La Romania ha un re di 6 anni

La Romania ha un re di 6 anni La Romania ha un re di 6 anni Ferdinando di Romania è morto, Io spodestato principe ereditario Carol è in esilio a Parigi, il figlio di lui è elevato al irono sotto la tutela del Consiglio della Reggenza — Situazione non chiara: comunicazioni telegrafiche e telefoniche difettosissime, ampie misure di polizia prese da Bratianu, slato d'assedio ?j VIENNA, 20, none. I Zìe Ferdinando è morto. Si chiude un periodo di storia rumena e nei dgiacchè-ccomincia forse uno nuovo, yn*».v,..<. ' '. . . ,.,egli lascia il paese in condizioni di [cJ * . _ \rtranquillità solo apparente. Il Sovrano aveva cominciato a peggiorare cdut, lunedi scorso nel pomeriggio, e sem ... ... j- .• ,.„i \bra che già lunedi i medici aiessero\S {manifestato timori sull'imminenza [a.'" ,' ' ìl.del decesso. y . . . .j„„i„i ,unr„„ ,i mnrpnld \n Regine W i pnflCipi auOmO ai niUIBIlie s „ . ,.,-m_,>,,.„.-,/, nrmrro- o- Questo spiega limprovviso accorre ga re, ieri mattina, al capezzale del pa-da[dre, nel castello di Sinaia, della re-[s di Iugoslavia, in bre»e,JoI , i . -: , .„ . . „ ■„, - ctpe ereditario Carol, cne vive w. o [esilio a Parigi) era stato fatto venire ^da Costanza dove si trovava in «i^tT-lgiatura; ed anche il principe yicoia, ,secondogenito dire Ferdinando, fece\in tempo a rientrare da Costanza a\Sinaia. [BucdresV'con treno^ speciale, «^'gina Maria di Jugoslavia. e si raccolsero a Sinaia lutti i membri' jrfgita famiglia reale presenti in Ru-[Mmenia. Aggravandosi la situazione,-(l Capo del Governo, Bratianu, lasciò'\rriuscì a vedere il Sovrano morente. U11 piccolo principe ereditario, Miche-i i- j-- mmI t-fìnl'm dell'i le :pdi sei anni, {figlio dell'ex-pnn-ui , o i i o l , a n è a e l , e o o n, nl aà ai a a e i e i n i o , se o i l d o i a li r o s- Stanotte verso le 2, i membri della Ifamiglia reale vennero informati dallmedico curante, dottor Anelena, dcUlte imminenza della catastrofe. Nellaìcamera dell'ammalato subito si rac-<colsero la regina Maria di Rumenia,. la figlia regina Maria di Jugoslavia/ la nuora Elena, ex-regina di Grecia,] col marito Giorgio, ed il principe Nicola. Il Ile, che aveva perduto la,conoscenza da parecchie ore, è «P1-|rato alle 2.15. 1 membri del Governo'*Maria, del Presidente del Consig Bratianu, del ministro della Giusti-\zia Popescu e dei medici, è stalo compilato l'atto di morie, e da quel momento il Consiglio di Reggenza è entrato in funzione. Brattami preparato agli eventi Non è. da credere che per Bratianu il trapasso di re Ferdinando abbia pollilo essere una sorpresa- La fretta con la quale egli ha voluto rovesciare Averescu, indire le nuove elezioni, e fare prestare giuramento alla nuova Camera affinchè la situazione parlamentare apparisse in perfetta regola, dimostra che il Capo del Governo sapeva con molta approssimazione fino a quale punto le energie del Sovrano avrebbero potuto ancora resistere. E' bene prepararsi intanto a ricevere nelle prossime 2-i ore notizie che appariranno talvolta allarmanti, lalallra contradittorie, o per lo meno confuse. Le comunicazioni radiotelegrafiche, telefoniche e telegrafiche con la Rumenia sono difettosissime; quindi la maggior parte del notiziario viene da Budapest e da Belgrado. Già alcune di. queste notizie di seconda mano parlano di interruzione del servizio telefonico, di chiusura della frontiera e di proclamazione dello stato d'assedio e della censura. Bratianu