Il problema Indesit in Provincia

Il problema Indesit in Provincia Il problema Indesit in Provincia Problemi del lavoro in primo piano, ieri, in Consiglio provinciale. Si è discusso della difficile situazione alla Indesit (dove si temono i 1700 licenziamenti annunciati) e alla Sisma di Bussoleno (per la quale circolano voci di chiusura). Rispondendo ad un'interrogazione della de, l'assessore Rossi ha fatto il punto sulla situazione nelle due aziende. ■ Per la Indesit, In particolare. Rossi ha sottolineato ancora una volta la mancata risposta, del governo, e del ministro dell'Industria in particolare, sul plano presentato da Indesit - Emerson - Voxon. La de (Martina e Fantino) ha ribadito la pericolosità di mettere in crisi un comparto come quello dell'elettronica civile, strategico per il Paese e per il Plnerolese. Il Consiglio ha poi approvato all'unanimità un ordine del giorno (già votato dai sindaci del Plnerolese, dai comprensori e dai rappresentanti della Regione) che sollecita la costruzione del consorzio per 11 secondo polo dell'elettronica, la definizione degli strumenti legislativi necessari, il rifiuto di ogni ipotesi assistenziale. Solo il missino Boetti, pur votando si. ha polemizzato perché la Provincia è 'l'ultima della classe» nel caso Indesit (ma Rossi ha ribattuto che fin da marzo il problema è all'attenzione dell'assessorato), e perché gli ordini.del giorno sono 'aria fritta». 8ulla Sisma si è solo saputo che se ne sta studiando un'eventuale ristrutturazione (l'azienda è a partecipazione Gepl) ma non ci sono né conferme né smentite sulla chiusura. Sempre in tema di lavoro, il Consiglio ha approvato interventi per la formazione professionale per 291 milioni sulla base di progetti proposti da enti pubblici e privati. In particolare, 40 milioni saranno spesi ad Ivrea (per interventi nel settore dell'Informatica), 60 a Pinerolo, 65 a Orbassano (per aggiornamenti sulle nuove tecnologie), 120 a Nichelino. «Si tratta — ha detto l'assessore Rossi — di un piano d'intervento concordato con le forze economiche e sociali, e non di un'erogasione di contributi a pioggia».