«Ero in corteo, ma non ho fatto nulla» si difende uno dei 61 licenziati Fiat

«Ero in corteo, ma non ho fatto nulla» si difende uno dei 61 licenziati Fiat «Ero in corteo, ma non ho fatto nulla» si difende uno dei 61 licenziati Fiat È cominciata ieri in pretura la seconda causa individuale Il secondo dei 61 licenziati Fiat (il primo era stato Riccardo Braghin. per quale è prevista la sentenza domani) che ha fatto la causa individuale per essère riassunto si è presentato ieri da\ anti al. pretore del lavoro Gancioiin E in aula sono tornati i temi dell'ingovernabilità della tabbrica. la violenza negli stabilimenti, l'intimidazione verso i rapi, le minacce. Per l'azienda il rapo del personale, di Miraflori Carrozzerie ha ribadito le accuse che hanno portato al licenziamento: aver minacciato i capi, costringendoli a sfilare in testa ai cortei con le bandiere rosse della Firn: aver incitato a «non trattare» nella vertenza dei cabinisti ma a «distruggere tutto» ; aver bloccato le «fosse di convergenza». Andreo Papaleo, operaio del 3° livello alla Carrozzeria Miraflori (difeso dall'avvocato Regolino), ha respinto gli addebiti nel corso di un breve interrogatorio. «Il 6 giugno — ha detto — ho partecipato ad un corteo, ma non ho fatto null'altro; nel settembre, sempre dell'anno scorso, la mia officina non era interessata allo sciopero dei cabinisti della verniciatura; per le fosse di convergenza, è esattamente il contrario: proprio in seguito al loro blocco sono stato "messo in libertà" insieme ài miei compagni d'officina. In ogni modo confermo quanto scritto nel ricorso». Subito dopo ha parlato il capo del personale della Carrozzeria, ricordando il «clima di paura che aveva impedito l'esercizio del potere disciplinare. 'Solo più tardi — ha affermato — sfamo venuti a conoscenza di episodi concreti. Prima erano voci, ma nessuno voleva esporsi». Sui vari punti il dirigente ha fatto un racconto particolareggiato, ricordando tra l'altro che il Papaleo avrebbe detto a superiori: «Non fate i furbi, quando camberanno le cose vi metteremo al muro», «la nostra organizzalo ne conosce la targa delle vostre auto, i vostri indirizzi di casa •capi attenti alle gambe, colpiremo anche voi». •Sono fatti nuovi — ha Inter¬ rotto l'avv. Rogolino —, è violato ogni principio del contraddittorio. O il rappresentante Fiat si limita a confermare e precisare i capi di prova o il pretore deve concedere termini a difesa». Ha risposto l'avv. Borsottl sostenendo che non si trattava di nuove accuse, ma delle circostanze che spiegavano come fosse stato identificato il Papaleo. Il pretore ha posto fine alla schermaglia dei legali proseguendo nell'interrogatorio sui capitoli di prova» (cioè le accuse dell'azienda al lavoratore) e riservandosi di sentire eventualmente i testi necessari a chiarire circostanze precise. L'udienza riprenderà il 30 aprile con la sfilata dei testimoni.

Persone citate: Andreo, Papaleo, Riccardo Braghin, Rogolino