Indesit: i fornitori temono per il blocco dei loro crediti
Indesit: i fornitori temono per il blocco dei loro crediti In seguito all'amministrazione controllata Indesit: i fornitori temono per il blocco dei loro crediti TORINO — Sono contrastanti i giudizi sul parziale sblocco della situazione Indesit. Al cauto ottimismo, sia pure accompagnato da molte riserve, espresso nei giorni scorsi dal sindacato, si contrappone la delusione degli imprenditori. L'altra sera, al termine della riunione di 73 aziende, creditrici della fabbrica di elettrodomestici per circa 20 miliardi, il vice presidente dell'Animem (piccole imprese aderenti all'Api) Marchese, ha affermato: «JVon è assolutamente vero che il problema Indesit sia stato risolto. La situazione produttiva e occupazionale dell'indotto è tuttora dram- malica e tende ad avere sbocchi traumatici Sono infatti in pericolo circa 3 mila posti di lavoro solo nell'area torinese. Occorrono interventi immediati e concreti per scongiurare tale eventualità». Nel corso dell'incontro sono emersi almeno tre aspetti preoccupanti: il congelamento dei crediti a causa dell'amministrazione controllata (che blocca anche il fallimento dell'azienda), la conseguente impossibilità di reperire nuovi fondi e, terzo, il fatto che l'iniziativa dell'Indesit per avviare l'attività a ritmi ridotti è insufficiente, non garantisce neppure l'inizio di un normale rapporto di ripresa produttiva con le aziende dell'indotto. Per questo motivo è stato inviato un telegramma all'amministratore delegato dell'azienda. Nobili, per «cftiedere un incontro ed ottenere chiarimenti in merito al regime di amministrazione controllata». Sulla crisi che ormai sta incidendo profondamente nel panorama delle piccole industrie, è intervenuto anche il vice presidente dell'Api, Cocirlo: «Si tratta di difficoltà strutturali di natura politica ed economica dell'Italia, di Torino in particolare per i settori auto ed elettrodomestici». Ha aggiunto: «A fronte di tali situazioni tutti, governo, sindacati e persino talune fonti imprenditoriali parlano solo delle difficoltà delle grandi aziende, dimenticando le realtà minori che costituiscono un comparto produttivo con risvolti sociali importanti tanto quanto le stesse aziende in crisi». Due le notizie confortanti di ieri. La prima riguarda la concessione della Cassa integrazione straordinaria (senza oneri per l'azienda) ai dipendenti Indesit, la seconda l'accordo raggiunto ieri in Regione per la Rinaldi di Beinasco che, in seguito alla mancanza di commesse da parte dell'azienda di elettrodomestici, aveva chiesto 30 licenziamenti su 104 addetti: 27 usufruiranno della Cassa straordinaria per 6 mesi a zero ore, tre sono invece dimissionari. c. no.
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