L'Indesit non sarà smembrata Ripresa produttiva in ottobre?

L'Indesit non sarà smembrata Ripresa produttiva in ottobre? Sono in gravi difficoltà alcune aziende fornitrici L'Indesit non sarà smembrata Ripresa produttiva in ottobre? TORINO — L'Indesit ha~ avuto nei giorni scorsi una serie di incontri con ditte fornitrici per una parziale ripresaproduttiva a partire da ottobre. La notizia non è confermata dalla fabbrica di elettrodomestici. A quanto risulta, sono interessati i soli stabilimenti al Nord, in particolare il numero 2 (lavatrici) e il 7 (lavastoviglie) di None. TI nodo da sciogliere è quello del pagamenti: l'indesit avrebbe infatti proposto 120 giorni per il nuovo materiale e l'estinzione del vecchio debito con rate mensili del 10 per cento. Difficilmente, benché una risposta non sia stata ancora data, aziende creditrici di grosse somme potranno esporsi per periodi tanto lunghi. intanto la crisi dell'Tndesit ha provocato i primi, pesanti riflessi sull'occupazione nell'Indotto. Teri mattina, nella sede dell'Api, la Rinaldi di Belnasco ha iniziato la procedura prevista dalla legge per licenziare 30 dei 104 dipendenti (26 operai e 4 impiegati) L'azienda, che fatturava all'Tndeslt il 42% della produzione, si è trovata con un buco di oltre un miliardo e mezzo e con un vuoto di commesse per ora incolmabile. L'azienda „ non ritiene di avere prospettive a breve e medio termine: «72 nostro impegno è quello di salvare un'asienda sana con ancora 70 dipendenti: «Benché tale provvedimento lo si potesse preve dere — afferma il sindacalista Chiappetta, operatore di lega Firn — noi non possiamo accettarlo. La Rinaldi potrebbe ricorrere alla Cassa integrazione: Per la ditta si tratterebbe comunque di un onere assai gravoso, dovrebbe erogare circa il 32 per cento di ogni stipendiò. Altre due piccole aziende di Moncalieri ritengono Invece di poter superare questo periodo con il sussidio statale. La Tecnoplastica ha chiesto la Cassa per 5 settimane a 32 ore (sono interessati 11 addetti), la Everplast ha chiesto 8 settimane a 16 ore per 16 lavo ratori. Per entrambe si tratta di oltre il 50 per cento della manodopera. Tn gravi difficoltà (ma non si è ancora decisa la riduzione di personale) c'è anche la Ricca, che aveva in appalto il trasporto dei dipendenti Tndesit, esposta per circa 700 milioni. La società che gestiva le mense ha già dovuto (la notizia è di giugno) licenziare alcune persone. *n guaio maggiore — affer ma il titolare della Tilsam, Marchese, vicepresidente dell'Animem (aziende metalmeccaniche associate all'Api) — è che per avviare nuove produzioni abbiamo bisogno di forti impegni di capitali: Quale sarà dunque il futuro di queste aziende? Di certo vi è soltanto una richiesta di fallimento dell'Tndesit da parte di tre fornitori (la causa verrà discussa il 25 settembre) ed una istanza di sequestro cautelativo. «Risolvendo il problema Indesit —afferma il segretario provinciale Rossetto — si appianerà la strada per una ripresa dell'indotto. Abbiamo chiesto ieri un incontro oltre che con il governo, perché assuma un atteggiamento definitivo, chiaro, anche con il nuovo amministratore delegato Indesit, Nobili Vogliamo sapere qualcosa su tutte le voci che circolano: gestione commissariale, scorpori per fabbricare elettrodomestici al Nord, destinando gli stabilimenti del Sud all'elettronica, cessione separata dell'organizzazione sui mercati stra nieri: Riferendosi proprio a queste voci, il dottor Nobili, le ha definite "assolutamente infondate: ^L'Indesit — ha aggiunto — sta valutando alcune situazioni, tutte per con servare la più assoluta ìnte grità aziendale, nella prospettiva di una graduale ripresa delle varie attività produttive che garantiscano in modo adeguato i livelli occupazionali-. Carlo Novara

Persone citate: Carlo Novara, Chiappetta, Rinaldi, Rossetto

Luoghi citati: Moncalieri, None, Torino