Prima linea: quattro nuovi arresti uno era fra i «61» licenziati Fiat

Prima linea: quattro nuovi arresti uno era fra i «61» licenziati Fiat Tre torinesi e un milanese, tutti sono accusati di «banda armata» Prima linea: quattro nuovi arresti uno era fra i «61» licenziati Fiat E' Giancarlo Santini, 29 anni, laureato in sociologia - Lavorava alle Presse di Rivalta, alcuni mesi fa era stato assunto (su concorso) dalla Provincia - Catturati anche Celestino Sartoris, 22 anni, e Velleda Mauro, di 23, che avrebbero partecipato alla «notte dei fiiochi» contro i vigili e all'agguato in via Millio -Stiamo raschiando il fondo del barile». I colonnelli Pietro Lieto, comandante del Gruppo carabinieri, e Mario Rossanigo, del nucleo operativo, con queste parole hanno dato ieri la notizia dell'arresto di altri quattro militanti dell'organizzazione terroristica -Prima linea». -Ci chiedete se questi personaggi —hanno spiegato gli alti ufficiali — appartengono ai pentiti o ai "duri" dell'organizzazione? Guardate, l'attuale momento si potrebbe paragonare all'S settembre '43 quando, pur essendoci uno "sbando" completo, non mancarono episodi di violenza e molte cose brutte». E cosi altri quattro giovani vanno ad aggiungersi alle molte decine di quelli già in carcere accusati di -organizzazione e partecipazione a banda armata». Ad ognuno un ruolo preciso, una serie di contestazioni particolareggiate su episodi avvenuti recentemente o negli anni dì maggior vigore del terrorismo. Da una parte accuse circostanziate dei carabinieri, dall'altra famiglie ignare del terribile ruolo svolto dai propri figli. Alla notizia, i parenti hanno reazioni contrastanti: di disperazione, ma anche di indifferenza, quasi a voler cancellare dalla propria vita quel ragazzo o ragazza diventati, improvvisamente, «mostri.. Diverse le figure dei quattro arrestati, tre torinesi e un milanese. Sono: Giancarlo Santilli, 29 anni, via Marco Polo 31, uno dei 61 licenziati Fiat (secondo gli inquirenti assumeva informazioni all'interno dell'azienda e compiva sabotaggi); Celestino Sartoris, 22 anni, via Zumaglia 76 che, insieme a Velleda Mauro (pure lei arrestata), 23 anni, via Piobesi 14, avrebbero partecipato alla -notte dei fuochi» e all'agguato di via Millio in cui mori lo studente Jurilli. Dell'ultimo, il milanese Massimo Lastro, 21 anni, non si sa molto: arrestato a Torino è stato immediatamente trasferito a Milano. Giancarlo Santilli, 29 anni appena compiuti, originario di Cbietì, laureato in sociologia all'Università di Roma, è uno dei 61 lavoratori licenziati dalla Fiat nell'ottobre del '79. Con altri nove compagni aveva rifiutato i difensori dell'Elm ed aveva scelto il cosiddetto -collegio alternativo» nel ricorso contro l'azienda. Di questi dieci lavoratori, cinque sono attualmente in carcere per terrorismo: oltre al Santilli (arrestato lunedi) ci sono Umberto Farioli, Salvatore La Spina, Gianfranco Matacchini e Domenico Jovine. Santilli lavorava allo stabilimento presse di Rivalta, alla linea 6 bis. Secondo la documentazione presentata al giudice dalla Fiat, dal luglio al settem¬ bre '79 aveva partecipato ali'autoriduzione del lavoro, organizzando i compagni. La Fiat osservava infatti che nei giorni in cui il Santilli era assente il rendimento della linea era -normale». Sempre secondo l'azienda il danno prodotto dall'autoriduzione era valutabile in 5 milioni 740 mila lire. Alla fine della scorsa primavera, Giancarlo Santilli aveva partecipato ad un concorso pubblico per operatori psichiatrici bandito dall'amministrazione provinciale. La commissione, presieduta dall'allora assessore all'assistenza Sabbadini, lo ave¬ va ritenuto