Lauro sorpreso a Napoli a strappare manifesti elettorali

Lauro sorpreso a Napoli a strappare manifesti elettorali Lauro sorpreso a Napoli a strappare manifesti elettorali L'operazione a notte, alta con un gruppo di "guappi,, - Zuffa furibonda con un concorrente monarchico in pigiama - Intervento della polizia ■ Un'altra lettera di Umberto sulla lotta amministrativa - Prevista una vittoria democratica (Dal nostro corrispondente) Napoli, 24 maggio. Quali le previsioni sul responso delle urne a poche ore dalle elezioni? Il < toto-;scheda > dell'opinione pubblica, al di là delle masse inserite nei partiti, continua a ritenere lo schieramento della Democrazia Cristiana e dei suoi alleati come il più probabile vincitore, anche se non proprio in largo vantaggio sui suoi poderosi avversari: 1 totalitari delle due estreme. Questi ultimi per rincuorare il morale dei. propri aderenti, ricordano le cifre delle elezioni comunali nel novembre 1946, quando i socialcomunisti risultarono al primo posto con 75 mila voti, l'U.Q. ne ebbe 46 mila, i monarchici 44 mila, 35 mila i liberali e 32 mila la D.C. Ma gli esponenti democristiani osservano che il 18 aprile, con l'85,2 % di votanti, il loro partito ebbe 240 mila voti, seguito dai socialcomunisti (98 mila), dai monarchici (71 mila) e dal M.S.I. (36 mila). Si ritiene a Napoli che i voti della D.C. saranno sugli oltre 100 mila, cui vanno aggiunti almeno altri 80 mila delle forze apparentate risultato questo che garantirebbe la vittoria delle forze democratiche. Una lettera di Umberto Molte di varia efficacia le cause che vanno determinando il sempre più forte diminuire delle azioni dei monarchici del P.N.M. (quelli, cioè di Lauro; gli altri sono raggruppati nel Fronte monarchico guidato dall'on. Ezio Coppa e da un popolare aristocratico, il duca di Santa Severina). Oltre a quelle identiche alla difficoltà d'espansione del comunismo (manifestatesi nella reazione al discorso di Borghese cioè la paura di nuovo sangue, violenze e guerra civile) sono da elencarsi in primo piano le precisazioni di Umberto di Savoia sul nessun monopolio dell'idea monarchica, tesi questa che ha avuto una nuova recente conferma nella lettera (letta ieri in un comizio di Salerno) che l'ex-sovrano ha diretto da Cascais in data 7 maggio al senatore d.c. Salvi: c Caro senatore — dice il documento, — mi dispiace molto dì non poterla salutare prima della sua partenza. Le scrivo intanto e, non solo per augurarle un buon viaggio, ma per dirle ancora quanto ho gradito la sua visita di. ieri. Le sarò molto grato se, arrivando in Italia, vorrà dire agli amici del suo gruppo la mia gratitudine per le loro così cortesi espressioni rivoltemi, assicurando nello stesso tempo che non ci sono monopoli e che io anche ora sono per tutti (tutti beninteso, purché buoni cittadini...). Gli amici capiranno certamente. Mi ricordi ai suoi, e mi dico affettuosamente, Umberto >. Ciò, oltre la tensione tra fascisti e monarchici nell'apologia dei rispettivi < comandan ti > Lauro e Borghese e fra < camerati > di Salò e c camerati > che, accettando la linea Grandi - nella famosa seduta del Gran Consiglio, vengon bollati come traditori. Passando in campo comunista, si nota una sintomatica mossa per migliorare le possibilità della lista del Vesuvio: l'accantonamento della candidatura Labriola, già annunciata nel comizio ultimo di Togliatti. Per quanto il P.C.l. non abbia emanato alcuna comunicazione ufficiale, la nuova parola d'ordine è che, se il risul¬ tato fosse favorevole (11 che Isembra possibile solo > nel caso d'un massiccio astensio-jnismo, magari facilitato dal |tempo cattivo) il sindaco sa- rebbe il sen. Mario Palermo, jche è persona di affidamento 