L'Indesit taglia nell'elettronica e fa partire 1700 licenziamenti di Francesco Bullo

L'Indesit taglia nell'elettronica e fa partire 1700 licenziamenti Il piano di settore non decolla e l'azienda passa ai fatti L'Indesit taglia nell'elettronica e fa partire 1700 licenziamenti TORINO — La Indesit passa dalle parole ai (atti: tra 25 cmmi. se non ci saranno elementi nuovi (cioè se non verrà presentato un «plano per l'elettronica civile» che assegni all'azienda torinese la leadership per 11 «polo meridionale-), partiranno 1700 lettere di licenziamento. La notizia è stata comunicata ieri mattina ai giornalisti e nel pomeriggio alla Firn, che peral"-<> era già stata avvertita giovedì in (orma non ufficiale. • La società — ha detto Romano Manassero. amministratore delegato della Indesit Elettronica — sii vista costretta ad adottare questa grave decisione annunciata fin dall'agosto scorso a seguito delle notevoli difficoltà del settore, dopo aver constatato che sono risultate vane tutte le iniziative e gli sforti profusi per trovare soluzioni alternative che potessero permettere una ripresa dell'attività». E' un ricatto, abbiamo chiesto a Manassero. un modo per premere sul governo? •Assolutamente no. Si tratta di una decisione amara, ma non più rinviabile. Quattro mesi fa avevamo accettato di soprassedere perché il ministro Marcora aveva promesso una risposta entro settembre. Ma il tempo passa, siamo alla fine di novembre e il piano per l'elettronica civile non c'è'. Le cifre gli danno ragione. Questo comparto, con duemila dipendenti in cassa integrazione a -zero ore- dal giugno °80 si è mangiato sette miliardi in un anno senza fatturare una lira. La Indesit però, ed è questa la novità, non intende abbandonare del tutto l'elettronica di consumo e professionale (cinescopi, videoterminali, tv bianconero e colore, radio, registratori, hi-fi): da lunedi riprenderanno il lavoro gli ottanta tecnici e progettisti che dal 16 novembre erano in cassa integrazione, premessa indispensabile per il riavvio produttivo che interesserà 200 addetti. Un impegno non ancora localizzalo. L'azienda infatti ha fatto partire la procedura di licenziamento col lenivo per 1900 persone (700 a None e 1200 a Teverola in provincia di Caserta), ma tra questi non ha ancora scelto i 200 che resteranno in fabbrica e costituiranno l'organico dell'elettronica civile. Nel campo degli elettrodomestici invece l'Indesit -tira-: su 260 miliardi di fatturato previsto per l Hi un terzo è esportalo In Europa, un terzo nei Paesi arabi e d'Oltremare, la parte restante è assorbita dal mercato nazionale. E le prospettive sono buone. Manassero ritiene possibile uscire dall'amministrazione controllata prima della scadenza (24 settembre '82) e già pensa a un rilancio della società attraverso un aumento di capitale: -/ partners non mancano, più d'uno ha mostrato interesse, siamo sicuri di poter rastrellare denaro fresco per 20 miliardi e riteniamo di essere in grado di portare il capitale sociale a 50 miliardi-. Per farlo occorre però presentare ai possibili soci un quadro definito e limpido. Su questa strada l'Indesit sta marciando. - Visio che il consorzio con l'Emerson e con la Voxson non trova al momento sbocchi positivi, nonostante la conriamata disponibilità di entrambe le aziende, cammi¬ neremo con le nostre gambe-. In altre parole, l'azienda di Orbassano non è disposta, per l'elettronica, a fare da comparsa né con la Zanussi. né con laOepi. Se questa linea é in parte condivisa dal sindacato che. ancora una volta, accusa il governo di -latitanza-, la Firn non risparmia critiche all'azienda responsabile di •un uso strumentale e cinico dei licenziamenti-. 'La prossima settimana c'è l'appuntamento da Marcora — ha detto De Oiacomi. dirigente sindacale del settore — si poteva aspet- tare ad avviare la procedura-. Anche il pel torinese é intervenuto nuovamente sul problema chiedendo di -sospendere la decisione- e di dar prova di -senso di responsabulità-. I comunisti, in un comunicato diramato in serata, sollecitano l'intervento di Spadolini e del ministro dell'Industria per bloccare 1 licenziamenti, e approvare -immediata mente la costituzione del consrozio tra Indesit. Voxson. Emerson definendo strumenti legislativi e finanziamenti pubblici-, il tutto con l'obiettivo di dar vita a un - forte polo dell'elettronica civile, in grado di essere competitivo con gli altri grandi produttori Il pei torinese chiede inoltre un plano di ristrutturazione e misure di sostegno per l'elettrodomestico e per l'elettronica. Questi problemi saranno affrontati oggi dal Coordinamento Indesit del Nord mentre lunedi, presso lo stabilimento 6 di None, e convocata una grande assemblea di lavoratori die dovrà decidere le • forme di lotta-. Francesco Bullo

Persone citate: De Oiacomi, Manassero, Marcora, Romano Manassero, Spadolini

Luoghi citati: Caserta, Europa, None, Orbassano, Teverola, Torino