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SPORT SPORT A Catanzaro i rossoneri confermano con una sconcertante prestazione di essere in grave crisi Il Milan distrutto in nove minuti Negli spogliatoi il presidente cerca di sdrammatizzare la sconfitta C'è chi chiede di licenziare Radice Colombo replica: «Non se ne parla» Reti di Bivi al 2', di Borghi al 9' - Costretta ad inseguire, la squadra di Radice ha perso lucidità - Opaca prestazione del nuovo libero Venturi, ma le colpe sono di tutti - Il terzo gol segnato da Mauro al 74' Catanzaro Milan 3 0 CATANZARO: Zanlnnll! 6; Sabadlnl 7 (38' PcòcenllU s.v.)> Ranieri 7; Roscolo 7, Santarlni 6, Celestini 7; Mauro 8, Brasila 7, Borghi 7, Sabato 8, Bivi 6 (63' Cardinali 6). MILAN: Piotti 6; Tasseto 6, Maldera 5; BattisUnl 6, Collovati 5, Venturi 6; Burian! 5 (50* leardi 5), Novellino 6, Jordan 5, Romano 5, Antonelll 6. Arbitro: Bergamo & Reti: 2* Bivi, 9' Borghi, 74* Mauro. DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE CATANZARO — Con due gol all'Inizio del gioco — al 2' Bivi, al 9' Borghi — il Catanzaro ha costretto il Milan all'inseguimento e la difficile situazione tattica di recupero ha clamorosamente palesato i limiti attuali della squadra rossonera, in difficolta quando deve attaccare ed in crisi quando è sottoposta a veloci contropiede. Parlare del momento tragico del Milan è doveroso, ma è altrettanto importante discutere del Catanzaro, realta vera di un campionato che sta diventando interessante anche nel settori della media classifica. Certo lo 0-3 subito dal Milan lascia perplessi ed induce ad un'indagine piuttosto approfondita sulle cause. ler la squadra ha subito 11 gioco degli avversari e non ha potuto opporre che rari tentativi di affondo, determinati dalla volontà di Novellino, dalla classe di Antonelll e dal costante lavoro di Battist ini e di Romano. A Catanzaro c'era la «novità» Venturi, ed il libero ha cercato di dare un apporto di determinazione e di grinta al gioco della difesa, ma ha dovuto capitolare due volte nello spazio di 10 minuti. Colpevole? Forse non in maniera determinante, data la freschezza dei catanzaresi in I tifosi delusi dal zona di offesa. Certo, nella caduta è stato coinvolto anche lui, che alla fine è apparso sconcertato e forse anche sfiduciato. Impressiona l'entità della disfatta: tre gol in una sola partita dopo averne incassati due nelle sei gare precedenti. E la débàcle è venuta proprio nel giorno in cui i dirigenti ed 1 tecnici credevano di aver completato la difesa con la sostituzione del bravo Baresi. Ma Venturi, anche senza molte responsabilità, non è riuscito a reggere una situazione di autentica crisi di gioco. E gli attaccanti calabresi hanno potuto affondare spietatamente i loro colpi. Erano trascorsi appena 2 minuti quando Celestini — un motorino tutto pepe, giovanile imitazione di Furino— allungava a Mauro che serviva con tocco preciso Sabato. La mezz'ala avanzava e crossava al centro, dove era puntuale Bivi a deviare in gol. Era una doccia fredda per il Milan che stava ancora studiando la posizione dei suoi uomini. Ma la Catanzaro. La seconda rete de pareggio con l'Avelli reazione era appena un abbozzo di gioco, senza coraggio e senza idee. Tanto che al secondo tentativo il Catanzaro passava ancora. Iniziava questa volta Mauro. Con un dribbling stretto il ragazzo calabrese — non ha ancora 19 anni — superava Maldera che si era portato su di lui, avanzava e serviva Borghi. Autentico slalom del centravanti. Collovati era superato. Venturi «bruciato». Piotti tentava di uscire, ma Borghi lo aggirava per buttare nella rete sguarnita: 2-0 ed era il nono minuto. Per il Milan diventava veramente difficile. Bisognava rischiare, ma proprio in questi tentativi i rossoneri accusavano debolezze palesi e anche gravi. Radice predica una squadra corta, con centrocampisti in movimento, disposti ad appoggiare in manovra le punte Jordan ed Antonelli. E' una tattica che pretende carattere e molto spirito di sacrificio. Dietro, oltre alle «sparate» di Tassotti, c'è un Collovati in cattiva forma l Catanzaro, segnata da Borghi no «festeggiano» la sc ed un Maldera in apparente declino. Cosi il gioco è frastornato da errori e non bastano le sgroppate di Maldera, non serve la grinta di Novellino. Jordan non è sfruttato per quello che sa fare. E' forte nel gioco di testa, ma neppure 1 corner vengono battuti con palle alte. Per cui lo scozzese si barcamena in una posizione che non gli si addice. Antonelll sembra vivace, ma sbaglia troppo. Contro un Catanzaro galvanizzato dai due gol e bene in palla, il Milan doveva attaccare. Ma l'asse portante del gioco calabrese era eccezionalmente più forte per l'apporto di Mauro, onnipresente e bravissimo, per il gioco tutto finezze di Sabato, per il costante lavoro di Boscolo. di Celestini e di Braglia. Era una battaglia impari, anche se Bivi si perdeva sovente in personalismi inutili, anche se Sabato, pur bravissimo, sbagliava il tris su un passaggio pennellato dal solito Mauro (18'). Batti e ribatti arrivava in gol anche il Milan, ma Antonelll. nel controllare