Il pri sui 61 della Fiat

Il pri sui 61 della Fiat LETTERA AL DIRETTORE Il pri sui 61 della Fiat Il resoconto del dibattito svoltosi alla Camera sul problema dei licenziamenti alla Fiat non dà conto, per l'ora tarda in cui è stato pronunciato, dell'intervento che ho fatto a nome del pri. Data tuttavia l'importanza dell'argomento, vorrei chiedere alla Sua cortesia di esporre in breve le nostre valutazioni sulla risposta del governo alle diverse interpellanze ed interrogazioni. Noi ci siamo dichiarati solo parzialmente soddisfatti della risposta del governo. Abbiamo infatti ritenuto corretta l'affermazione del ministro che la questione non offre materia per interventi del governo trattandosi di un problema di rapporti fra l'azienda e i suoi dipendenti regolati dalle leggi e dai contratti collettivi e quindi il rifiuto a qualsiasi tipo di mediazione governativa, che nelle circostanze apparirebbe improprio. Ci è invece parso assai insoddisfacente il fatto che il ministro del Lavoro non -abbia ritenuto di esprimere con chiarezza il punto di vista del governo sul problema della violenza che esiste all'interno. Ut molte fabbriche, documentato specialmente a Torino da decine di episodi. Da questo punto di vista noi giudichiamo la decisione della Fiat di licenziare dipendenti che abbiano commesso atti di violenza un atto di coraggio teso a frenare il diffondersi di un clima di violenza che mina le basi stesse della democrazia italiana. E' chiaro che l'azienda ha 11 dovere di produrre davanti alla magistratura del lavoro le prove da essa acquisite, ma la decisione di un atto di fermezza doveva trovare un più esplicito assenso da parte del governo. In questo senso la posizione espressa dal ministro nella sua eccessiva cautela, ci è sembrato contenesse forti elementi di ambiguità. Giorgio La Malfa

Persone citate: Giorgio La Malfa

Luoghi citati: Torino