Lauda proverà l'Alfa

Lauda proverà l'Alfa Iniziati i «test» all'autodromo francese di Le Castellet Lauda proverà l'Alfa NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE LE CASTELLET — Niki Lauda proverà oggi, molto probabilmente, sul tracciato francese del Paul Ricard. l'Alfa Autodelta formula 1. La monoposto milanese continuerà così i test iniziati ieri con Brambilla sul veloce tracciato situato nei pressi di Tolone con pneumatici Goodyear anziché con i radiali Pirelli, casa quest'ultima che ha fornito le gomme all'Alfa Autodelta formula 1 durante i collaudi che Vittorio Brambilla ha effettuato a Balocco. All'autodromo francese erano giunti ieri pomeriggio Brambilla e ing. Marelli, che avrebbero già dovuto trovare la monoposto pronta per i collaudi. I tre furgoni dell'Autodelta avevano invece subito dei ritardi (problemi doganali) ed erano giunti solo in serata. Con la vettura erano arrivati anche ring. Chiti e il d.s. Corbari. Montate le gomme americane Brambilla ha potuto effettuare circa venticinque giri sul tracciato piccolo (3300 metri contro i 3810 del circuito da Gran Premio, poiché in un settore della pista era in attività una scuola di pilotaggio) consentendo ai tecnici, isolati e misteriosi, di curare l'aerodinamica Nessuno ha potuto avvicinare l'equipe italiana Come sempre, dietro questi momenti, ci sono tanti piccoli e grandi particolari che probabilmente resteranno senza pubbliche spiegazioni, ma se cerchiamo di analizzare i fatti che la cronaca ci ha fornito in questi ultimi giorni, aiutandoci con un po' di logica e qualche supposizione, molti veli verranno per lo meno diradati. Ma andiamo per ordine Punto 1 — Il debutto dell'Alfa-Alfa, nonostante le frequenti e credibili informazioni che davano questa monoposto assai competitiva, è sempre stato, e forse lo è tuttora, in dubbio. Questo certamente non fa piacere né a Carlo Chiti, progettista della vettura, né a Vittorio Brambil- la. che tanto ha fatto, con la sua indiscutibile capacità in fa'to di collaudo e con l'entusiasmo della strameritata «grande occasione», per portare avanti la monoposto Punto 2 —Chiti ed Ecclestone, si sa. in un modo o nell'altro sono legati per l'ormai triennale rapporto Brabham-Alfa. Ora, non possiamo certo ipotizzare quali accordi intercorrano tra i due, ma certamente l'ingegnere toscano avrà parlato dei problemi debutto-Alfa al potente boss britannico al fine di portare in gara la «sua» vettura. Punto 3 — Chi dice Ecclestone, oggi dice Lauda. Il campione mondiale ha rapporti più che stretti con il «padrone» della Formula 1, così come del resto sovente s'incontra con Chiti. Ora, il mondiale per Lauda è pregiudicato. L'austriaco non ha più niente, o quasi, da perdere e non è detto che se i test con l'Alfa Formula'1 lo soddisfino, l'asso di Salisburgo, ostinato più che mai, decida di disputare la fase finale del campionato conduttori con la monoposto tutta italiana. Punto 4 — In questo strano gioco di forze che si viene a creare entrano in causa anche le gomme. Inevitabilmente. Già, perché Ecclestone non si troverebbe di certo in una posizione di comodo se decidesse di far correre Niki Lauda, campione mondiale, terzo assoluto nella graduatoria iridata, con una vettura non «gommata» Goodyear dopo aver tanto fatto e disfatto per ottenere il massimo dalla Casa americana ai danni della Michelin. Tutto ciò creerebbe comunque una situazione di compromesso. Se Chiti, da una parte, desidera l'appoggio di Ecclestone e Lauda perché la sua creazione esca dal «bunker» di Balocco, l'accoppiata Brabhams, dall'altra, crediamo non si accontenti solo di «aiutare». C'è poi il problema Brambilla. Se Lauda dovesse pretendere la monoposto Alfa-Autodelta, per esempio, per la disputa del G.P. d'Italia che ne sarà di Vittorio? Lasciarlo «a piedi» sa¬ rebbe la dimostrazione più lampante di antisportività che una scuderia può dare agli appassionati e non. E poi la Pirelli, con il suo impegno e con i suoi più che positivi risultati tecnici... Pare comunque che la Casa lombarda produttrice di pneumatici voglia ugualmente effettuare delle prove la settimana prossima a Monza. Forse, comunque, la nuova dirigenza Alfa ha voluto verificare l'effettiva competitività del mezzo rispetto alle altre vetture con le gomme utilizzate dalla maggior parte dei «team» di Formula 1. Davvero un problema più che spinoso. Forse, da queste prove di Le Castellet verranno fuori decisioni importanti. Ed è pure probabile che l'esperienza e la bravura di Lauda contribuiscano ad una continua evoluzione tecnica di una monoposto che. speriamo in un prossimo futuro, potrà dare molto agli appassionati italiani di questo sport. Giorgio Teruzzi L'Alfa-Alfa, con Brambilla, ha girato per la prima volta in maggio a Balocco