Sibilia, il patron dell'Avellino a Trento in soggiorno obbligato
Sibilia, il patron dell'Avellino a Trento in soggiorno obbligato Per la sua amicizia con Cutolo, il boss della nuova camorra Sibilia, il patron dell'Avellino a Trento in soggiorno obbligato Ha 53 anni, possiede un impero economico e immobiliare valutato parecchi miliardi - Una svolta nell'inchiesta sui suoi rapporti con la malavita? - Due episodi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NAPOLI — Antonio Sibilio. 53 anni, costruttore irpina, amministratore delegato della Società calcio irpino. cui fa capo la squadra dell'Avellino, con un impero economico e immobiliare valutato in centinaia di miliardi, dovrà rimanere per tre w-i in soggiorno obbligato a Tre>;'.-,. La decisione i stata adottata dalla Corte di appello della sezione istruttoria del nostro tribunale. All'origine del provvedimento giudiziario l'ostentata familiarità con personaggi della delinquenza organizzata, i suoi legami di amicizia con il boss della .nuova camorra. Raffaele Cutolo. Nelle prossime ore Antonio Sibilio, se non vuole incappare in grossi guai con la giusti.■-■1(1. dovrà raggiungere la destinazione assegnata. Il telegramma alla questura di Avellino con la notifica del provvedimento, i partito nella giornata di sabato e diverrà esecutivo non appena sarà inoltrato all'interessato. S'ignora in quale circostanza il patron dell'Avellino sia venuto a conoscenza della svolta dell'inchiesta giudiziaria in corso, sui suoi presunti rapporti con la malavita. La famiglia, interpellata telefonicamente, si è detta all'oscuro di tutto, di avere appreso la notizia dai giornali. .Noi che 10 conosciamo bene — ha detto la figlia — non pensiamo assolutamente a quello che dicono. Lo sappiamo estraneo a queste accuse. E' sereno, è andato anche allo stadio per godersi da vero tifoso la partita-. In tribuna comunque Sibilia non è stato visto, né la sua figura massiccia è stata notata ieri ai bordi del campo, ma c'è chi assicura che non si è perso l'incontro con l'Ascoli. Secondo indiscrezioni raccolte. Sibilla avrebbe già dato l'incarico al suo legale. Massimo Preziosi, di presentare ricorso in Cassazione. -Tre anni sono lunghi da passare — dicono ad Avellino — per ufi uomo come lui. attivo, dinamico, autoritario e accentratori- «L'Ultima parola e sempre la sua-, è ti commento che si coglie nell'ambiente calcistico -Nella campagna acquisti ha proceduto sempre di testa sua. ha sempre deciso secondo la sua volontà-. Un caso clamoroso, ma non del tutto inatteso. Di Sibilio, dei suoi presunti contatti con 11 mondo della delinquenza organizzata, si incominciò a parlare all'epoca del processo al boss della .nuova camorra.. In quell'occasione l'amministratore delegato dell'Avellino indusse il giocatore brasiliano Juary a consegnare a Cutolo. rinchiuso fra le sbarre in un'aula del tribunale, una pesante medaglia d'oro come attestato di stima e simpatia. Un gesto di ossequio che suscitò sorpresa, dubbi e perplessità e indusse il pubblico ministero a indagare. All'ondata di critiche e di polemiche. Sibilla trovò valide arqomentazionì: •Cutolo e un supertifoso dell'Avellino — disse —: il dono della medaglia non e una mia iniziativa, è una decisione adottala dal consiglio d'amministrazione Più grave la seconda accusa: una brutta storia di cambiali per un ammontare di 25 milioni di lire trovate addosso a un luogotenente di Cutolo assassinato a colpi di lupara a Castellammare di Stabia nel novembre dello scorso anno. Anche per questo episodio Sibilio forni una versione ritenuta tuttavia scarsamente convincente. Le cambiali si riferirono all'acquisto di un giocatore irpino. Antonio Natale, da parte della società di calcio Savina di Torre Annun¬ ziata. Un pagamento non rispettato con la conseguenza che gli effetti andarono in protesto Sostiene Sibilici che in un secondo momento gli furono versati i milioni e le cambiali rimaste in suo possesso erano state ritirate successivamente da una persona a lui sconosciuta. Gli inquirenti invece sospettano che per ottenere la somma pattuita Sibilio si fosse rivolto a personaggi di rispetto legati al boss Cutolo Di qui la convinzione sui continui rapporti del costruttore irpino con certi ambienti della mala, della sua pericolosità sociale, da sorvegliare e neutralizzare con il soggiorno obbligato. Adriaco Luise Napoli. L'amministratore dell'Anellino Antonio Sibilla
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