negli ultimi giorni avrebbe prese ampie misure straordinarie di polizia per potere affrontare ogni eventualità; ma, pure essendo fuori di dubbio che attualmente il paese è diviso perchè la questione ereditaria non è risolta — come si vorrebbe far credere — e perchè alcuni partiti sono irritati dal modo in cui si sono svolte le elezioni (basta ricor dare che dei 270 deputati del gruppo Averescu non uno è ritornalo alla nuova Camera), è [orse esatto ritenere che i motivi che rendono incerta e magari critica la situazione debbono farsi notare subito. Un giornale ungherese parla di tentativi di riavvicinamento tra nazionali-liberali e partito nazionale dei contadini, allo scopo di garentire il rispetto del l'attuale Costituzione. Non è da escludere quindi che, per lo meno nell'ora più grave, gli uomini politici sappiano anteporre gli interessi de paese ai programmi del risp.ettivoipartito% tf della successione, l'episodio del prin- cipe Carol è ormai notissimo. La Carol l'amoroso e ì! pICCOlO MÌCCIO [sPer quanto concerne il problema\a[qd c w ■•<■'*■<■ "■«■..»«-un^. ,.„„..„ Hoìl„ riivnrn-in rl»l -nri-nrinp fìLI causa della disgrada del pi incipe /u r.he enti Himnnrnn/tnn in rnnlizinneì che egli disapprovava la coalizione della madre con Bratianu e Stirbey, uomini del resto convinti di agize tici senso più utile alle fortune na-\tSi0naìt_ yja ia sua autorità a Corte aveva molto sofferto da certe debolezze amorose t>pt ;» nunìi nnn «' era ye^e amorose per le quali non si eia nemmen° curato di osservare discrc sjone> E queslo fu un gran danno, oiacrhè il nrinrinv ìnietliaente e giacche il. principe — intendente e di moderne vedute — avrebbe potuto:salire al trono sorretto da largo fa-\ oore popolare. Data la tenerisrtmal^^^^-^^^^^. lo> comprendendo in esso anche la re„ina Maria, la quale avrebbe pòi flni(0 con l'assumere una posizione analoga a quella che oggi ha la re- «eiùa^i*^toZ«7Ó^^P«S"Ìfc7r«- tà ^ nuovo principe eredilario\Mlcheleì nat0 appena neU'autunno\(U>1 mi ${ ó rf- togUersi d-imba-\raiso formando un Consiglio di Reg-\ Ueu0 minore dell'esule Carol, principe Nicola, il presidente della Corte uli tassazione Burduyanu e il patriarca di. Bucarest. Nello scorso autunno si parlò di modificare questo gino Guoliehaina d'Olanda. Ma la\modifica apparve poi superflua, per- lchè in sostanza la regina Maria a-[vrebbe sempre mezzo e modo di farei'alcre la propria opinione. j tJeT]a Statone Si sono esposti così i punti vitali d'Ila situazione in cui Re Fetdinando lascia morendo la Rumenia. Ancne se non si vuole credere all'esis(en_a d{. fQHi COTrenti poVolaT.i e penodo di anni in cui dovrà funzio- nare questo Consiglio di Reggenza, composto di persone delle quali nes suna — tirando le somme — sarà\'mai in grado di pronunziare una parola decisiva. Il vero potere sarà nelle mani di estranei ai Consiglio stesso cioè a dire della regina Maria, di Jonel Bratianu e del principe Stirbey (non sempre lutti e tre d'accordo), e in tal modo al Consiglio di Reggenza ufficiale, ma formale, se ne apporrà uno non ufficiale, ma effettivo. Se la Rumenia potesse vantare assoluta normalità, il pericolo della assenza di un potere unico — o, se meglio piace, della molteplicità dei poteri — magari non apparirebbe eccessivo. Ma, a prescindere dalla situazione generale europea, non è lecito dimenticare che la Rumenia si è a mala pena accinta all'opera di consolidamento dei frutti della vittoria. Il reame