La «Carta sociale» dell'Europa firmata dai delegati di 13 paesi

La «Carta sociale» dell'Europa firmata dai delegati di 13 paesi Una solenne cerimonia a Palazzi* Madama La «Carta sociale» dell'Europa firmata dai delegati di 13 paesi L'Italia era rappresentata dal ministro on. Sullo - I punti dell'accordo e l'impegno comune a migliorare il livello di vita di tutti i cittadini • Inaugurata una targa commemorativa : « Una più limpida speranza è sorta per i lavoratori dell'Europa libera » Di fronte al busto di Cavour ai Palazzo Madama c'è da ieri una targa in bronzo che dice: « In\questo luogo, dopo che i sedici Stati legati tra loro nell'ambito del Consiglio d'Europa, convennero per firmare la Carta europea, che migliorerà le condizioni di vita di tutti, una più limpida speranza è sorta per i lavoratori dell'Europa libera ». Il grande statista che realizzò l'unità d'Italia ebbe sempre ben presenti anche I problemi europei. Oggi, a un secolo di distanza, l'Europa è Incamminata sulla strada della sua unificazione. Molti passi in avanti sono già stati fatti. Un altro lo si è compiuto ieri proprio a Palazzo Madama, storica sede del Senato Subalpino, con la firma della « Carta sociale europea ». Alla solenne cerimonia hanno partecipato ministri ed ambasciatori dei sedici Paesi del Consiglio europeo. La sala era pavesata con le bandiere di tutti gli Stati aderenti ed al centro spiccavano 11 gonfalone di Torino e il grande vessillo azzurro con-11 cerchio di stelle d'oro, simbolo della nuova Europa. I ministri delegati alla firma dai rispettivi Governi hanno preso posto su poltrone disposte a semicerchio attorno al tavolo della presidenza. GII altri settori sono stati occupati dalle autorità e da oltre trecento Invi tati giunti da tutta Europa In rappresenanza delle varie orga nizzazioni europee e del grandi organismi sindacali dei lavora tori e degli Industriali. La Carta Sociale — ricordiamo in sintesi — è il documento con il quale gli Stati aderenti si Impegnano ad assicurare il godimento del diritti sociali, senza alcuna discriminazione, ed a migliorare il livello di vita di tutte le categorie mediante adeguate istituzioni e realizzazioni. Essa garantisce sul piano internarlo U11111111T1111111 ! 11111M t M1 ! 111 1111 ! 111111111 II ; [ Il naie alcuni punti essenziali: di ritto al lavoro e condizioni eque: sicurezza e igiene nel lavoro; equa remunerazione; protezione dei fanciulli e degli adolescenti; orientamento e formazione professionale; sicurezza sociale; assistenza sociale e medica; protezione della famiglia, della madre del fanciullo; protezione e assistenza per i lavoratori emigranti; formazione dei sindacali; contrattazione collettiva, ecc. Per la prima volta in un trattato internazionale è affermalo Infine 11 diritto allo sciopero. Attraverso queste norme i paesi più progrediti avranno la garanzia che l'unificazione europea non costituisce un pericolo di regresso del loro sistema sociale I paesi meno favoriti, per contro, riceveranno dall'unità una spinta verso il miglioramento. Per redigere la Carta 11 Consiglio d'Europa si è valso della consulenza degli esperti di tutti gli Stati e dei rappresentanti sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro. Il testo è stato approvato dal comitato dei ministri all'unanimità. Ora dovrà essere ratificato dai governi. La cerimonia si è aperta con un discorso del ministro del Lavoro on. Sullo, che aveva al suo fianco, al tavolo della presidenza, II ministro' degli Esteri greco Michel Pesmazoglu, Il sindaco avv. Peyron, il vice-presidente dell' Assemblea consultiva sen Santero. Dopo aver sottolineato che il documento è il logico completamento della < Convenzione europea di salvaguardia dei diritti dell'uomo » sottoscritta a Roma undici anni addietro, il ministro ha detto ; « La Carta Sociale non sarà una reboante affermazione di principi!, ma una concreta linea dì azione che 1 popoli europei si impegnano a seguire con 11 ! 11M11M Iti 111 II I ! M M H11111 ! I II 1111111II111 Iti M11 II 11 un metodo nuovo, elastico e graduale. L'enunciare principi! in contrasto con le opere non servirebbe ad altro che a creare le premesse per l'Insofferenza dei popoli. Come rappresentante del Governo italiano sento di potervi dare ogni garanzia. Il mio Paese cercherà di non essere ultimo nella nobile gara per allargare i diritti del cittadino aventi per oggetto le condizioni di lavoro nelle fabbriche e la sicurezza sociale ». « Sappiamo bene —- ha proseguito l'on. Sullo — che la strada è lunga. PIÙ che una tappa giuridica noi vorremmo considerare la giornata odierna come la testimonianza ideale di unità di un continente. Unità che sarà garantita dall'ordine sociale ». Il sindaco avv. Peyron ha rivolto al convenuti un caloroso saluto esprimendo l'orgoglio della città di Torino per essere stata scelta come sede per una cerimonia di cosi alto significato morale e politico. Sono seguito brevi allocuzioni del diversi rappresentanti. La « Carta > è stata poi firmata dai delegati di 13 paesi: Belgio, Danimarca. Francia, Germania Occidentale, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia, Turchia, Gran Bretagna. Non hanno firmato 1 rappresentanti di tre paesi : Austria e Islanda (1 cui governi non hanno ancora concordato la loro adesione) e Cipro, che è entrata appena da un mese nel consiglio d'Europa. Ci telefonano da Vienna: Il deputato socialista Czerneti, delegato austriaco al Consiglio d'Europa, ha deplorato vivamente la mancata adesione dell'Austria alla < Carta sociale » firmata a Torino, perché, a suo dire, « il ministro del Commercio Bock e quello delle Finanze Klaus, hanno sollevato eccezioni all'interno del governo ». 11 > ',, 1111111111 111 ] [ H111M1M11U111111M U II 1 fi

Persone citate: Bock, Cavour, Peyron, Santero, Sullo