Domani 350 mila elettori alle urne si rinnovano 41 consigli comunali

Domani 350 mila elettori alle urne si rinnovano 41 consigli comunali Mobilitati per la mini-consultazione i maggiori leader dei partiti Domani 350 mila elettori alle urne si rinnovano 41 consigli comunali Zaccagnini ha parlato a Lecco e Pordenone - Andreotti a Cesenatico: «La Costituzione è un punto fermo» - Comizi di Craxi, Pajetta, Longo, Zanone, Spadolini ROMA — Domani e lunedi, si vota per 11 rinnovo dei consigli in 41 Comuni, uno solo dei quali (Pordenone) capoluogo di provincia. Gli elettori interessati sono circa 350 mila. Quelli di Lecco e Pordenone dovranno votare anche per le elezioni circoscrizionali. Per queste elezioni si sono mobilitati anche 1 maggiori leaders dei partiti. Zaccagnini è andato a parlare sia a Lecco sia a Pordenone, mentre Andreotti si è recato a Cesenatico. Il segretario socialdemocratico. Longo, ha parlato a Maddaloni e Marclanlse, in provincia di Caserta; 1 suoi colleghi liberale, Zanone, e repubblicano, Spadolini, hanno seguito l'esempio di Zaccagnini. Naturalmente, nei loro discorsi questi leaders hanno affrontato più i temi di politica generale che non quelli delle realtà locali. Zaccagnini ha ribadito l'essenzialità, in periferia come al centro, del ruolo della de, e la disponibilità, del suo partito a discutere i problemi delle istituzioni, fino alle eventuali modifiche costituzionali. Ha detto che si è sulla via di una grande trasformazione, per la quale è necessaria una grande solidarietà. L'importante è che nel passaggio a un modo di vivere a forse un po' meno disinvolto e individualistico... si salvi e si consolidi la libertà». Andreotti, che parlava in terra tradizionalmente repubblicana, ha diplomaticamente ricordato *la stretta collaborazione tra de e pri» in varie occasioni. Quanto ai problemi istituzionali, ha detto che «non si nega l'esigema di un continuo miglioramento' nell'e/ficiema di tutte le pubbliche strutture», ma che è «essenziale non dimenticare che la Costituzione del 1947 è un punto fermo felicemente collaudato attraverso difficili prove». E' invece importante, per la pace religiosa della nazione, l'aggiornamento del Concordato, «per adeguarlo alla Costituzione repubblicana e allo spirito del Concilio Vaticano». Longo ha battuto su problemi più immediati: la politica sociale del governo e la riforma del sistema pensionistico; la regolamentazione dello sciopero nei servizi pubblici (e ha espresso soddisfazione per una lettera con la quale 11 segretario generale della Uil, Benvenuto, riconosce l'esigenza del sindacato di giungere all'autoregolamentazione); l'equilibrio delle forze tra Est e Ovest (il psdi ritiene che sia sbilanciato a favore di Mosca, e accusa il pei di manifestare molta cautela senza «il coraggio delle decisioni finali che saranno necessarie per la salvaguardia della sicurezza nazionale ed europea»). Zanone ha puntato sulla valorizzazione di quanto stanno facendo, in questo governo, i ministri liberali, Altissimo (Sanità) e Valitutti (Istruzione). Spadolini ha affermato che «il caso di Torino (la sospensione di 61 operai da parte della Fiat, n.d.r.) riflette in modo emblematico la gravità della crisi», e che è indifferibile un nuovo patto sociale «che si rivolga alle forze costituzionali e ai sindacati in nome di un'ampia convergenza sui temi del risanamento economico». Occorre, ha pure detto. «una consapevolezza nuova nei sindacati e nelle stesse forzepolitiche». A Lecco, Pajetta e stato molto duro nei confronti della de: «La garanzia di Zaccagnini di non accettare il pei nel governo — ha detto — è stato un modo per rassicurare il ministro che copre i conti della Sip con la menzogna, e quei politici che si facevano pagare la propaganda da illvstri latitanti» (ovvio riferimento a Crociani). Ma contro il pei, ha proseguito il leader comunista, «è impossibile risolvere i problemi del Paese». Tra essi, ha posto le minacce che vengono alla democrazia dal ter¬ rorismo e dalla violenza se, anziché una risposta democratica, si lascia spazio alle tentazioni autoritarie e alla «controffensiva padronale». Craxi, che ha parlato a Lecco e a Cesenatico, ha auspicato un processo chiarificatore «per aprire nuove prospettive politiche», però, la de precongressuale gli sembra «paralizzata». Bisogna lottare contro il terrorismo, ha detto, ma «senza con questo gettare ombre destinate ad aprire conflitti con il movimento sindacale». Naturalmente, mentre si parla di elezioni non si dimenticano le altre scadenze politiche. Oggi e domani si riuniscono a Roma gli esponenti de che fanno riferimento a Zaccagnini. Sarà l'occasione per una prima verifica delle forze di questo gruppo (dal 25 al 30 per cento del partito) che afferma di battersi in nome della sempre attuale validità della linea Moro. I lavori si apriranno con una relazione di Galloni, del quale si parla come di un probabile segretario, vista la decisione di Zaccagnini di non ricandidarsi. Corre voce però che l'elezione del segretario non avverrà più al congresso ma al consiglio nazionale, malgrado l'opposizione di alcuni gruppi («Proposta», soprattutto). Favorevoli si sono già dichiarati i fanfaniani, i forzanovisti di Donat-Cattin. i dorotei, Rumor e Colombo. E' un modo per giungere a una scelta «mediata* e evitare scontri frontali. f. m. Gli ultiml risultatl nei Comunl con piu dl 5000 abitanti Politlche 1979 Comunall 1975 Parlltl Voti % voti % seggi DC 113.229 40,0 104.165 38,5 306 PCI 76.860 27,1 70.609 26,1 215 P8I 31.660 11,2 43.707 16,2 130 PSDI 16.500 5,8 15.225 5,6 29 PRI 9616 3,4 9.569 3,6 18 PLI 4.432 1,6 3.599 1,3 4 PR 6.456 2,3 — — _ PDUP 3.849 1,4 — _ _ NSU 2.020 0,7 — _ _ ! MSI 15.409 5,4 13.908 5,1 32 DN 1.392 0,5 — _ _ Llste eterogenee 1.578 0,6 9.513 3,5 29