Sindacati: positivo lo sciopero di 3 ore Riunito stamane il Coordinamento Fiat

Sindacati: positivo lo sciopero di 3 ore Riunito stamane il Coordinamento Fiat Sindacati: positivo lo sciopero di 3 ore Riunito stamane il Coordinamento Fiat L'astensione dal lavoro è stata, secondo l'azienda, molto più bassa delle percentuali comunicate dalla Firn Tre ore di sciopero in tutte le fabbriche del gruppo, assemblee, attesa per le decisioni delle Confederazioni nazionali riunite con i responsabili delle segreterie provinciali a Roma, incontri nelle pubbliche amministrazioni e nelle sedi confindustriali: questa la prima giornata dopo l'annuncio Fiat di martedì delle 61 sospensioni cautelative che preludono, dopo sei giorni, al licenziamento dei dipendenti che hanno ricevuto la lettera. La Federazione torinese dei metalmeccanici in un comunicato congiunto con Cgil. Cisl e Uil ha valutato positivamente lo sciopero di ieri: -Ha avuto una buona partecipazione anche se non omogenea-. La Fiat ha lasciato la parola alle percentuali che discordano (anche sensibilmente) rispetto a quelle fornite dai sindacati metalmeccanici. Una spiegazione «tecnica» a questa «discordanza» potrebbe derivare dal fatto che l'azienda fornisce il numero degli assenti rispetto al giorno precedente, mentre il sindacato lo valuta rispetto agli organici. Ecco i dati: il primo della Fiat, il secondo della Firn. Mirafiori. Carrozzerie: dato Fiat, 33,6 per cento; dato sindacale, 50 per cento. Meccanica: Fiat, 27 per cento ; Firn, 30 per cento. Presse: Fiat, 21,8 per cento: Firn, 50 per cento. Lingotto - Carrozzeria Materferro: Fiat, 18,4 per cento ; Firn, 35 per cento. Rivalta. Meccanica: Fiat, 5,2 per cento: Firn, 30 per cento. Carrozzeria: Fiat, 60 per cento; Firn, 90 per cento. Presse: Fiat, 56,5 per cento Firn, 90 per cento. Fonderie Torino: Fiat, 46,5 per cento; Firn, 48 per cento. Ferriere: per azienda e sindacati, 20 per cento. Spa Stura: anche qui i dati concordano sul 20 per cento. Telai-Iveco: 15 per cento di adesioni sia per la Fiat sia per la Firn. Spa-Centro: Fiat, 28,2 per cento ; Firn, 70 per cento. Stabilimenti Lancia. A Torino: dato aziendale, 28,2 per cento; dato Firn. 80 per cento; a Chivasso: per entrambe le parti. 90 per cento. Le differenze di valutazione sull'adesione allo sciopero, come si vede, sono, in alcuni casi, molto lontane e probabilmente superano i motivi tecnici che abbiamo indicato. Nel pomeriggio di ieri, come detto, la posizione dei rappresentanti locali della federazione metalmeccanici era di attesa. In serata sono giunte le prime notizie della riunione romana fra i massimi respon sabili confederali ed i rappre sentami delle segreterie tori nesi. Stamane alle 9, alla Camera del Lavoro, si riunirà il coordinamento nazionale Fiat per decidere -ulteriori iniziative di lotta- che, come spiega il comunicato Firn, «da un lato mantengano il massimo di unità e di chiarezza con gli operai, gli impiegati, con gli stessi capi intermedi, e, dall'altra, consentano un rapporto con la città e l'opinione pubblica-. Ieri sera la Firn torinese ha ricevuto il testo delle decisioni assunte a livello romano. Sarà completato con un commento di carattere locale e trasformato in volantini che oggi verranno distribuiti nelle fabbriche. i/atteggiamento delle assemblee (anche se a giudizio di alcuni osservatori lo sciopero è andato peggio del previsto, con adesioni in generale assai basse) è sintetizzabile nel concetto: «Se i sospesi hanno commesso reati, è giusto licenziarli. Ma la Fiat ha sbagliato nel metodo: innanzi tutto deve fornire prove concrete. Diversamente la tensione rischia di aumentare sia all'interno che fuori della fabbrica-. Perché questo sciopero, a parere di molti, è pressoché fallito? Qui le risposte sono caute, quasi imbarazzate: perché la Fiat ha creato «confusione», ha lasciato capire che -il provvedimento ha connessioni con il terrorismo-. In realtà i comunicati dell'azienda non parlano di terrorismo; piuttosto accennano a « violenze-, ad «un clima ormai insostenibile- all'interno delle officine. Ma il comunicato della Firn insiste e precisa che -le assemblee (molto positive) di ieri hanno consentito di chiarire la posizione del sindacato: il senso della sua battaglia contro il terrorismo, e insieme di quella contro la repressione inaccettabile e non motivata della Fiat-. Queste cose, in base ai risultati delle assemblee, sono state sintetizzate dalla Firn in tre punti: 1) -Il tentativo Fiat si ricollega alle scelte di scontro frontale; tende ad imporre scelte unilaterali nella fabbrica-; 2) «Se ci sono elementi concreti riguardo al terrorismo chiediamo noi alla Fiat di pf portarli di fronte alla magistratura e di documentarli. Ma respingiamo con forza il tentativo di giudicare unilateralmente, sema contestare fatti specifici, con motivazioni generiche ed indefinite-. 3) «La sceifa della Fiat — concludono Firn, Cgil, Cisl e Uil — va respinta con fermezza proprio perché, da un lato, tende a ricreare in fabbrica un clima di paura, cambiando il segno del rapporto con i sindacati e dall'altro rischia di offrire aberranti giustificazioni ad azioni del terrorismo che si manifestano sempre di più come provocazioni antioperaie-. Sul fronte imprenditoriale e delle forze economiche, ieri si è svolta la riunione mensile della Confindustria. A Torino però non sono giunti segnali concreti. Dalla Camera di Commercio, dopo 24 ore di riflessione, il presidente Enrico Salza ha invece precisato il proprio pensiero. «Obiettivamente — ha detto — in alcuni stabilimenti si sono create situazioni difficili per le continue violenze ed intimidazioni-. E sul problema delle 61 lettere di sospensione: -L'atto della Fiat deve essere giudicato nel senso giusto: esso tende ad emarginare le persone che dimostrano di non rispettare le più elementari regole di convivenza civile-. Salza ha concluso: -A mio giudizio il provvedimento Fiat dovrebbe rafforzare anche le rappresentanze dei lavoratori che respingono le violenze in fabbrica, da qualsiasi parte esse arrivino-. Giuseppe Sangiorgio Alla Mirafiori un gruppo di operai commenta il testo delle lettere di sospensione che è stato trascritto su un volantino

Persone citate: Enrico Salza, Giuseppe Sangiorgio, Salza

Luoghi citati: Chivasso, Rivalta, Roma, Torino