Stenmark, colui che scioglie le "valanghe azzurre,,

Stenmark, colui che scioglie le "valanghe azzurre,, Stenmark, colui che scioglie le "valanghe azzurre,, Vent'anni, viene dalla Lapponia, tra i campioni dello sci è uno dei più eleganti, non è un freddo calcolatore Il "caldo,, svedese l'aggiudicarsi quella Coppa che gli era sfuggita l'anno scorso nel drammatico « parallelo » della Val Gardena con.Thoeni. Una trentina di punti di vantaggio su Pierino e Gustavo gli garantiscono "la quasi matematica certezza del successo finale a meno che non accadono fatti imprevedibili. Stenmark dunque e l'uomo nuovo dello sci, il « terzo uomo » di Coppa. Nato in Lapponia, a foesjoc, un villaggio a pochi, chilometri dal Circolo Polare Artico, lngcmar Stenmark, detto « Ingo » ha iniziato a sciare a quattro anni, quando suo padre, passato dal duro mestiere del taglialegna a quello del panettiere, si trasferì a Tarnaby, un centro turistico sulle più pronunciate montagne svedesi. Fu proprio il padre che decise di rompere la tradizione: da quelle parti tutti praticavano il fondo e lui volle che Ingemar si dedicasse alle discese, regalandogli un paio di sci da slalom. A otto anni Stenmark era al Monte Bondone dove nel « Trofeo Topolino », la slessa gara che in pratica ha lanciato Gustavo Thoeni, fu quattordicesimo. Da allora non ha più smesso di sciare.ed alla fine della stagione 73-'74, mentre stava ..vincendo, te>. Coppa .jEuwpa, è esploso anche in ■ Coppa del CRISTIANO CHIAVEGATO Tutto s'è iniziato a Adelboden. Pierino Gros si buttò come una furia fra i paletti dello slalom gigante, passò a metà gara con uno dei migliori intertempi, scomparve in un avvallamento a poehi metri dal traguardo. Da quella « fossa » Pierino non usci: sbilancialo indietro fece un tale sforzo per riportarsi in equilibrio che gli scarponi si spezzarono nello snodo lasciando l'azzurro bloccato in una posizione innaturale. Cosi Gros perse la sua grande occasione per staccare Stenmark nella classifica di Coppa. « Peccato » disse Io svedese, battendo una mano sulla spalla di Pierino. Il ragazzo della valle di Susa si girò e tra i fumi di una rabbia incontenibile nel trovarsi di fronte, il sorriso enigmatico, stranamente somigliante a quello della Gioconda di Leonardo, del rivale, aveva voglia di mandarlo a quel paese: si limitò a borbottare qualcosa sulla sfortuna. Con Stenmark questi discorsi riguardanti la buona o la cattiva « stella » non sembrano avere presa. Lo svedese'i ha proseguito, di vittoria in vittoria, óra: si' trova ad un passo dal- Mondo. La sua è stata una ascesa irresistibile, fino alle vittorie di questi giorni. Di Stenmark si dice che è un ragazzo introverso, un carattere simile a quello di Thoeni. Ma non e cosi. Ingemar è diverso, freddo come sa essere freddo un nordico, ma allo stesso tempo un personaggio « caldo », meno calcolatore, più spontaneo. Slenmark è. a modo suo, elegante, un « dandy » del mondo dello sci. Difficile vederlo fuori posto: indossa sempre splendide divise sportive nelle quali i colori svedesi, il giallo e l'azzurro carico, si mescolano perfettamente. Famosi sono i suoi berrettini, sempre nelle tinte nazionali, in lana grezza, con i disegnili! delle renne o con strane «stelle» di neve. In un certo senso ha già creato una moda, un « revivil» dei g'ùsji, degli Anni 30 c 40, con quei inaglio- ni tipici da montagna che stanno sostituendo poco a poco quelli più moderni, troppo geometrici. Un gusto più romantico, portato da un ragazzino dal viso pieno di efelidi, con i riccioli d'oro. Un angelo si direbbe. Chi non lo vede in questa veste, ma piuttosto in quella di un diavolo, sono Gros, Thoeni e Mario Cotelli che si trovano alle prese con un campione di grande statura. Quali sono infatti i vantaggi tecnici di Stenmark rispetto ai due azzurri? In poche parole l'abilità dello svedese sta tutta nella sua sciata « facile ». Pierino è forte perché attacca sui paletti, ma ciò comporta molti rischi. Thoeni e più vicino nella tecnica a Ingemar ma con una differenza basilare. Mentre Gustavo è un « computer », cioè deve - impegnarsi con il cerveljo^ner fare una discesa perfetta e.se si di¬ strae (come quando deve prendere punti per la combinata) paga con errori o troppa prudenza, Stenmark scende sugli sci in maniera assolutamente naturale. 11 suo grande « segreto » e la curva nella quale con un gioco di gambe e di spostamento di pesi riesce a prodursi in una specie di acrobazia che gli fa mantenere la massima velocità senza sforzo apparente. Un cliente molto difficile per gli uomini della « valanga azzurra >. L'unico punto a sua sfavore e il fatto di essere solo contro tanti. Questo lo rende forse più simpatico ma anche più vulnerabile. Alle Olimpiadi sarà necessario attaccarlo a fondo,,senza pensare ad altro. Soltanto costringendolo a forzare al massimo, come ha fatto Thoeni in Valgardena, Stenmark pu°*£mm? ' sMpyMjfi. ai- trinienn è quasi imbattibile. ' i in fil