La Flm respinge il piano Indesit

La Flm respinge il piano Indesit Polemica per il salvataggio del settore radio e televisione La Flm respinge il piano Indesit ROMA — Il secondo incontro, nella sedè dell'Unione Industriale del Lazio, tra la Indesit e la Firn si è concluso con una rottura; il sindacato ha respinto il piano che l'azienda torinese ha presentato per uscire dalle difficoltà produttive del settore elettronica (circa 2000 dipendenti su poco meno di 12 mila) ed lia annunciato che nei prossimi giorni presenterà unapropria controproposta. L'azienda nelle scorse settimane aveva annunciato un massiccio programma di cassa integrazione: 13 settimane in tre dei sette stabilimenti di Teverola (Caserta) dove è concentrata la produzione di televisori e di cinescopi in bianco-nero, di radio e radioregistratori, e di 8 settimane in due stabilimenti di None Torinese, dove si producono televisori a colori. Fin dal 13 febbraio, inoltre, aveva avvertito il governo che per la televisione in bianco nero e per le radio non c'è più mercato a die quindi, salvo trovare qualche altra cosa da produrre, la cassa integrazione al Sud in autunno dovrebbe tradursi in licenziamento. (Diversa la situazione a None, dove la difficoltà per i tv-color dovrebbe essere momentanea). Il piano Indesit prevede la ristrutturazione dei tre impianti interessati di Teverola per convertirli alla produzione di tv-color a 14 pollici (questa attività è già iniziata) e di video professionali, cioè da impiegare come videoterminali nel campo dell'elettronica industriale. L'azienda ha in córso contatti con alcune delle maggiori industrie elettroniclie, dalla Ibm alla Olivetti. Questo piano, come si è detto, è siato giudicato insufficiente. , . „. Spiega Massimo Trinci, della Firn nazionale: «Ci siamo rifiutati di entrare nel merito di'un piano che l'azienda stessa diceva di non essere in grado di finanziare chiedendo invece l'intervento finanziario massiccio dello Stato; il sindacato non può ridursi al ruolo di' elemosiniere per conto terzi. Abbiamo anche rifiutato la Cassa integrazione; abbiamo rierciò proclamato 6 ore di sciopero e una giornata di mobilitazione il 14, dato che 1115 comincerà la Cassa integrazione negli stabilimenti del Sud». Anche nel campo della televisione a colori, le difficoltà, secondo gli operatori, non accennano a diminuire. Il mercato italiano continua ad essere assediato dai produttori stranieri mentre va avanti il pronesso di concentrazione tra i colossi europei. Recentemente i produttori europei di cinescopi a colori (il cinescopio costituisce oltre la metà del valore del televisore) si sono ridotti a due soli: la Philips, multinazionale olandese, e la Thomson, francese. La Thomson, infatti, Ita acquistato dalla Gte Silvania le fabbricfie, i marchi e le reti di vendita dei televisori Saba e Videon; in base all'accordo, inoltre, la Silvania chiuderà le sue fabbriche di ci-, nescopi che possiede in Belgio. Philips e Thompson a questo punto potranno dividersi il mercato dei cinescopi condizionando in tal modo a loro piacimento Unterà industria europea dei televisori. La Indesit reagisce alle difficoltà nel campo radio-televisivo tentando di rafforzarsi in quello degli elettrodomestici «bianchi»;.negli ultimi due anni è stata rinnovata completamente la gamma di lavatrici, frigoriferi, lavastoviglie puntando su apparecchi più sofisticati, a controllo elettronico e a basso consumo di energia. Inoltre è ormai praticamente in porto un accordo per la costruzione di uno stabilimento per conto della Nigeria. Due iniziative in America sono state annunciate recentemente dal presidente Armando Campioni: nello stato di New York, è in costruzione un nuovo stabilimento per la produzione di frigoriferi. Non producendo in loco «era inspessitale — lia spiegato Campioni — competere negli Stati Uniti, con Paesi come il Messico, la Corea ed altri dell'Estremo Oriente; oltre il 30 per cento dei nostri costi negli Usa era costituito da spese di trasporto». Un altro stabilimento è in costruzione in Costa Rica; produrrà piccoli elettrodomestici, tra cui radio, che saranno esportati in Europa. Vittorio Ravizzà

Persone citate: Armando Campioni, Thompson, Thomson