è diventato tre volte più grande di quanto non fosse nel 1916, e simili prodigiosi sviluppi abbisognano di basi di assestamento in cui politica estera e politica interna non siano cagione di preoccupazioni. E i rumeni hanno viceversa, in politica estera, il problema della Bcssarabia, e in politica interna il problema della successione ereditaria e della reggenza, entrambi seriissimi. Certo, dopo che l'Italia si è decisa a ratificare il famoso protocollo per Vannessione della Bcssarabia alla Rumenia, la questione non è più — dal punto di vista internazionale quanto,poteva esserlo prima, essendoassillante adempiute le condizioni poste dalle grandi potenze vincilrici. Tuttavia, cosa avverrebbe domani se la Russia, che si è sempre rifiutata di riconoscere tali accordi conclusi in sua contumacia, pensasse di arrischiare una grossa partita e varcasse la frontiera del Dniester o comunque si ma-nifestasse risoluta a intendersi diret-tamente con la Rumenia-' Ove in quelmomento il regno non fosse in graaodi cominciare con l'opporre da solo una tenace resistenza al nemico perchè indebolito all'interno da conflitti di parte, il risultato ultimo della crisi formerebbe oggetto di preoccupanti dubbi. E a ciò si aggiunga iche in Rumenia vi è lutto un comtf.tesifl di questioni eQ.oiiQXnifhe. da. ri- [solvere (dalla questione agraria, \areata da una imperfetta riforma, a [quella del credito, creata da errori del precedente gabinetto Bratianu,\ „■,„ I Ctle «COSSfi la fiducia dcllestero). ì ua ' parlili si sforzano di venirne a capo, senza spuntarla, perchè il parlamentarismo, la democra¬ \,ia' le cjiente^ hanno laggiù assunto aspetti nocivi proprio per coloro tre nome dei quali parlamentarismo e democrazia vengono esaltati. Il giuramento della Reggenza L'Assemblea S'azionale si è riuni- „•„„,„„ -, ■ :1"- al.!e 16 PCr ricevere ti giuramento \ 1 Consiglio della Reggenza, compoal*1*™ Principe XUola, del patriarca . a i e - h-ne"PtriostbÌcitéJ?Sdmr VsmEwnin"o rsfa-^^^L^t^fLf * msy°P°lita\mu\Ml*on Cristea e del primo presidente \d.e„a Corte di Cassazione, Buzdagan. \Ala cerimonia assistevano il Re Mi \ me '' la re°ma ^aria, la princi e o Pitnen. L'esercito ha prestato nel pomeriggio giuramento di fedeltà a Re Michele. La salma di Re Ferdinando è stala imbalsamata e depositala nel castello reale di Pelishor, a Sinaia, su un catafalco ornato di fiori dalla regina Maria. Domani, con treno speciale, la salma sarà trasportala a Bucarest ed esposta nella sala d'oro a\di:l castello di Cotroccni. - La tumulazione della salma di Re -[Ferdinando avrà luogo probabilmenrete nel pomeriggio di sabato a Curtea i e dove sono seppelliti anehe Re Carlo e la Regina Elisabetta. ITALO Z2NGARELH. mu-„nnme,idRRciacin«scIap- , à\rando. L'inappetenza, l'anemia e la 'difficoltà della respirazione avevano alterato il funzionamento del cuore, ciò che ha provocato durante la notte del 20 fugh'o uno sialo di collasso, in seguito al quale il Re è deceduto alle ore 2.15, nelle braccia di S. M. la Regina, alla presenza del dottore di corte Mamulea e di una suora di carità. Fino agli ultimi momenti S. M. il Re ha conservato intera la conoscenza ed è spirato mormorando alla regina che lo sosteneva : «Mi sento molto stanco ». L'annuncio ufficiate e il proclama ai!a Nazione! lBucarest, 20, notte. I bteIlco^cT VTÌCaL° U te comunicato sulla morte del So-|di-rarco: « In seguito alla malattia di ?cui il Re soffriva da tempo e