L'urto contro lo scoglio ha aperto due grosse falle nella «Federico C.»
L'urto contro lo scoglio ha aperto due grosse falle nella «Federico C.» Il drammatico incidente nelle acque dei Caraibi L'urto contro lo scoglio ha aperto due grosse falle nella «Federico C.» La chiglia è stata tamponata provvisoriamente dopo 48 ore di duro lavoro dei sommozzatori - La nave italiana (che stazza 12 mila tonnellate e trasportava 463 passeggeri) imbarcava acqua e minacciava di inclinarsi su un fianco Nostro servizio particolare Port-of-Spain, lunedì mattina. Sono occorse oltre 48 ore di durissimo lavoro dei sommozzatori per chiudere alla meglio le due falle nella stiva del transatlantico italiano «Federico C.»: la bèlla nave italiana, con a bordo 463 crocieristi americani, aveva urtato giovedì scorso contro uno scoglio sommerso al largo della costa nord-occidentale di Trinidad poco dopo essere uscita da Port-ofSpain diretta a La Guayra (Venezuela). Per chiudere le falle e poter controllare il violento afflusso dell'acqua- marina all'interno della nave, i sommozzatori sono ricorsi ad una sostanza nota come stryrotex e ad una gomma speciale per usi sottomarini: ciò ha consentito di ridurre al mìnimo il rischio di un naufragio anche se non ad arrestare completamente l'allagamento delle sentine. « Il più resta ancora da fare » ha osservato ieri sera John Wattson, capo della squadra sommozzatori. «Ciò che abbiamo fatto è un lavoro provvisorio. Adesso è necessario che questo lavoro sia seguito da un altro di carattere generale e definitivo per consentire all'unità di riprendere il mare con i propri mezzi». A questo proposito, Wattson ha affermato di non poter precisare quando la « Federico C. » sarà in grado dì salpare perché«molte altre difficoltà potrebbero frapporsi prima che le falle siano chiuse complètamente ». Tra gli altri compiti che è necessario portare a termine immediatamente. Wattson ha indicato quello per il pompaggio di tutto il petrolio grezzo che si trova nei serbatói della nave, per impedire che fuoriesca completamente contaminando le acque di fronte a Trinidad con conseguenze gravi anche da un punto di vista turistico. Infatti, durante il sinistro, gli scogli hanno aperto uno squarcio sia nelle stive che nei serbatoi più bassi del transatlantico. L'operazione per il pompaggio del petrolio dalla nave italiana all'interno di alcune chiatte, prevede il trasferimento di combustibile per circa 200 tonnellate. L'equipaggio della « Federico C. » spera di poter riprendere la navigazione en¬ tro una decina di giorni, non appena le riparazioni alla chiglia saranno portate a termine. L'incidente è stato tanto più deplorato dagli ufficiali e dall'equipaggio in quanto la crociera si svolgeva con la massima soddisfazione dei passeggeri, che avevano avuto modo di apprezzare l'alta efficienza di tutti i servizi della bella nave. (A. P.), il transatlantico Italiano «Federico C.», di. 12.000 tonnellate di stazza, rimorchiato a Port-of-Spain, nell'isola di Trinidad, dopo l'Incidente nei Mare dei Caraibi (Telefoto)
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