Gli uomini politici giudicano con cautela Patto del pretore e i nuovi licenziamenti di Marina Cassi

Gli uomini politici giudicano con cautela Patto del pretore e i nuovi licenziamenti Gli uomini politici giudicano con cautela Patto del pretore e i nuovi licenziamenti Giornata confusa nel mondo politico-amministrativo torinese, n susseguirsi di notizie (dal decreto di riassunzione di 47 dei 61 licenziati Fiat, all'annuncio aziendale del loro nuovo licenziamento) ha creato non poche Incertezze. Nella maggior parte dei casi, i giudizi si sono rivelati molto cauti. Richieste di poter riflettere, di capire meglio un meccanismo giudiziario ancora poco conosciuto. Tutti, o quasi, hanno ricordato l'atteggiamento tenuto al primo annuncio di sospensione dei 61. n presidente della giunta regionale avv. Viglione: -A suo tempo avevamo rilevato che i provvedimenti adottati dalla Fiat non presentavano motivazioni sufficienti per avere rilevanza giuridica. Il pretore ora. con la sua prima decisione, conferma la previsione e lascia intendere che il provvedimento della Fiat deve trovare ben altre basi di prova per essere accolto*. A parere del presidente del Consiglio regionale Sanlorenzo. il decreto del pretore Converso stabilisce -il principio che nessuno, fuori dalla magistratura, può pensare di far giustizia da sé*. •Rimane il problema di fondo, che non è solo giuridico, ma politico e morale: nella sentenza c'è una risposta precisa a chi sostiene che l'Italia è il Paese della repressione e che la giustizia dà ragione solo a chi ha più potere. In ogni caso il magistrato ha ristabilito le condizioni necessarie per fare chiarezza, consentendo a chi accusa e a chi deve difendersi di farlo apertamente, secondo le leggi dello Stato*. •Solo cosi — conclude Sanlorenzo —può essere colpito chi si rende responsabile di atti di violenza, intimidazione, aggressioni die in fabbrica ci sono, e sono l'esatto contrario di ciò che serve a qualsiasi lotta dei lavoratori*. Da Palazzo civico, il vice sindaco Scicolone osserva: -La decisione del pretore conferma che' i nostri dubbi non erano gratuiti O la Fiat esibisce le prove che ha sempre affermato di possedere; oppure non le può esibire perché non le ha. Allora ci troveremmo di fronte ad un attacco al sindacato con una grave mortificazione per la vita democratica*. Il presidente della Provincia Salvettl: -La decisione del pretore è giusta, richiama al rispetto dello Statuto dei lavoratori. L'ordine democratico non può die trarre giovamento da simili decisioni*. Subito dopo giudica -provocatorio* 11 nuovo licenziamento definendolo -un atto repressivo che non si può accettare e che ci riporta a respirare il clima degli Anni 50*. Sul fronte degli imprenditori il presidente dell'Unione Industriale, Pininfarìna. afferma che .l'iniziativa assunta un mese fa dalla Fiat era e rimane una risposta obbligata al clima di intolleranza e di violenza interno alla fabbrica. Un provvedimento che ha consentito, nell'interesse dell'azienda e del Paese, di fare chiarezza sulla situazione che esiste in alcuni luoghi di lavoro*. A suo parere -la decisione del pretore non è entrata nel merito della questione, né ha stabilito se erano veri o meno gli addebiti mossi dall'azienda agli interessati*. -In una situazione cosi grave — conclude Pininfarina — sarebbe statopiù coerente prende- re una decisione definitiva, solo dopo aver accertato le responsabilità dei lavoratori e sentito, comunque, le ragioni dell'azienda*. Nelle sedi dei partiti. Mellano segretario provinciale de: -La questione è in mano al pretore. Penso sia giusto attendere la sentenza finale. La de è sempre stata contro la violenza, da qualsiasi parte provenga. Dopo questo primo decreto di riassunzione la Fiat, per insistere sui licenziamenti, dovrà fornire prove concrete. Solo allora si potrà dare un giudizio politico sereno*. Anche il pei conferma che la Fiat deve provare -eventuali episodi di violenza e di intimidazione*. Aggiunge che -la lotta al terrorismo e ad ogni forma di violenza impone a tutti (anche alla Fiat) il pieno rispetto delle leggi e delle procedure*. Conclude: «Se l'azienda persistesse in una chiusura pregiudiziale, il pei non potrebbe che valutare questo atteggiamento come una volontà politica tendente a colpire i diritti dei lavoratori e le conquiste sindacali di questi anni*. Per Fornaciari, segretario della federazione psi, -il pretore Converso, con il decreto, ha applicato correttamente lo spirito dello Statuto dei lavoratori*. Ora, precisa, -se la Fiat produrrà le prove di atti per i quali è previsto il licenziamento, non c'è dubbio che il magistrato dovrà intervenire con uguale correttezza*. Il pri (parla il segretario provinciale Cerlini) non vuol entrare nel merito delle decisioni del pretore: «Sarebbe un errore — dice — anticiparne il giudizio. Esso deve essere il più serenò, ma anche il più fermo possibile*. Analogo l'atteggiamento del psdi Vera che in più è preoccupato per il blocco delle assunzioni alla Fiat e per la situazione •difficile* all'Interno delle officine. I liberali (Dondona) confermano -l'esistenza di un profondo disagio* nelle fabbriche ed auspicano 11 recupero di un rapporto più sereno nelle aziende, come primo passo per superare la crisi -oggettiva della democrazia nelle industrie*. I radicali infine rivendicano per i cittadini .il diritto incondizionato a difendersi* e definiscono .scandaloso* l'atteggiamento del sindacato che .ha messo a disposizione i propri avvocati solo a patto che i 61 licenziati sottoscrivessero una dichiarazione politica*. Marina Cassi Giuseppe Sangiorgio

Persone citate: Cerlini, Dondona, Fornaciari, Giuseppe Sangiorgio, Mellano, Pininfarina, Sanlorenzo, Scicolone, Viglione

Luoghi citati: Italia