Indesit e altre aziende nel panorama della crisi
Indesit e altre aziende nel panorama della crisi Il problema discusso in Consiglio regionale Indesit e altre aziende nel panorama della crisi L'assessore Alasia: «Chiediamo al governo di rispondere alle nostre sollecitazioni» - Un documento sulla Polonia Conclusa giovedì, col documento che abbiamo pubblicato, la discussione sulla Fiat, Ieri 11 Consiglio regionale ha affrontato il tema più generale dell'occupazione in Piemonte partendo dal caso Indesit le cui gravi difficoltà sono note. L'assessore al Lavoro Alasia ha illustrato il problema partendo dall'impegno votato 1128 luglio scorso dal Consiglio: intervenire in tutti 1 modi possibili per evitare lo smantellamento dell'azienda. Alasia ha ricordato le difficoltà deU'Indesit che chiede una •rapida disponibilità' di 54 miliardi oltre al mantenimento degù attuali fidi bancari di 45 miliardi e l'inserimento nella legge 675 con la concessione di 100 miliardi sul fondo per la ricerca e 50 per la ristrutturazione. Poi sono venuti fatti nuovi, in particolare l'Inserimento di un nuovo partner. La Regione ha chiesto, in un incontro col ministero, che fosse sondato questo nuovo socio sulla possibilità di dare alle banche quelle garanzie extraaziendali che esse chiedono per la concessione del prestito. In secondo luogo la richiesta è di attivare comunque la legge 675. •Non abbiamo ricevuto finora nessuna risposta — ha detto Alasia — e i solleciti del presidente Enrietti non hanno avuto riscontro: Intanto, come è noto, è stato deciso il commissariamento dell'azienda per una possibile ripresa; ma ora si dice no a questa ipotesi perché si teme che il commissario possa portare a uno scorporo dell'azienda. «Che è invece — ha detto Viglione Intervenendo nel dibattito — da mantenere nella sua integrità'. Ha aggiunto Alasia: •L'Indesit intenderebbe chiedere l'amministrazione controllata per evitare il fallimento e si dice orientata a una ripresa parziale negli stabilimenti2e7di None, 5 della componentistica e in quello n. 12 di Taverla nel Caserta no». Ma sono notizie, dice, «mot to nebulose» e questa è l'opinione anche della Firn che si è incontrata nei giorni scorsi a Roma con l'azienda. La Regione, pertanto, s'impegnerà per chiarire tutte queste cose e continua a sollecitare l'incontro col mini' stro. Ma questo è soltanto un momento, dice Alasia, delle difficoltà piemontesi. Stamattina avrebbe dovuto avere un incontro con un rappresentante del ministero dell'Industria per la Venchi Unica, che ha ancora 900 dipendenti in crisi («Verrà soltanto un funzionario» ha detto) poi ci sono i 300 della Gimac, lunedi ci sarà un Incontro con l'G livetti; c'è il problema dei 350 della ex Chatilìon di Ivrea. •Spero — dice — che non mi vengano ftte proposte di mobilità interaziendale. Purtroppo gli industriali che parlano di mobilità, ne parlano sempre soltanto in termini di uscita di manodopera, mai in termini di entrata». ^ ^ Il Consiglio regionale, dopo una lunga discussione aperta dal presidente della giunta Enrietti e nella quale sono intervenuti tutti i gruppi (Viglione, Pa¬ ganelli, Marchinl, Vetrinno, Carazzoni, Mignone, Revelli, Retardo, Montefalchesi, Cerchio) ha approvato un ordine del giorno unitario sulla Polonia. Si sono astenuti msi e pdup (•Perché — dice Montefalchesi — to giudico carente su due punti, avremmo potuto facilmente sistemarli nella riunione dei capigruppo, ma non ho nemmeno potuto parlare; chiedo maggior correttezza in queste riunioni»). XI psi aveva presentato un or¬ dine del giorno col psdi; il pei uno proprio come il pdup e la de; poi è stato raggiunto l'accordo dì cui abblam detto. Il documento giudica •fatto di rilievo con grande significato democratico» gU avvenimenti di Danzica con i quali 1 polacchi hanno conquistato 'Spazi di libertà», ritiene valido il ruolo della Chiesa e rileva con soddisfazione che tutto è avvenuto «secondo riflessione critica e ragione» e •senza interventi militari esterni».
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