Coppi in ritardo al traguardo di Napoli

Coppi in ritardo al traguardo di Napoli IMPRE VEniBIIiE COLJRO JDI SCENA Coppi in ritardo al traguardo di Napoli J^et tappa è> stata vinta da Cesoia Napoli, lunedi mattina. Tutti quanti si interessano delle vicende del Giro d'Italia già ieri sera avranno appreso dalla radio che la tappa RomaNdpoli era stata vinta in volata da Casola su Bevilacqua e su un mucchio di altri corridori, fra i quali, se c'erano Magni e Bobet, e Kubler, ed Asirua tanto per citare soltanto i nomi d\ quelli che occupano i primi posti in classifica, non c'erano però nè la maglia rosa nè Coppi, nè Koblet, e neppure Schaer. Questi che ho nominati per ultimi arrivarono con 4 minuti e 48 secondi di ritardo dal primo gruppo sulla pista dell'Arenacela e poiché è questo il fatto saliente dell'ottava tappa ed ha causato un profondo sconvolgimento al sommo della classifica, è naturale che su di esso ci intratteniamo per descriverlo e commentarlo adeguatamente. Mi dispiace per Casola, che finalmente ha riportato il suo primo successo di tappa con un'impeccabile volata al termine della quale superava con le ultime pedalate Bevilacqua che già si reputava vincitore. Mi dispiace per il primo arrivato, via debbo dire che i protagonisti principali della giornata sono altrt. Bono Magni (che è ritornato in possesso della maglia rosa) e Bobet, e Kubler ed Astrua che assieme ■ un'altra ventina sono stati gli artefici della fuga decisiva che nell'ultima ora e mezza di corsa U ha nettamente portati in testa a formare il primo gruppo. E sono, un gradino più basso, i vinti della giornata che chiamandosi Coppi, Van Btenbergeen, Koblet è naturale che muovano senza indugio a porci la principale ed ansiosa domanda: « Ci dica, ci dica subito com'è successo che "Fausto" è stato staccato e Ita perduto posti e minuti all'arrivo e -in classifica. Ob~1o dica subito >. Sole già estivo La tappa, che contava 234 chilometri, per i primi suoi ?<uattro quinti non aveva avuo proprio alcunché d'interessante. Partiti da Roma alle 11 sotto un sole già estivo, risultò presto chiaro che i corridori non ci tenevano a stancarsi prematuramente. Era cosi bello, placidamente pedalare sulla levigata Via Appio che scavalcava i colli Albani e si avviava verso la zona delle ecomparse Paludi Pontine •— ora rigogliosa di messi e di frutteti. — Tutti buoni amici, parevano. Compagnoni in una gita domenicale. A Koblet, quando scese per cambiare e gonfiare una gomma, nessuno volle usare sgarberia accelerando il passo, e tre minuti bastarono allo svizzero per riprendere il suo posto nella compagnia che, al completo e ad andatura ridotta, percorreva il lunghissimo rettilineo (28 chilometri) della «.fettuccia», salutava il mare a Terracina e s'avviava verso il rifornimento di Formio, posto al H0° chilometro del percorso. • Si era in ritardo di quasi una ora sulla tabella di marcia stabilita sui 32 di media. I corridori trovarono persino il tempo di fare un bagno pressoché collettivo in uno degli stagni che costeggiano la strada; a bordo delle automobili ci chiedevano se saremmo arrivati a Napoli prima di notte; davvero ci preparavamo tutti a scrivere che una tappa così moscia, ancora l'avevamo da co nascere, e che la Roma-Napoli del Giro 'SI era proprio dessa. Invece, ci aspettava un finale elettrizzante: coi risultati dei quali abbiamo già fatto cenno. Il primo a scagliare il sasso che, novello Balilla, tanti guai doveva procurare a certuni, fu Grosso — quel ragazzetto veneto che due anni addietro vinse la Milano-Torino, e poi non combinò più niente di buono. — Egli scappò da solo e su quel tentativo se ne innestarono vari altri, che non vi descriverò minutamente per non occupare tempo e spazio preziosi, ma che originò a varie riprese successive evasioni dal « gruppone» di corridori, nessuno dei quali — eccetto Fornara — ben piazzato in classifica. In tal modo, una dozzina di corridori si trovarono sparpagliati sulla strada, o riuniti in esigue pattuglie, a meno d'un chilometro dal fuggitivo Grosso. La prima vittima di questa scaramuccia f:i Soldani che ri- mase indiètro invano incoraggiato dai compagni di squadra e dopo Formia si ritirò. Verao-U 180achilometro, uno scatto di Pasotti su una breve salita allungò la compagnia degli Assi, sorprendendone l'assoluta maggioranza; cosicché con la piccola vedetta lombarda rimasero soltanto Bobet e Kubler, lanciatissvmi. In quel momento io ero davanti un centinaio di metri con la « 1400 >, e vidi distintamente Magni battersi all'inseguimento del terzetto, trascinandosi