idoneo, e l'ex operaio era stato destinato al -repar tino» degli handicappati gravissimi, all'ex Ipim di corso Giovanni Lanza, un settore molto difficile ed impegnativo dell'assistenza. Come per tutti i dipendenti pubblici, anche per il Santilli era stato chiesto l'estratto del certificato penale che era risultato negativo. In realtà nel periodo che visse a Pescara (prima di arrivare a Torino) venne arrestato, insieme ad altri dieci compagni, con l'accusa di estorsione, compiuta durante una .autoriduzione. in un cinema del centro. In carcere, conobbe il brigatista Franceschini e, durante uno sciopero della fame, venne malmenato e ricoverato in ospedale. Al processo di primo grado venne assolto perché «il fatto non sussìste» e, in appello, per «insufficienza di prove». Appena entrato in Provincia era divenuto delegato del suo reparto, dove era considerato un buon lavoratore. Aveva avuto la -copertura» del sindacato ed aveva firmato il documento di condanna del terrorismo: non riteneva tuttavia che si dovesse -criminalizzare» chi aveva avuto degli sbandamenti. Politicamente era ritenuto vicino all'area dell'Autonomia. La notizia del suo arresto è giunta in Provincia venerdì con un telegramma del suo difensore che ne giustificava l'assenza -perché detenuto in attesa di giudizio». Il Santilli sarebbe dovuto rientrare dalle ferie (5 giorni) proprio l'altro ieri. In Provincia, quando si era saputo che uno dei -61» era stato assunto, alcuni consiglieri avevano manifestato delle perplessità: d'altra parte, a fronte di un regolare concorso vinto, nulla si opponeva all'assunzione. Ora per il Santilli vi è una delibera di sospensione cautelativa. Celestino Sartoris — Disoccupato, nel settembre scorso aveva trovato una saltuaria occupazione come sorvegliante al Palazzetto dello Sport. Ultimamente frequentava un corso serale per conseguire il diploma magistrale. E' stato arrestato lunedi scorso sotto casa mentre riparava l'auto. Il padre, Giovanni, 52 anni, è gruista e, al momento dell'arresto, era al lavoro. C'era però la madre Soccorsa, 54 anni. -Celestino continuava a ripetere die lui non sapeva nulla — racconta la donna —. I carabinieri hanno perquisito la casa ma non hanno portato via nulla. Ho un altro figlio di 12 anni e non mi sarei mai aspettato questo dramma». Il Sartoris era fidanzato, fino a qualche tempo fa, con Velleda Mauro e i carabinieri sono del parere che durante la -notte dei fuochi», in cui furono incendiate 8 sedi dei vigili urbani, i due nascosti su una macchina e sprofondati in effusioni amorose facessero da palo ai complici. La coppia avrebbe fatto parte della Ronda Parella (una delle organizzazioni di base di PI). Velleda Mauro — Sempre secondo i carabinieri la ragazza avrebbe affittato una soffitta in cui i terroristi nascosero le armi usate nell'agguato di via Millio. In quell'occasione mori lo studente Emanuele Jurilli e anche un terrorista, Bruno Laronga (successivamente arrestato a Milano), rimase ferito. Impiegata Sip, alternava il suo lavoro a quello di .assistenza logisticaai compagni. Al telefono i famigliari sembra quasi vogliano ignorare l'esistenza della ragazza. -L'arresto non ci ha né stupiti né amareggiati, non sappiamo nulla. E' vero che vive con noi, ma non sappiamo nien te». Massimo Lastro — E' lo -sconosciuto» del gruppo, i carabinieri non forniscono particolari su di lui. Si sa che era iscritto all'Università di Torino. E' stato arrestato lunedi in via Santa Croce a pochi passi dalla Legione carabinieri. E' stato immediatamente trasferito a Milano. Beppe Minello I tre arrestati torinesi: Giancarlo Santilli, Velleda Mauro e Celestino Sartoris