'sicuro per il partito diversa- mente dal Labriola. I_ rf . IBaruffa in via Crispi Fra gli incidenti ultimi v'è, non privo d'un comico sapore, una rissa accaduta a notte alta in via Crispi, innanzi alla son tuosa villa delI «.comandante > -?eì) tÌTti -eLR_I^M-,?r"IH pi di c guappi > (è nota la mi litante adesione, fra gli altri, di Gennaro Abbatemaggio al monarchismo laurino) erano intenti a lacerare i manifesti del concorrente fronte monarchico, uno dei cui capilista, il comm. Calabrese, avvisato, si precipitava in pigiama dal letto incontrandosi, con sua sorpresa, col leader del P.N.M. Achille Lauro in persona che — come scrive t II Giornale » — < dirigeva le operazioni >. Ne nasceva una zuffa e doveva intervenire la polizia per sedare ogni cosa. La « Celere > doveva poi accorrere a Capodimonte, dove arrestava il laurino Giuseppe Muscariello che aveva ferito a coltellate il comunista Giovanni Amendola. Fra le possibili conseguenze che maturano dalla particolare situazione creata nel Mezzogiorno dall'iniziativa di Lauro sì pone in particolare rilievo, oltre all'accenno di Romita sulla « costituzione dì un comitato nazionale di difesa antifascista per iniziare per la seconda volta la liberazione dell'Italia >, l'editoriale (< Oltre i limiti >) di Buo7ia Sera, il recente quotidiano socialdemocratico, per una nuova legge sul controllo delle spese elettorali. Il giornale scrive: « A Napoli corre voce che l'armatore Lauro abbia investito un miliardo di lire in questa impresa di resurrezione dei cadaveri, ed è molto probabile che quella cifra non sia esagerata. A questo punto si pone un problema che, prima di essere politico, è tremendamente morale. E' lecito ad un cittadino privato spendere in odio alla Repubblica una somma di danaro che potrebbe dar da vivere agiatamente a duemila famiglie per un anno, semplicemente per una elezione municipale? » La proposta del P.S.D.I. « Ora, a parte la tesi, che noi riteniamo esatta, che la libertà non può essere invocata a beneficio» di chi s'appresta a distruggerla senza alcun ritegno, rimane l'altra considerazione che un movimento politico spontaneo, sincero, non ha bisogno di miliardi di lire per esprimersi e farsi valere. Non si chiede la soppressione del Partito nazionale monarchico — per quanto, quando s'allea col fascismo, dovrebbe subirne la sorte - ma la Repubblica ha il diritto, anzi il dovere, che si sopprima e si punisca ogni artificiale creazione di moviment antirepubblicanl attraverso il dispendio di somme enormi e di.atti veri e propri di corruzione elettorale. Se non ci sono leggi adeguate per mettere in galera i miliardari che sperperano milioni in campagne elettorali, queste leggi si facciano d'urgenza. » Negli stati Uniti, ogni partito, ogni candidato non può spendere più d'una data somma fissata dalla legge (somma assai modesta) e tutti i comi- Itati elettorali, il giorno stesso della chiusura della campagna, j devono presentare ad appositi |funzionari del Governo federa le un resoconto minuzioso, al j centesimo, d'ogni somma incas ' sata e d'ogni spesa fatta'per le elezioni. Una simile legge I antiplutocratica, nei Paese con- Isiderato dominato dalla pluto- crazia, si potrebbe benissimo varare d'urgenza in Italia, siche potrebbe essere in vigore per le future elezioni politiche. Ed intanto vorremmo che i nostri compagni deputati e sena- tori sl fac|saero promotori di H un'inchiesta parlamentare per investigare sulle spese elettorali della presente campagna e sulla loro provenienza. Lo scandalo è veramente andato al di là d'ogni limite. Tollerarlo, rimanere inerti o limitarsi a sterili brontolìi, sarebbe grave colpa, che presto pagheremmo a prezzo di dolore e di vergogna». c g.