dietro una decina di uomini. Che tirata! Vidi anche che Koblet, rimasto coi « sorpresi », si era liberato della loro compagnia, e veniva avanti da solo, fino a raggiungere la pattuglia di Magni, e come la caccia di tutti costoro non tardò ad avere successo col raggiungimento dei tre fuggitivi, per un momento ritornò la calma. Ma io non m'illusi che tutto fosse finito; non m'importavano i dodici che con un minuto e più aprivano la corsa; erano questi altri, erano gli Assi che volevo vedere che cosa combinassero, giacché m'era parso di vedere che nel gruppo riportato sotto da Magni mancassero le maglie bianco-celesti di Coppi e compagni. Era mai possibile che il campionissimo fosse in ritardo? Finalmente, dopo cinque buoni minuti, potei constatare che quelle maglie si trovavano in coda al gruppo, e poco alla volta guadagnavano posizioni; chi approfittò di quella calma fu una decina di «seconda serie > per evadere a loro volta dal gruppo. Mi correggo: c'era fra essi anche uno molto in gamba ed abbastanza conosciuto, Toni Bevilacqua. Dai e dai, essi si allontanarono; li vidi scomparire; certo guadagnavano terreno e si avvicinavano ai primi fuggitivi (infatti, poco dopo il 200° chilometro li raggiungevano). Finalmente i biancocelesti E' quasi a questo punto, eoe mancando un'ora per arrivare a Napoli, che si decise, almeno per la tappa, il destino di Coppi. Nuovamente Magni era partito all'attacco, con estrema risolutezza, appena si era accorto che il vincitore di Terni pedalava con difficoltà. Col toscano rimasero soltanto Kubler, Bobet, Logli e Baroni; e vidi che guadagnavano terreno; vidi che, frammezzo a tanti altri, anche le maglie bianco-celesti indietreggiavano sempre più. Anche la Maglia rosa era indietro, anche Koblet. Nettamente vidi che in neanche due minuti di attacco già 100 metri erano stati perduti da Coppi e compagni. Seppi poi che la difesa del campionissimo fu disperata; egli si accorse che vi andava di mezzo qualcosa di più importante che rimanere con Magni e con Bobet e con Kubler; era in gioco il suo prestigio. Ma la crisi che l'aveva colto in quel momento era seria; e gli fu fatale. L'ultima'ora di corsa fu accanitissima. Pur difendendosi, il gruppo .di. Coppi « Koblet non riuscì a raggiungere i fuggitivi. In testa intanto si aveva la fusione dei primi inseguitori con l'isolato Grosso, poi l'arrivo su costoro della pattuglia di Magni Così al comando — tanto per essere precisi — si trovavano 23 uomini che, sempre sotto la violenta guida di Magni, di Kubler, di Bobet filavano velocissimi verso Napoli, scatenati per aggravare sempre più il ritardo di Coppi. Infatti il minuto di distacco a Capua (Km. 203), ad Aversa (Km. 216) era già salito a 2; ed a quasi 5 all'arrivo. Quando sulla pista entravano gli staccati (Casola aveva già ricevuto 'il panettone gigante Motta e Magni aspettava trepidamente il responso del cronometro), subito si ebbe conferma che Van Steenbergen aveva perduto la Maglia rosa, che Magni era passato lui, una seconda volta, al¬ la testa della classifica seguito in seconda posizione dal bravo Astrua, che così è stato premiato del suo coraggio nel finale. Sceso dalla bicicletta « Fausto » appariva terreo; tra la folla che minacciava di schiacciarci, ha soltanto potuto dirmi: « Non mi sono sentito bene. Mi hanno preso di sorpresa ». Poi sono stato separato da lui. Ieri sera ho saputo che, nella cameretta dell'albergo che divide con Serse, è stato visto piangere. Vittorio Varale Ordine di arrivo Ottava tappa Roma-Napoli (km. 234)1 1) CASOLA Luigi (Atala) 7,r 53" (media km. 33,205); 3) Bevilacqua (Ballotto); 3) Pasotti (Wieller-Triestina); 4) Kubler (Frejus); 6) Albani: 6) Minardi; 7) Salimbeni; 8) Padovani 9) Scudellaro 10) Cremonese; 11) Braiolai 13) Lambertini; 13) Bobet, tutti col tempo di ore 7,3' si". 15) Crosto Adolfo 7,3' 49" (davanti al cronometrista aveva preceduto il gruppo di 3"). 15) Pasquini; 16) Astrua: 17) Drei; 18) Pinarello; 19) Zampini; 30) Magni; 31) Fondelli; 23) Bartolozzi; 33) Logli col tempo di 7,3' 61". Coppi, Bartali, Koblet, Schaer, Pedroni, e Van Steenbergen hanno impiegato 7,6' 39". Classifica generale 1) MAGNI Fiorenzo 60,3' 4S"| fi) Astrua a 47"; 3) Kubler (maglia verde) a l'9"; 4) Bobet « 1,37" 5) Van Steenbergen a •'1"; 6) Sohaer a 3'38"i 7) Coppi a 4'1B"; 8) Koblet a 6'43"| 01 Zampini (maglia bianca) a «37"; 10 Brasola a 7'37"; 34) a via.» ua a 18'18"; 37) Bartali a 2i'38"i 39) Pasotti a B2'56". li vincitore Casola (Telef.) La votata .di Casola davanti a Bevilacqua al traguardo di Napoli (Telefoto)