Il caso Indesit nel cuore della città
Il caso Indesit nel cuore della città Il caso Indesit nel cuore della città I lavoratori dell'azienda in crisi hanno fatto un corteo con striscioni - Difficoltà anche nell'indotto: 80 ditte creditrici per 25 miliardi a o o , Imponente manifestazióne dei lavoratori Indesit (in maggioranza donne) che, ieri mattina, hanno sfilato per il centro città con striscioni e bandiere. Meta dei dimostranti erano Prefettura e Regione. Un gruppo di delegati sindacali nel colloquio con il rappresentante del governo, dott. De Francesco, hanno sottolineato «la volontà di sostenere un ruolo attivo nella vicenda che li coinvolge direttamente». Il prefetto ha garantito il suo intervento immediato con l'invio di un telegramma al presidente Cossiga per sollecitare un incontro tra le parti. In Regione i rappresentanti dell'azienda in crisi sono stati ricevuti dal presidente della giunta Enrietti e dall'assessore al lavoro, Alasia, che hanno ribadito la «volontà politica dell'ente di trovare uno sbocco produttivo per l'Indesit». «Anzi — ha aggiunto Alasia — abbiamo già chiesto al governo una riunione urgente, che non venga differita oltre l'eventuale trattativa con il gruppo che pare interessato a rilevare gli impianti. E questo perché rimarrebbero comunque aperti i problemi per il finanziamento in base alla legge 675». Un altro telegramma è stato inviato al sottosegretario al lavoro, senatore Zito, per un «rapido assenso alla richiesta di cassa integrazione». Se i dipendenti dell'Indesit (circa 12 mila) rischiano di rima' nere senza lavoro, la situazione non è certo rosea per l'indotto. Secondo i dati raccolti dall'Api (Associazione piccole industrie) per il solo Piemonte vi sono un'ottantina di aziende creditrici dell'Indesit per circa 25 mi liardi. Escludendo le piccole imprese, con credito inferiore ai 20 mi lioni, vi sono 42 ditte con meno di 50 dipendenti in credito per 6 miliardi, 12 tra i 50 e i 200 dipendenti per un'analoga somma e 4 con oltre 200 dipendenti con fatture inevase per un miliardo. In particolare, vi sono aziende con un deficit di oltre un miliardo e mezzo. Oggi all'Api viene di scussa una prima richiesta di licenziamenti. Afferma il vice presidente dell' Anime in (aziende metalmeccaniche dell'Api), Marchese, titolare della Tilsam, 35 dipendenti stampaggio lamiere: «J7 problema è drammatico per le imprese, e sono molte, la cui lavorazione era assorbita al 50-60 per cento dall'Indesit. Inutile illudersi, una gran parte rischia la chiusura, altre si salveranno soltanto con licenziamenti e cassa in tegrazione». Proprio per contenere tali danni"(è stato calcolato che tut- to l'indotto Indesit occupa almeno 10-12 mila addetti), l'Api ha sollecitato un incontro con l'assessore Alasia FIAT — Ritornano oggi al lavoro, dopo oltre un mese di vacanze, tutti i dipendenti della Fiat Auto che, a differenza degli altri dipendenti Fiat, hanno usufruito di quattro ex festività (una prima e tre dopo le ferie). Sarà comunque una ripresa di soli due giorni, perché 1 78 mila dell'auto resteranno in cassa integrazione lunedi e martedì e continueranno a lavorare per soli tre giorni alla settimana per tutto il mese di settembre.
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