro di 10 mila metri esatti medie elevatissime: Rodriguez, anzi, si è aggiudicato il secondo miglior tempo assoluto, in 2' '16" >i/10, appena 1/10 in più del tedesco Von Trips, che con i suoi 216,476 km. di media ha ottenuto la prestazione-limite della vigilia del Gran Premio. Al tirar delle somme, nella graduatoria dei tempi risultarono ai primi quattro e al sesto posto le cinque macchine italiane, che — ?ion soltanto per l'esito delle prove — legittimano largamente il loro ruolo di favorite. Dei piloti inglesi, i migliori sono apparsi Graham Hill, su B.R.M., e il giovane Clark, su Lotus. In ombra, invece, Stirling Moss e il campione mondiale uscente Brabham, a cui non sono bastati i nuovi motori a otto cilindri per entrare nel gruppo dei più veloci. La minaccia inglese sembra insomma, stasera, più incon sistente del temuto: soltanto la pioggia, oppure qualche sorpresa da parte delle gom me per le più veloci Ferrari potrebbe mondare in aria il pronostico. Alla corsa sono stati ammessi 32 piloti: troppi, a nostro avviso, per motivi di sicurezza, considerando che fra i tempi-limite e quelli dei più lenti esiste una differenza pari al limite di 35 chilometri l'ora, il che significa per le macchine di testa la necessità di troppi superamenti già dopo ima decina di giri. Il Gran Premio d'Italia si disputerà, con partenza alle 15, su 1/3 giri, pari a km. 430. In mattinata si correrà, sul solo circuito stradale di 5750 metri, la Coppa Inter-Europa, per macchine della categoria Gran Turismo, con turni di tre ore ciascuno per due gruppi di cilindrate: un avanspettacolo tradizionale, che servirà a riempire l'attesa, presentando piloti di buona fama, alcuni dei quali forse maturi per il passaggio sulla monoposto di formula 1, sogno quasi proibito di quanti fanno dello sport automobilistico. La graduatoria dei tempi, dopo le prove ufficiali per il Gran Premio vede ai primi posti: Von Trips (Ferrari) 2'46"S/10, media 216,1,76; Rodriguez (Ferrari) 2'Jt6"4; Ginther (Ferrari) 2'46"8; Phil Hill (Ferrari) 2'J,7"2; Graham Hill (B.R.M.) 2'48"7; Baghetti (Ferrari) 2'49"; Clark (Lotus) 2' e 49"'2: Bonnier (Porsche) 2' e 49"6; Ireland (Lotus) 2'50" e 3; Brabham (Cooper) 2'51" e 6; Moss (Lotus) esi"8: Gurney (Porsche) 2'52"; Brooks (B.R.M. I 2'52"2. Seguono Mac Laren (Cooper)'£'5S"4: De Beaufort (Porsche) 2'5S"8; Lewis (Cooper) 2'54": Gregory (Lotus) B'55"2; Salvadori (Cooper) 2'55'2; Surtees (Cooper) 2'55"6; Vaccarella (Di Tomaso-Conrero) 2' 56": Bandini (Cooper-Mascrati) 2' e 57"7; Trintignant (CooperMaserati) 2'58"7; Taylor (Lo tus) 3'00"6; Bussinello (Di To maso) 3'01"7: Ashmore (Lotus) 3'0S"; Fireman (Cooper) 3'04"8; Pernell (Lotus) 3'0S"5: Seidei (Lotus) S'06"; Pirocchi (Cooper-Mascrati) 3'06"5:Starrabba (Lotus-Maserati) S'07"9: Nayloer (Y.B.W.) 3'08"1; Lippi (Osca-Dc Tomaso) 3'08"9. I più, veloci delle sei classi di vetture partecipanti alla Coppa Inter-Europa sono risultati: Thiele (Fiat Abarth 1000) £'05"6, media 164,940: Feriamo (Lancia Appia-Zagato) 2'21"6, media 146,185: Sanesi (Alfa Romeo Giulietta S.Z.) 2'0',"8, media 165,865: Von Hanstein (Porsche) 2'02"9, media 168,929: Zagato (Lancia Flaminia-Zagato) 2'07", media 162,992; Abate (Ferrari 3000) l'51"2, media 186,208. Ferruccio Bernabò Fangio, che è stato cinque volte campione del mondo, tra le « promesse » dell'auto Baghetti (a sinistra) e Rodriguez

Luoghi citati: Italia, Monza