La soluzione del caso indesit legata anche a 1800 fornitori

La soluzione del caso indesit legata anche a 1800 fornitori La soluzione del caso indesit legata anche a 1800 fornitori Occorre sbloccare la situazione, come?In settimana l'Animem ha inviato un telegramma per chiedere un incontro all'Indesit. L'azienda ha risposto che è disponibile, si dovrà concordare la data. Certo è che si tratta della prossima settimana, perché nessuno ha più intenzione di perdere tempo; la riunione avverrà nella sede dell'Api, pre¬ banche premono per -rientrare- e i fornitori, ormai troppo esposti, non se la sentono di aggravare ulteriormente la loro posizione. Eppure il buon esito delle trattative per l'ingresso del nuovo partner che rileverebbe la quota azionaria di maggioranza, appartenente a Campioni, può dipendere in larga misura dalla ripresa produttiva. TORINO — Da mercoledì 24 il tribunale ha -ammessol'Indesit alla procedura per ottenere l'amministrazione controllata, nominando giudice delegato il dottor Quaini e commissario giudiziale il dottor Treves, presidente del collegio dei revisori dei conti dell'Api, associazione piccole e medie industrie. Le formalità di legge prevedono che venga convocata un'assemnblea dei soci (fissata per il 24 novembre) alla quale sono richiesti due requisiti: dovranno essere presenti oltre il 50% dei creditori, in rappresentanza almeno dei due terzi del credito. A questo punto si aprono due vie: o la maggioranza dei creditori è favorevole all'amministrazione controllata, che viene perciò concessa, oppure la pratica torna in mano al giudice Il futuro immediato dell'azienda, dipenderà in gran parte dalla ripresa produttiva. Le proposte dell'Indesit per un parziale avvio dell'attività negli stabilimenti 'due», -cinque-, 'Sette- di None e nella fabbrica di Teverola con circa 1300 dipendenti che entro l'anno prossime dovranno diventare 6 mila, sono state confermate dall'amministratore delegato Nobili e dal direttore, ing. Manassero, in un incontro con l'assessore regionale al Lavoro, Alasia. Il nodo da sciogliere rimane proprio la liquidazione dei debiti che, per ora, sono congelati. Si tratta di una grossa somma, 190 miliardi, 140 dei quali dovuti ai 1800 fornitori, gli altri 50 ad istituti di credito. Le senti oltre ai rappresentanti delle aziende, Nobili, Manassero e Alasia. Intanto il compito del dottor Treves si presenta assai complesso. Entro novembre, prima dell'assemblea, dovrà presentare una relazione nella quale indicherà se vi sono elementi che consentano di mantenere in vita l'azienda. c. nov. La prossima settimana si svolgerà una riunione all'Api di Torino

Persone citate: Alasia, Manassero, Quaini, Treves

Luoghi citati: None, Teverola, Torino