La Indesit cerca 20 miliardi

La Indesit cerca 20 miliardi La Indesit cerca 20 miliardi Intanto si prepara un aumento di capitale: la Banca Rothschild e la Barclays Bank (già azioniste) trasformerebbero in azioni un prestito di 36 miliardi concesso in passato TORINO — «Un gruppo di azionisti della Indesit ha accettato di trasformare in azioni un prestito di 36 miliardi di lire accordato in passato alla società. In pratica si tratterà di un aumento di capitale». L'ha affermato il vicedirettore della società Romano Manassero. A ttualmente il capitale è controllato per il 62 per cento dal fondatore dell'azienda, Armando Campioni, e per un 15 per cento ciascuna dalla Banca Rotschild di Zurigo e dalla inglese Barclays Bank. Per il momento non si conoscono i particolari dell'operazione, per la quale sono in corso le praticlie burocraticlie; è comunque chiaro che la ciambella di sah>afaggio arriva dalle due banche. All'azienda di Orbassano sottolineano positivamente questa notizia nel panorama burrascoso nel quale la Indesit vive in questi giorni. Un calo delle vendite in Italia del 35-40 per cento nella prima parte di quest'anno, mezzo milione di pezzi fermi in ma-' gazzino, pari a un valore dì un centinaio di miliardi, difficoltà di liquidità: tutto questo ha portato alla decisione di mettere in cassa integrazione 6100 dipendenti, circa la metà di quelli dell 'intero gruppo. Si sapeva di difficoltà per i televisori, ma nessuno, fin a un mese fa, aveva mai parlato di crisi nel settore principale per la Indesìt, quello degli elettrodomestici bianchi (lavatrici, frigoriferi, lavastoviglie, congelatori). «Il fatto è — spiega Romano Manassero — che la Comit un mese fa, alle prime difficoltà, ci ha tolto un fido di 20 miliardi, e la stessa cosa ha fatto il San Paolo per un altro fido di 5». Adesso l'azienda si è rivolta alle banche con le quali di norma opera e efie già in passato avevano concesso finanziamenti, tra cui la Cassa di Risparmio. La richiesta è stata di 20 miliardi per i mesi di giugno e luglio. La risposta è stata che la cosa si può discutere. E' probabile die se l'operazione di finanziamento potrà andare in porto, a realizzarla sarà un pool di banche. Il prestito dovrebbe consentire di superare il periodo critico di giugno-luglio, un periodo nel quale si accumulano numerosi impegni finanziari: stipendi per i dipendenti che lavorano, anticipo della cassa integrazione per quelli sospesi, premi di produzione, anticipi ferie. Secondo Manassero in settembre la situazione dovrebbe migliorare. Ci sono i magazzini pieni di prodotti finiti che nel frattempo dovrebbero almeno in parte venduti; ci sono da incassare all'estero crediti per 46 miliardi (di questi si sta occupando lo stesso Campioni, che è anche intervenuto personalmente presso le banche per convincerle die la stretta creditizia verso la sua azienda non era giustificata), c'è la speranza die nel settore dell'elettronica si possa trovare una soluzione ai problemi degli stabilimenti di Teverola, in provincia di Caserta (« Una soluzione potrebbe venire — dice Manassero — da una partecipazione pubblica, ad esempio attraverso una delle finanziarie o uno degli istituti che operano in modo specifico per il Mezzogiorno»). Ma soprattutto l'azienda punta sull'alleggerimento dei costì complessivi consentito dalla cassa integrazione per oltre la metà dei dipendenti. Restano, naturalmente, i problemi di fondo del settore degli elettrodomestici. Secondo le valutazioni che si fanno alla Indesit c'è una crisi di sovrapproduzione. «1 nostri rivenditori — affermano ad Orbassano — ci dicono che il mercato non tira, che nessuno vende, non solo noi. Questo fenomeno è stato aggravato dal fatto che molte aziende minori, che vendevano i loro prodotti a grosse case straniere, come la Aeg o la Hoover, mollati da queste case che a loro volta avevano problemi di mercato, si sono riversati sul mercato italiano aggravando ancor più la situazione». / dirigenti della Indesit affermano invece die non sono calate le vendite sui mercati esteri, e che anzi sono aumentate in Gran Bretagna (dove la casa italiana è il maggior produttore presente) e in Francia. «Non dobbiamo assolutamente perdere questi mercati, dove l'anno scorso abbiamo realizzato 150 miliardi di vendite, su un fatturato complessivo di 273 miliardi. Per questo stiamo vendendo anche con margini di profitto ridotti al minimo, in qualche caso addirittura sottocosto». Tutto questo, naturalmente, avrà delle pesanti conseguenze sui conti della Indesit, è già scontato che il bilancio che sarà stilato alla fine del mese prossimo chiuderà in rosso, contro un utile che nel 78 era stato di oltre 3 miliardi Vittorio Ravizza

Persone citate: Hoover, Manassero, Romano Manassero, Vittorio Ravizza

Luoghi citati: Caserta, Francia, Gran Bretagna, Italia, Orbassano, San Paolo, Teverola, Torino, Zurigo