F. 1, Lauda ha provato la nuova Alfa "È una macchina abbastanza buona,,

F. 1, Lauda ha provato la nuova Alfa "È una macchina abbastanza buona,, Collaudi ridotti a Le Castellet per il caldo e la mancanza di gomme F. 1, Lauda ha provato la nuova Alfa "È una macchina abbastanza buona,, NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE LE CASTELLET — Niki Lauda ha provato ieri l'Alfa Autodelta di Formula 1 sul tracciato del «Paul Ricard». Le prove non hanno avuto svolgimento regolare. Dapprima la Good Year ha causato un notevole ritardo rispetto alla tabella di marcia prevista, poi, il gran caldo (28-30 gradi) ha costretto il team italiano ad interrompere i collaudi poiché la temperatura dell'acqua della nuova monoposto diventava, dopo pochi metri percorsi, troppo elevata. Il campione del mondo e giunto alle 10 circa con il suo jet atterrando nell'aerodromo prospiciente la pista di Le Castellet. Poco dopo è arrivata, in macchina, anche la sua «ombra», Sante Ghedini. Al box Lauda era atteso fin dalle prime ore del mattino dall'ingegner Carlo Cinti responsabile dell'Autodelta, e da tutti i componenti della squadra, che avevano continuato il lavoro iniziato martedì. — Come mai queste prove? — abbiamo chiesto al pilota austriaco. «fo faccio parte della scuderia Brabham e Alfa ed è quindi normale per me lavorare per l'Alta come del resto per la Brabham». —Ha accettato volentieri di provare questa macchina? «Collaboro con l'Alfa Romeo, quando l'ingegner Chiti mi chiede di provare una macchina io lo faccio». Chili ha subito intrattenuto Lau¬ da fornendogli alcune spiegazioni sulla vettura e mostrandogli una nuova carrozzeria posteriore (più adatta ai tracciati veloci di quella usata fino ad ora) approntata per svolgere dei test comparativi. Il campione del mondo ha poi parlato a lungo con Vittorio Brambilla e quindi è salito in macchina, posta ancora all'interno del box, per provare l'abitacolo. I collaudi sono stati effettuati con pneumatici Good Year. Le gomme, come detto, hanno ritardato sensibilmente questi fesfs poiché i pneumatici americani sono giunti al «Paul Ricard» con parecchie ore di ritardo a causa, come era stato per la vettura, di problemi doganali; altro tempo si e perso per la bilanciatura. Attorno alle 12.30 è stato deciso di iniziare con l'unico «treno» a disposizione, quello cioè usato martedì sera da Brambilla. Il monzese, dopo avere effettuato parecchi giri, ha ceduto la vettura a Lauda che ha continuato per altre due tornate. Fermatosi, ha chiesto ai meccanici milanesi di modificare l'abitacolo e, un'ora più tardi, è salito nuovamente sull'Alfa di Formula 1 per effettuare ancora tre passaggi. La vettura, molto sovrasterzante poiché le gomme erano ormai logorate, accusava problemi di raffreddamento. Lo temperatura dell'acqua era infatti troppo elevata (110 gradi). Lauda ha voluto attendere che i tecnici dell'Autodelta aprissero una fessura sul «muso» della monoposto e, sempre su indicazione del pilota austriaco, cambiassero la barra anteriore. Lauda è sceso nuovamente in pista (sul tracciato breve di 3300 metri) fermandosi ripetutamente (ogni due-tre giri) per raffreddare il motore e per regolare la posizione degli alettoni. Visto però che l'inconveniente all'impianto di raffred damento si ripeteva, i tecnici dell'Autodelta decidevano di interrompere i collaudi sebbene nel frattempo fossero arrivati i pneumatici (con i quali Lauda ha effettuato tre sole tornate, le ultime della giornata). — Cosa ne dice Lauda di questa monoposto? «Ho girato troppo poco per poter esprimere un giudizio. Mi sembra abbastanza buona...». — Salirà ancora sull'Alfa Formula 1? «Se Chiti vorrà, io sarò disponibile». L'ing. Chiti cerca intanto di sdrammatizzare la prova. «Questi del Paul Ricard —dice —non sono che normali collaudi... Certo, la temperatura elevata sommata a un tracciato che chiede alla vettura molta potenza, può creare dei problemi. Lavoreremo ancora e proseguiremo i collaudi nella nostra pista di Balocco e a Monza la settimana prossima». —E per il Gran Premio d'Italia? «Non so, vedremo». Questi collaudi da un punto di vista tecnico non fanno testo. Lauda ha fermato i cronometri nella tornata più veloce sul tempo di 1'11"39 contro l'1'10"80 segnati da Brambilla ieri (il record di questa pista appartiene allo stesso Lauda con la Brabham-Alfa che girò nello scorso dicembre in V08"30), ma certo prove cosi brevi non possono fornire dati rilevanti. Forse, tutto quanto, qui al «Ri card», è stato soltanto una mano vra politica. Ne vedremo i frutti, se ci saranno, i prossimi giorni. Giorgio Terruzzi Le Castellet. La nuova Alfa con Lauda al volante (Foto Terruzzi)