Indesit oggi ferma per otto ore
Indesit oggi ferma per otto ore Scatta la cassa integrazione per oltre 6 mila dipendenti del gruppo Indesit oggi ferma per otto ore TORINO — Oggi scatta la Cassa integrazione speciale a zero ore fino al 31 ottobre e per oltre 6 mila dipendenti Indesit. Chiudono le sezioni di None e Orbassano: la 1, die dà lavoro a 1080 addetti e produce frigoriferi; la 2 (lavatrici), 1034 lavoratori; la 3 (cucine), 792; la 6 (elettronica civile), 614. Funzioneranno a ritmo ridotto la 5 (componenti), la 7 (lavastoviglie) dove restano a casa 145 addetti su 413, e 220 impiegati su 530. La crisi della 8 (elettronica) ha preceduto le altre di alcuni mesi. E' invece aperto il magazzino, sezione 4, per la vendita della merce in stoccaggio. Provvedimento analogo, per 2 mila persone, è stato assunto a Caserta. Ieri è stato proclamato uno sciopero di quattro ore con assemblea nella piazza del municipio di None, alla quale hanno preso parte anche sindaci di numerosi comuni. Augusto Canal, della Firn di Pinerolo, ha sottolineato che non si trattava di «una manifestazione rituale, bensì di una prima forma di lotta contro un padronato che sceglie la fuga». Marisa Mottura, del consiglio di fabbrica, ha ribadito che la •Cassa integrazione è accettabile soltanto in presenza di un piano per controbattere la crisi». «La mancanza di liquidità, secondo l'Indesit, è provocata dalla strozzatura delle banche che non concedono fidi, data la situazione di mercato. Da oggi noi presidieremo il magazzino per essere sicuri che la merce venga proprio venduta e non magari trasferita altrove, magari all'estero. LI dentro ci sono soldi nostri». A nome della Giunta regiona¬ le, Bontempi ha detto die vi è disponibilità ad istituire corsi di riqualificazione professionale «purché esista un progetto di sviluppo che ci indichi le linee da seguire nei corsi stessi». L'assemblea, interrotta da un violento acquazzone, è proseguita nel magazzino per tutta la giornata. Nel frattempo una delegazione di lavoratori, il capo gabinetto del prefetto, De Giovine, l'assessore regionale al Lavoro, Alasia, e rappresentanti della proprietà, si sono riuniti in pre- | lettura nel tentativo di giungere ad un accordo. L'azienda ha assicurato che, malgrado la grave crisi nonc'è la minima intenzione di smantellare la fabbrica. Ha aggiunto che la Cassa integrazione non prelude ad altrettanti licenziamenti ma, certo, si dovrà riesaminare il problema dei posti di lavoro. L'assessore Alasia, al termine dell'incontro, ha detto: «Dinanzi ad un provvedimento cosi pesante, abbiamo l'esigenza di avere un progetto sia per il settore elettronico che per il "bianco", finalizzato alla riorganizzazione della produzione e delle tecnologie, con i necessari investimenti per difendere i posti di lavoro. Non vorremmo avere brutte sorprese ad ottobre». Ha concluso: «In linea di massima c'è un impegno a discutere il progetto. Proprio su queste basi rincontro riprenderà la prossima settimana». Canal ha commentato: «L'impressione di fondo è ancora negativa, però è già un passo avanti». Nel tardo pomeriggio è stato deciso per oggi uno sciopero di otto ore di tutti i lavoratori (anche quelli in Cassa integrazione); da domani è assicurato «un massiccio presidio a tutti gli stabilimenti». , », Carlo Novara
Persone citate: Alasia, Augusto Canal, Bontempi, Carlo Novara, De Giovine, Marisa Mottura
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