alla\^bronco-polmonite del mese di marzo, le condizioni generali del Sovrano erano andate continuamente peggio- i y , e e a e i e a è a i ù , i n E a , e e a i Il Governo, in seguito alla mortp del Sovrano, ha diretto il seguente manifesto alla Nazione: « Romeni, il Primo Re della Grande Romania è morto per una crudele malattia, interrompendo prematuramente il suo glorioso regno, che ha realizzato il sogno secolare del nostro popolo. Salendo sul trono, il Re Ferdinando promise, dinanzi alla rappresentanza nazionale, che egli sarebbe stato un buon romeno. Il Suo regno ha provato nel modo più completo che egli ha realizzato la promessa fatta. Oggi piangiamo inconsolabili la morte del più grande, del migliore romeno. I romeni non potranno mai dimenticare che non sono esistiti sacrifici che il Re Ferdinando non abbia fatto pel bene del suo paese. Incrollabile nella fiducia e nelle decisioni duranl —pladTBrtcpdBsslddpm[1dgletrssdtPrdrnmsmrprtuzdrnrrsla I dsauiiio durante ini suggto durante la co]pace, il Re Ferdinando I resterà per|esempre il sovrano fautore drl popolo e .guerra, buono e e a, a, oa e na-]do fermamente uniti per la tranquilt-ilità ed il progresso della patria. Con lU'incrollabile abnegazione per la dio^nastia, col rispetto della Costituzio- p, re delle grandi riforme che hanno ap- \ rportato alla Romania giustizia, pò-"Cstco i a a mi- lenza e tranquillità. Noi non possiamo rimanere più fermamente fedeli al grande ideale al quale egizi1 onsacrò la sua vita rhe rimanen consacro la sua ina, cne rimanen- \ rrtflnrGpeas9ne e delle leggi del paese, dobbiamo circondare, con amore e fiducia nei destini del paese, il Re Michele e consolidare tutte le nostre forze per assicurare un brillante avvenire alla Grande Romania, che è oggi fieramente provata con la morte del suo grande Rt», . 7, Era, nato suo regno h-ne/ni,1,aonci2 vm°"0 Uberto di H* nenzollein - Siginarmgen fu il seco». "P.Jf cne cinse la corona di Ro- triS?la,L,suScedend° all° zio. fonda, oie de Regno, Carlo I stPlìn hi' cAe°st°. del 1865, nel cabÌrl- p?i B?Ìgn,arintfen. nel WuerteST. cioè" r Inni." ^p»'-^ Aglio del prlntéifn kl°J$ ',° (li HohenzoIlern.fr». J?11,0 maggiore, a sua volta di Cariò L S',fes'! non aveva eVedi diretti; » C10e spunto il principe Feri dmando, era staio designalo, secondo meiSi 'iieMH# ,d,?"a Costituzione ror n o- 1 ,J- alla successione al troVVTr!L7ltJo Utol° e ra"«o di Pru> smiSì F?r,edUano- Aveva compiuto gli Eréd JSn0*^"^' e come Principe w rùrp ,',i'p'dlcò Particolarmente le ni/^nrin 1 Ir?ercit0- che venne riorgainS°'i dl„cu assunse il comando "ntròfn ? ,"]'ì0 a -Homania, nel 1913. o con KTri?f 'nS,eme con la Serb^ r'?J la Grecia, contro la Bulgaria. sionl de M a ca'nPaena fu l'annet fa Romania W(Ig '?leriflio»ale. che \mri! Dobric-Bazargic8 e"Baìcic^' *" « Romania Mare » ^■SafiSA ~ Carlo di Hohenzollem" parte delie 9 una gmanngen, nipote ner madre di Ortensia di BeaKais^ unfsS' ?e,r pane ^1 Pad"" '«a - eieuo nel 1«re &W*Wq Muro» „:„c'e,U0, n.el ,1886, Principe di Romaritiro del Principe nazio- nia, dopo il naie, Alessandro Giovanni r*£uza'^rfc mo sovrano del Principati uniti** etì pPPvnn ' FlarKlra; se Carlo I, dunqu" V?ccomraenl6 manovrando ,inVi rval'tà'p. i conilitti dei formidabili vicini, Russia. Austria Turchia. Re^o'^nVnSìì vdsalI° ^inlipato *a Regno indipendente e sovrano, che comprendeva, prima, la Valacchia e ia Moldavia, poi, come abbiamo visto comprese anche in Dobrugia; e