Indesit: forse il commissorio se non si trova una soluzione
Indesit: forse il commissorio se non si trova una soluzione Domani pomeriggio nuovo incontro al ministero del Lavoro Indesit: forse il commissorio se non si trova una soluzione L'azienda ha bisogno di ottantun miliardi entro la fine del mese per pagare stipendi e fornitori - 11 piano di risanamento prevede Peliminazione di 2500 posti di lavoro TORINO — Se dalla nuova riunione per la Indesit che avverrà domani pomeriggio al ministero del Lavoro non verrà fuori una ipotesi plausibile di salvataggio, si affaccerà concretamente l'eventualità della nomina di un commissario in base alla legge Prodi. E' un'ipotesi di cui si è già parlato anche in ambito governativo e sulla quale sarebbe possibile ottenere il consenso dei sindacati, che la giudicano una soluzione estrema ma pur sempre preferibile al fallimento. Alla riunione di domani pomeriggio, oltre al sottosegretario Zito, che ha seguito la drammatica vicenda della Indesit fin dal primo momento, oltre ai rappresentanti dell'azienda e a quelli della Firn, dovrebbero essere 'presenti anche un rappresentante del ministero dell'Industria e soprattutto le banche. In definitiva saranno queste ultime a determinare l'esito dell'Incontro. Saranno disposte a mettere a disposizione ì finanziamenti necessari per consentire il rilancio dell'industria di elettrodomestici di Orbassano? Pino a 15 giorni fa le necessità urgenti della Indesit ammontavano a 20 miliardi e una soluzione appariva vicina; venerdì scorso, però, nell'ultimo incontro al ministero del Lavoro, l'azienda ha comunicato di avere bisogno di 81 miliardi per ripristinare accettabili condizioni di liquidità, per pagare i fornitori, per rimettere in moto la macchina produttiva. Questa degli 81 miliardi è una delle 5 condizioni del piano di risanamento presentato dalla Indesit; le altre quattro sono: la concessione della cassa integrazione straordinaria per 8000 dipendenti (su circa 12 mila); l'applicazione della legge 675 sulla ristrutturazione industriale (da cui dovrebbero pervenire altri 60 miliardi); la concessione di un fondo di 100 miliardi per la ricerca e lo sviluppo; la creazione di un centro studi nel Casertano. Se si realizzeranno tutte queste condizioni, assicura la Indesit nel piano consegnato a governo e sindacati, il salvataggio è possibile. C'è però una sesta condizione, che è stata indicata a parte: ci saranno comunque 2500 persone «in eccedenza» (1500 negli stabilimenti torinesi, 1000 in quelli di Teverola, nel Casertano). C'è dunque una concreta proposta di licenziamenti. Fino ad ora non se ne è discusso solo perché si tratta di un corollario di un piano di risanamento tutt'altro che acquisito. I) punto più scottante riguarda gli 81 miliardi per le necessità urgenti, che dovrebbero perciò essere disponibili entro la fine del mese. La Indesit ha pagato ieri i salari di metà mese ma non ha dato assicurazioni per quelli della fine di luglio ed ha già chiesto di posticipare il pagamento del premio di produzione che scade il 31. La Firn in questi giorni ha mobilitato i lavoratori; ieri si sono tenute assemblee negli stabilimenti, nel corso delle quali è affiorato ripetutamente il timore che la risposta delle banche per gli 81 miliardi possa essere negativa. Nella richiesta inviata agli istituti di credito, secondo i sindacati, la Indesit non avrebbe fornito tutte le informazioni richieste; in partico¬ lare mancherebbe la richiesta formale di un finanziamento di 55 miliardi garantito da ipoteca. I sindacalisti sottolineano anche il deteriorarsi progressivo dell'andamento delle vendite. L'azienda appare presa in una spirale che diventa più pericolosa ogni giorno che passa. Se non se ne uscirà nel corso di questa settimana 1 tempi potrebbero diventare troppo stretti. Tanto più che molti fornitori sarebbero decisi a passare all'attacco per garantirsi i propri crediti chiedendo il fallimento dell'azienda. Vittorio Slavizza Il computer per risparmiare energia La Cnos Tecnoservizl ha avviato un'iniziativa per ridurre i consumi energetici delle imprese. Il servizio, unico finora in Europa, è nato nel quadro della collaborazione Cee-Canada dove è stato sperimentato. Esso consiste nella rilevazione di tutti i dati sul consumi energetici e termici e nella successiva elaborazione in un computer. Secondo le stime diffuse, con questo sistema le aziende potrebbero ottenere un risparmio medio sulle dispersioni energetiche del 5 per cento.
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