La Indesit dia garanzia di salario pieno a tutti

La Indesit dia garanzia di salario pieno a tutti Richiesta del Coordinamento sindacale La Indesit dia garanzia di salario pieno a tutti Durante la Cassa integrazione -1 metalmeccanici preparano l'incontro con la Fiat - Bloccata dai picchetti la ditta Ballardini La decisione della Indesit di collocare a cassa integrazione a 24 ore la maggior parte degli operai di Orbassimo. None e Caserta è stata discussa Ieri dal Coordinamento sindacale dell'azienda, riunitosi con I segretari provinciali e nazionali della Federazione lavoratori metalmeccanici. Al termine dell'incontro è stato diffuso un lungo comunicato stampa che illustra la posizione del sindacato. « L'atteggiamento dcll'Indcsit — è scritto nella nota — si inquadra nelle manovre padronati che tendono, con l'uso strumentale e drammatizzato della situazione economica, ad attaccare gli obiettivi conquistati dai lavoratori con le lotte nella fabbrica e nella società ». I sindacalisti affermano di avere tenuto conto anche del comunicato emesso dall'azienda il 29 agosto. Come abbiamo a suo tempo riferito la Indesit ha precisato che la Cassa integrazione avrà una durata da 4 a 10 settimane secondo i prodotti e che il provvedimento è stato preso per contrastare le conseguenze negative della stretta creditizia con l'alleggerimento del magazzino. La Indesit ha inoltre assicurato che intende proseguire nella realizzazione del suo programma di sviluppo e quindi continuerà ad assumere per le fabbriche del Sud. Circa le difficoltà nelle vendite, di cui si era parlato in precedenza, l'azienda ha detto che le prospettive di mercato all'estero dipenderanno dalla possibilità di competere legata ai costi delle materie prime e del lavoro. I sindacalisti contestano queste affermazioni e le definiscono «non realistiche, specialmente nei valori al quali è stata ridotta la produzione. Le reali intenzioni dell'azienda sono da ricercare in un processo di riassetto dei reparti e di riconversione produttiva che tende da un lato a portare all'interno la lavorazione dei componenti più complessi (compressori, cinescopi, eccetera) e dall'altro a sostituire ì prodotti meno redditizi con altre produzioni (congelatori, tv a colori, piccoli elettrodomestici, eccetera). Inoltre, attraverso la Cassa integrazione, l'Indesit tende ad ottenere dallo Stato il finanziamento a tasso agevolato del nuovi investimenti al Sud ». Il comunicato termina: « Il coordinamento nazionale Indesit dà mandato alla delegazione che si incontrerà con l'azienda di chiedere: garanzia del salario completo nel periodo di cassa integrazione: ritorno all'orarlo pieno; rispetto dell'accordo sottoscritto a marzo per quanto riguarda il mantenimento delle lavorazioni al Nord e l'aumento al Sud del livelli di occupazione ». L'incontro con l'azienda è avvenuto ieri pomeriggio e si è protratto sino a tarda sera. Fiat — Il coordinamento nazionale Fiat, Om, Autobianchi, Lancia si riunirà a Torino il 10 e 11 settembre nella sede del circolo dei dipendenti comunali in corso Sicilia 12. I lavori incominceranno alle 9 del giorno 10. Per l'il è confermato il colloquio sindacati-Fiat per un primo esame del plano preparato dall'azienda per evitare il collocamento a cassa integrazione di una parte degli operai. Ballardini di Mappano — E' cominciata ieri la terza settimana di sciopero totale contro il licenziamento di 6 lavoratori, di cui 5 donne, deciso dall'azienda per difficoltà finanziarie. La fabbrica è picchettata e nessuno pub entrarvi. Durante una trattativa sindacale all'Api (Associazione piccole industrie) la parte padronale si era impegnata a cercare una sistemazione in altra azienda ai licenziati interessando anche l'ufficio di collocamento. Buone possibilità sarebbero ora offerte dalla Rumianca e dall'Aspera di Borgaro per 1 uomo e 3 donne. Le altre 2 preferirebbero avvalersi della cassa integrazione speciale (80 per cento del salario) sino alla scadenza e cioè a marzo. Inoltre il titolare si è offerto di aumentare per un mese la cassa integrazione garantendo così 30 giorni di salario completo a tutti. Negli ambienti dell'Api si esprimono preoccupazioni per il persistere dello sciopero nonostante le offerte dell'azienda e si teme che il blocco della produzione metta in pericolo anche il posto dei dipendenti non licenziati e cioè 12 operai e 3 impiegati.

Persone citate: Ballardini, Durante

Luoghi citati: Borgaro, Caserta, Torino