il pallone servitogli da Jordan (naturalmente di testa), aveva toccato con una mano e Bergamo giustamente annullava. Il tempo passava e il Catanzaro controllava sempre più la partita senza che Zaninelli avesse lavoro. Sul finire del primo tempo il Milan aveva due azioni favorite da altrettante punizioni fischiate da Bergamo nei pressi dell'area calabrese, ma non succedeva niente di importante. La ripresa iniziava con un pallone che, schiaffeggiato da Piotti su tiro di Ranieri, finiva sul palo e poi in corner. Finalmente Radice si accorgeva che Burlani non poteva controllare Mauro; lo sostituiva con leardi, un difensore duro, che presto finiva sul taccuino di Bergamo a fa¬ sconfitta della Juve re compagnia a Celestini e a Bnrghi, «cartellinati» per proteste. Il dominio tattico e tecnico del Catanzaro era evidentissimo. La'gente accompagnava con grandi «ole» gli slalom di Mauro e di Sabato. E si arrivava al 74': Celestini serviva Mauro che scattava in veloce contropiede. Tassotti cercava di frenarne la corsa con tutti i mezzi, ma Mauro si liberava da campione e segnava il terzo gol. Il risultato (3-0) era eloquente: il Catanzaro aveva dominato il Milan, un Milan forse allergico alle cure di Radice, certo un Milan che stai, attraversando un momento molto difficile. Giulio Acca tino DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE CATANZARO — E' vera crisi, ma al Milan dopo Catansarò tutti tentano di sdrammatizzare. Qualcuno parla di possibile cambio alla guida tecnica, ma Colombo, che come maggiore azionista è ancora la massima autorità della società nonostante la squalifica, dice, entrando negli spogliatoi a fine gara: «Siamo preoccupati. Sento che qualcuno vorrebbe proporre il licenziamento di Radice, ma la mia risposta è netta: non se ne parla neppure». Radice quindi rimane al Milan, Colombo è d'accordo ed è lui che conta. L'ex presidente aggiunge: «Attraversiamo un momento difficile, ma speriamo di riuscire a superarlo. Non tutto è perduto. Vedremo». Qualcuno gli chiede se nei prossimi giorni sentirà Radice e i giocatori apparsi giù di morale. Colombo ribatte: «In società ci sono dirigenti preparati e di grande capacità. Tocca loro scegliere la strada per tentare di uscire dalla crisi». Forse Rivera, forse il presidente •incaricato* Morazzoni. Rlvera è a Catanzaro ma rifiuta una risposta valida. «In questo momento non ho nulla da dire. Avete visto anche voi». Allora aspettiamo. Non c'è polemica, almeno per il momento, ma la situazione interna è molto delicata. Forse sul limite della rottura. La volontà di Colombo ^«Radice non si tocca») sarà certamente rispettata, ma il pericolo di altre cadute rende elettrico un ambiente scosso per validi motivi. Radice è sincero nella critica ai suoi: «Siamo stati dominati oltre che dal risultato anche nel gioco». E questo è grave perché di fronte c'era il Catanzaro che non è una ^grande*. Ma Radice rincara la dose: «Il risultato di 3-0 è la prova dei meriti del Catanzaro e la riprova dei nostri molti demeriti. Non entro nel giudizio sui singoli, non parlo del futuro. Ilo detto che qui a Catanzaro abbiamo sbagliato molto». Qualcuno gli chiede di Venturi, che proprio ieri ha esordito in questa difficile situazione. Radice è nervoso ma conserva la calma: «Certe domande pur se proponibili in questo momento non possono avere una risposta. Parlerò prima con i miei giocatori per scoprire se hanno problemi». E di Venturi? La risposta è serena: «Non è stato fortunato. Ila esordito nel Milan in una partita in cui tutto è girato in senso contrario. Ha anche lui le sue colpe, ma non più degli altri». Bisognerebbe ricordare che la squadra senza Venturi aveva incassato due gol in sei partite, mentre con il .nuovo* i gol sono stati tre 6 tutti in una sola gara. Ma chi ha visto può testimoniare che Venturi non è colpevole più degli altri. Sentiamo il giocatore. Non ha certo voglia di sorridere e forse non vorrebbe neanche, parlare. Certo si aspettava un altro esordio. Scuote la testa e dice: «Abbiamo perso tutti assieme, ha perso il Milan non Venturi. Anch'io però ho sbagliato.. Non cerca attenuanti, non pretende aiuti. Si fa forza: «Spero di poter presto dimostrare quanto valgo». Fiotti è esasperato: «Venivano avanti come furie, era difficile controllarli». Novellini è prudente: «Non è il momento di parlare, ma il momento di lavorare molto e di stare tranquilli». Forse non piacciono i sistemi di Radice? Forse è sbagliata la tattica? Perché sono stati spesi 1200 milioni per acquistare Moro e poi lo si lascia in panchina? Sono interrogativi di piena attualità, ma a Catanzaro nessuno del Milan fa polemica. Si preferisce tacere, aspettare. Non ci sarà molto tempo da attendere. In sette giornate il Milan ha segnato un solo gol, anzi è stato favorito da un'autogol a Napoli ed ha vinto quella partita. Ma ne ha incassati 5. Conta appena S punti in classifica ed è in crisi di gioco oltre che di risultati. Non conviene ravvivare le discussioni, forse fanno bene i rossoneri a Catanzaro a non insistere, ma qualcosa bisognerà pur fare. Prima che sia troppo tardi. g, acc.