La Fiat in pretura risponde accuse infondate e assurde

La Fiat in pretura risponde accuse infondate e assurde Alla prima udienza per «comportamento antisindacale» La Fiat in pretura risponde accuse infondate e assurde Contestato punto per punto il ricorso della Firn - Presentate per tutti i licenziati lettere di «sospensione motivata» - Finiranno alla Procura della Repubblica? - L'azienda ha consegnato al giudice un elenco costituito da 2577 testimoni La prima udienza del «processo FiaU è durata pochi minuti. All'accusa di comportamento antisindacale per la vicenda dei 61 licenziati l'azienda ha risposto consegnando al pretore Edoardo Denaro una memoria di 144 pagine con la quale replica meticolosamente, punto per punto, al ricorso della Firn. L'aula gremita 1116 novembre in occasione del primo processo sui licenziamenti, ieri era semivu'ota. Davanti al magistrato due avvocati dell'azienda, due legali della federazione metalmeccanici, cinque giornalisti, gli operatori tv. Oltre le transenneun pubblico ridotto Alle 9,30 è entrato il giudice. Oli avvocati della Fiat hanno deposto sul tavolo la memoria e due voluminosi fascicoli. Nel primo il testo degli accordi stipulati con il sindacato dal blocco delle assunzioni ad oggi; nel secondo le lettere di •contestazione motivata» (non solo le 11 già finite alla Procura della Repubblica, ma anche le altre 49 che quasi certamente seguiranno la stessa strada), articoli di giornali e riviste, comunicati, volantini, proposte di legge sulla riforma del collocamento. L'azienda ha allegato a tutto ciò un elenco di 2577 persone •informate sui fatti oggetto di causa» che potrebbero testimoniare. L'udienza riprende lunedi quando il pretore, dopo aver let¬ to la documentazione, sentirà le parti e deciderà il calendario dei lavori. Mercoledì prossimo, di fronte al pretore Cottilo, si discuterà la causa (art. 700 codice procedura civile) promossa dal «collegio alternativo» per conto dei 10 licenziati in polemica con il sindacato. Queste in sintesi le argomentazioni della Fiat. 1) Nel ricorso per comportamento antislndacale la Firn, ambiguamente, non prende una posizione frontale nei confronti dei singoli licenziamenti e non ne chiede l'annullamento sembrando disposta ad abbandonare i 61 al loro destino (n.d.r. è stata, questa la ragione principale e di scontro tra i licenziati e il sindacato). -I ricorrenti non si avventurano su questa strada reputandola, evidentemente, una strada minata». 2) Si vuol prendere una specie di 'amara rivincita sul datore di lavoro» con un ricorso •stravagante» all'articolo 28 senza osar contestare che i licenziamenti erano legittimi, giustificati e necessari. 3) Oli episodi di violenza si sono intensificati negli ultimi tempi e -sono poi emersi in tutta la loro evidenza anche sotto la spinta dei più. gravi e impressionanti episodi di terrorismo». La Fiat, in 99 pagine esamina, caso per caso, la posizione dei licen¬ ziati sottolineando che di alcuni comportamenti violenti, arroganti o mafiosi, anche da parte di alcuni licenziati, sono stati vittime responsabili sindacali di fabbrica. 4) Dopo l'uccisione di Ghiglieno (21 settembre) e il ferimento di Varetto (4 ottobre) maturò la decisione di prendere -adeguati provvedimenti disciplinari qualora gli accertamenti in corso facessero emergere responsabilità precise per gli episodi di violenza, intolleranza e rifiuto sostanziale delle prestazioni lavorative». 5) La direzione aziendale avverti le tre componenti sindacali (Cgil, Cisl, Uil) che avrebbe preso opportuni provvedimenti disciplinari indifferibili ribadendo che «non voleva mettere in discussione i suoi rapporti con i sindacati ritenendo indispensabile e nell'interesse di tutti la prosecuzione del dialogo con le organizzazioni dei lavoratori». 6) «Il dialogo è continuato dopo il 9 ottobre con la stipulazione di cinque accordi formali nella sola area torinese, e con lo svolgimento di ben 171 riunioni» tra azienda e sindacato. 7) Si è parlato di «decimazione»: la circostanza che i licenziati appartengano a sei stabilimenti, dipende dal fatto che 11 si sono verificati gli episodi di violenza, intolleranza, rifiuto del lavoro, di cui si sono ripetuta¬ mente macchiati i 61. 8) Strumentalizzazione del terrorismo con una campagna di stampa «orchestrata». «Accusa infondata e assurda. La Fiat di fronte a un caso che faceva notizia (il licenziamento di dipendenti violenti e facinorosi) come avevano fatto notizia gli atti di violenza terroristica nei confronti dei suoi dirigenti e capi, non poteva negare ai giornali e alla Rai-Tv le informazioni che i giornalisti chiedevano nell'espletamento della loro attività professionale e nell'esercizio della libertà di stampa». 9) Collocamento e blocco delle assunzioni. La Fiat nel periodo della sospensione -ha assunto soltanto quei lavoratori per i quali erano già in corso le procedure di assunzione o esistevano precisi impegni che non potevano essere violati: in totale sono entrati in fabbrica 502 lavoratori, dei quali 423 con avviamento numerico». Inoltre da tutti i pulpiti, compreso quello sindacale, piovono da anni critiche -contro l'ormai vetusto sistema di collocamento». La Fiat conclude sostenendo -l'assoluta infondatezza, anzi l'assurdità» delle tesi contenute nel ricorso Firn secondo le quali mi licenziamenti in discussione avrebbero avuto come sola giustificazione un preteso attacco al sindacato». Francesco Bullo