Alla fine della maratona il Milan

Alla fine della maratona, il Milan I rossoneri dominano a Belgrado ma solo ai rigori restano in Coppa Campioni Alla fine della maratona, il Milan Van Basten e Stojkovic fissano nel 1° tempo il risultato di 1-1 che non muta nei supplementari - Poi Giovanni Galli para due penalties DAL NOSTRO INVIATO BELGRADO — Ora nel lotto europeo c'è anche il Milan. Ha percorso la strada più lunga: ha giocato praticamente tre partite, ha subito le violenze avversarie culminate nel dramma di Donadoni e le omissioni di un arbitro disastroso. Ha dominato sempre, a San Siro, nei due terzi di partita di mercoledì, e per tutta la maratona di ieri, ma ha dovuto arrivare fino ai rigori per raggiungere il successo. Comunque fosse finita bisognava render merito a questo Milan di interpretare il calcio come deve essere praticato lo sport vero. Probabilmente il Milan è ora vaccinato a tutto: ieri mattina c'è stata la conferma dell'esclusione per Ancelotti c Virdis: bravo Sacchi ad aver saputo preparare bene le ore di vigilia. Prima colazione insieme, poi tutti liberi. In campo, col sole e il terreno non più gelato, s'è visto subito che non avremmo avuto la fotocopia delle partite già disputate. Era un Milan brillante, capace di giocare di prima intenzione, veloce nelle manovre, mobile negli uomini. Un Milan tanto bravo da rovesciarsi nella metà campo jugoslava senza mai scoprirsi e capace di andare in gol dopo 4': il portiere esce su Rijkaard che smista al centro, Donadoni non riesce a tirare. Mannari tocchetta appena e tutto sempre con Stojanovic fuori porta: arriva Vasiljevic per liberare e infila in porta da dove, un buon metro dentro. Sabanadzovic respinge. Pauly guarda verso il guardalinee, quello non muove muscolo, e il gioco prosegue mentre i milanisti vanno a protestare increduli. Un infortunio? C'è da pensare di no, visto che di li a poco, il Milan perde un corner (10) indicato dal guardalinee e non concesso dall'arbitro, i suoi giocatori vengono regolarmente falciati nella più completa indifferenza ar¬ bitrale, e al 23' viene la penalizzazione più evidente: Rijkaard tira al volo splendidamente, Stojanovic non trattiene e poi vola ad agganciare un piede di Mannari per impedirgli di tirare. No, il signor Pauly che ha passato mercoledì sera brutti momenti nel suo spogliatoio, reo di aver dovuto accettare l'evidenza nebbiosa, ha cercato di far del suo meglio perché la Stel¬ la Rossa non finisse fuori. Dispiace assai presumere la malafede in un arbitro, ma questa volta non si può proprio pensare ad altro. Rijkaard avanzato a centrocampo fa un primo tempo da dieci pieno. Copre, appoggia, imposta, e conclude anche con due cannonate al volo (16' e 23') che il portiere è bravissimo a parare. Viene anche abbattuto, lui gigante attorniato da tre nanerottoli, mentre aspetta il cross su punizione (29'), ma chiaramente l'arbitro non ha visto Nel secondo tempo lo rimpiazza come migliore in campo Baresi, lucido al 120' come al primo minuto, mai un errore in sbarramento e tanto lavoro in costruzione. Infine supera tutti Giovanni Galli, salvando con freddezza eccezionale (89') su Mrkela che aveva rubato un passaggio corto all'indietro di Costacurta, ma soprattutto parando di piede il terzo rigore, quello di Savicevic, e poi in tuffo alla base del palo il successivo di Mrkela. I gol convalidati sono venuti a breve distanza l'uno dall'altro. 35': Evani a Donadoni che centra oltre il mucchio d'area, si alza bene Van Basten e va a schiacciare di testa. Tutto il resto della partita per l'olandese sarà una collezione di errori, ma segnare era basilare per il Milan. 38': Savicevic ruba palla a centrocampo facendo fallo, con mezza giravolta lancia a quaranta metri Stojkovic, sul quale è Maldini che non recupera e lo slavo in corsa infila perfettamente Galli. n drammatico scontro tra Donadoni e VasiUjevic, con lo slavo sicuramente colpevole per l'intenzionalità metodica nei falli attuata fino a quel momento, poteva determinare il crollo dei rossoneri. Nei cinque minuti di sospensione Maldini e Costacurta si abbracciavano piangendo, sicuramente stressati, e gli errori successivi possono essere più che giustificati. Gullit, rischiato da quel momento, ha fatto la sua parte, ha dato agli slavi ragione per picchiare un po' di più, ha dialogato con Van Basten che non azzeccava il bersaglio manco ad allargargli la porta, ha concluso lui stesso. Anche senza il motorino Donadoni il Milan ha saputo attaccare sempre, e in totale sui 120' di gioco ha totalizzato non meno di venti palle gol, ahimè!, senza infilarne nessuna. Poi ecco i rigori che fanno parte ormai integrante del gioco di Coppa. Ed ecco la potenza di Baresi, l'abilità di Van Basten, la sicurezza di Evani e la freddezza di Rijkard. Quattro a segno e tanto bastava, dopo le parate fantastiche di Galli. Giorgio Viglino Belgrado. Donadoni, a terra, sta per essere portato via in barella mentre sugli spalti si verificano incidenti tra le opposte tifoserie. In precedenza i milanisti erano stati fatti oggetto anche di un lancio di pietre da parte di teppisti jugoslavi