vantò insieme di promuovere quel vasto mo. «■iiLnnm'ìam'>mo nazionale, che si sviluppo nel paese nell'ultimo venticinquennio del sppolo XIX e nei primi Ianni di questo secolo, fino allo scoppio della grande guerra europea; al ! li8 0Sg{.deim»to, a Ferdinando-! spetta merito d'averp, atiraverso le turI binose immani vicende degli anni che rSrennad^aaoc1 |dPn,ro magari qualche non trascura- ?wi c"llf.,.m'il'ii di razze e popoli nnl- \^n ^^^nl^^ o i e e e ^ Romania » — Tic-mania Mare — aumentando di più del doppio il territorio e la popolazione dello Stato, con l'annessione di buona parte del Bnnato. e della Transilvania, della Bucovina, della Bessarabia: da una superficie territoriale di circa centotrentamila chilometri quadrati, a circa duecentonovantacinquemila; da una popolazione al poco più di olio milioni d'abitanti, a diciotto milioni : mentre la capitale, Bucaresti, che prima della guerra non superava i trecentomiia abitanti, oggi si calcola ne conti intorno a un milione e trecentomila. Della solidità, del vantaggio reale, della durevolezza di questa sorprendente opera, farà prova l'avvenire: oggi noi non possiamo che constatarne l'ampiezza, la pa* [ente grandiosità. Quando Ferdinando I sali al trono, il 10 di Ottobre del 1914, cioè poco più di due mesi dopo lo scoppio della conflagrazione europea, già il Consiglio della Corona, riunito dal suo antecessore e zio, Cario I, aveva proclamato la neutralità della Romania nel conflitto. Questo fatto costituiva un fortunatissimo successo della Francia, che, giovandosi del suo non improvvisato ascendente in molti circoli dirigenti del Paese, e nelle classi alte in genere, meglio di ogni altra Potenzi dell' Intesa aveva sottilmente lavoi rato allo scopo: successo tanto più notevole, in quanto numerosi legami vincolavano la Romania all'Au* stria, e più specialmente alla Ger« mania: le quali potevano considerarla, se non precisamente come propria alleata, certo nell'orbita della loro politica, e fidata amica; e soprattutto per la circostanza che il Re era un Hohenzollem, del ramo anzi eh* vantava la primogenitura degli Hohe* zollern: — tanto che Carlo e Ferdinan» do, successivamente, non vollero mtji recarsi in visita da Guglielmo II, sostenendo che toccava prima a lui, sia pure imperatore di Germania, ma d'un ramo cadetto della famiglia, renaer vlloro, Hohenzoliern-Sigmaringen, sita a a I discendenza principe della casata ni si (lic3 che di crepacuore morisse a cario I. per rimposàity-iità, apparsagli r|evidente, di portare Jj paese, com'egli piu ardentements agognava, com'egli , riteneva débito sacto d'onore, a schie \ rarsl in campo, a fianco degli imperi " Centrali. Ferdinando I Invece, successogli sul tron.o, non si oppose alle tendenze, sempre più manifeste e decisive, che dovevano condurre all'in- ervento 'm favore dell'Intesa. Ed egli i1 c-he "on fu cert0. l'esemplare dei ma \ rlll> m questa circostanza, come del resto in molte altre di carattere politico, mostrò subire volentieri 1" influsso della moglie, la regina Maria, la quale cosi spesso volle e seppe tenere lei in pugno le fila della politica romena. La 'famiglia Ferdinando s'era sposato il 10 dd Gennaio del 1893, com'è noto, con la principessa Maria di Gran Bretagna e Irlanda, duchessa di Sassonia, primogenita del Duca d'Edimburgo, figlio a sua volta della regina Vittoria. Da que. sto matrimonio nacquero sei ngli: cane» 9&m&$$ggfe V* 'Srii-Maria - i e r e i l