Una manifestazione di tutti i sindacalisti questa mattina al Palazzetto dello Sport di Francesco Bullo

Una manifestazione di tutti i sindacalisti questa mattina al Palazzetto dello Sport Per i 61 licenziati dalla Fiat, vertice dei segretari nazionali Una manifestazione di tutti i sindacalisti questa mattina al Palazzetto dello Sport Alla riunione, che verrà trasmessa in diretta dalla seconda rete Tv, partecipano Lama, Camiti, Benvenuto e tremila delegati - Sul caso Fiat, un documento dell'Unione industriale Per 1 61 sospesi della Fiat scatta oggi 11 licenziamento. Contemporaneamente il sindacato scende in campo mobilitando tutte le categorie. L'appuntamento è stamane alle 9 al Palazzotto dello sport con 1 segretari generali della Cgll, Lama, della Cisl. Camiti, e della UH, Benvenuto, e con 1 responsabili nazionali della federazione metalmeccanici. Saranno presenti tremila delegati dell'industria, del pubblico impiego, del servizi. La regia è stata curata nei particolari. Dopo l'intervento del sindaco Novelli e del presidente della giunta regionale Viglione, i lavori saranno aperti dalla relazione di Adriano Serafino che riprende in sostanza il documento approvato nel giorni scorsi dal «coordinamento Fiat». «Ci troviamo di fronte — ha detto Serafino, anticipando le linee della sua relazione — ad una svolta nell'atteggiamento padronale. La Fiat ha fatto da capofila, subito seguita da altri: Massacesi, Frignoni ecc. L'abbiamo già detto, l'obiettivo è quello di modificare la natura di classe del sindacato per renderlo subalterno a un'ideologia di effi cientismo e produttivismo aziendalistico. L'attacco è a un certo tipo di conflittualità e di forme di lotta, che si vuole accomunare al terrorismo. Ma nessun legame di questo tipo è possibile. Il terrorismo non è figlio, nemmeno degenere, della lotta sindacale». L'assemblea proseguirà con l'intervento di Pio Galli per la Firn, dei segretari generali della confederazione Cgll. Cisl, UH, di numerosi delegati in rappresentanza del 61 sospesi, del chimici, del collocamento, del pubblico impiego e dei lavoratori della Mtraflorl, dell'Alfa Romeo, dell'Olivelli. La riunione, che sarà trasmessa «in diretta» dalla seconda rete tv, si concluderà nel primo pomeriggio con l'appro- vazlone di un documento. Il «caso Fiat» è stato discusso Ieri dalla giunta esecutiva dell'Unione industriale di Torino che, dopo aver espresso «piena solidarietà» alla posizione assunta dall'azienda automobilistica, pone alcuni interrogativi. E' vero o no che nelle fabbriche si è instaurato da anni un clima di violenza e intimidazione con gravissime conseguenze per i lavoratori e per le imprese? E' vero o no che questo clima, presente anche in altri settori della società come la scuola, è tra gli ingredienti che consentono anche al terrorismo di trovare nuovi proseliti? E che dove non si rispettano in fabbrica le più elementari regole di convivenza civile è legittimo e dove¬ roso espellere i colpevoli dall'azienda? 'Rispondere positivamente — dice la giunta dell'Unione industriale — significa, di conseguenza, che occorre dare coraggio e fede nel proprio lavoro alla stragrande maggioranza di lavoratori che vuole fare il proprio dovere rispettando leggi e contratti; che la via della facile tolleranza e minimizzazione, anche se più "comoda", si è rivelata fallimentare per la vita selle aziende e per i più elementari presupposti di ogni società civile». Per gli industriali torinesi, la vicenda deve essere l'occasione per richiamare ciascuno alle sue responsabilità e «per li sindacato in particolare un'occasione per fare finalmente chiarezza su cose semplici ma fondamentali e cioè die la violenza non può essere in alcun modo coperta o tutelata, quali che siano i motivi o le occasioni per i quali essa viene esercitata. La coerenza in questo campo — concludono — si realizza non con le dichiarazioni, ma con i comportamenti». Critiche alla Fiat vengono invece da Magistratura democratica per la quale la -genericità degli addebiti contestati nelle lettere di sospensione contrasta con la fondamentale esigenza di assicurare ai lavoratori interessati una reale possibilità di difesa ed alla collettività un potere di effettivo controllo sui motivi reali delle sospensioni». Francesco Bullo

Persone citate: Adriano Serafino, Lama, Massacesi, Olivelli, Pio Galli, Viglione

Luoghi citati: Torino