«Vogliamo veder chiaro nel futuro Indesit»

«Vogliamo veder chiaro nel futuro Indesit» La segreteria nazionale Firn incontrerà l'amministratore delegato «Vogliamo veder chiaro nel futuro Indesit» TORINO — Lunedi 2 marzo il sindacato, guidato dai segretari nazionali della Firn, incontrerà a Torino il vertice della Indesit, guidato dall'amministratore delegato Mario Nobili. Si tratterà di una verifica delle intenzioni dell'azienda dopo tre mesi di amministrazione controllata. Per preparare questo incontro si sono svolte ieri assemblee dei lavoratori in tutti gli stabilimenti. «E' giunto il momento — secondo i metalmeccanici — che l'azienda, dopo la ripresa parziale e limitata della produzione (lavorano a rotazione 5-6 mila persone su 11.500) chiarisca le proprie intenzioni». Questi i punti sui quali insiste il sindacato. ■4 Divisione della società in ■ settori (componentistica, elettrodomestici ed elettronica | civile) in vista della creazione di una holding. Si teme che la divisione possa facilitare scorpori, tagi: e riduzioni della produzione. 2Assetto proprietario: periodicamente circolano voci circa accordi con un partner o con l'altro (si è parlalo della multinazionale americana Ut. della svedese Electrolux) ma tutto resta nel vago mentre la Indesit da sola, senza iniezioni di nuovi capitali, secondo i sindacati, non è in grado di affrontare un piano di rilancio. 3Rete di vendita: secondo le valutazioni della Firn la Indesit da agosto 1980 a gennaio 1981 ha venduto bene all'estero (287 mila pezzi) ma assai meno bene in Italia (151 mila pezzi): si sollecita perciò la riorganizza¬ zione delle filiali, dell'assistenza ai clienti, del marketing. 4Produzione: il sindacato spinge perché entrino in produzione al più presto i nuovi modelli di elettrodomestici e perché ne siano messi allo studio di nuovi: teme che ritardi in questo campo possano portare l'azienda fuori mercato. Ci sono stati, sempre nelle valutazioni della Firn, segnali positivi negli ultimi tempi: l'accordo sulla cassa integrazione è stato applicato, la produttività è aumentata del 25-30per cento, l'assenteismo è crollato, nel settore elettronica, praticamente fermo già da prima della crisi dell'estate, hanno ripreso a lavorare una trentina di tecnici, e inoltre proprio la Indesit si è fatta promotrice del consorzio per l'elettronica Indesit-Emerson-Voxon che nei giorni scorsi è entrato in una fase nuova con l'annuncio della possibile partecipazione della Philips. Occorre, a questo punto, una si'olta: a tappe, sostiene il sindacato, è necessario che si costruisca una soluzione a lunga scadenza per lo sviluppo dell'azienda, «l lavoratori hanno accettato rinunce e sacrifici — si dice — ma ora spingono per sapere qualcosa di concreto circa il loro futuro.. Infine i lavoratori chiedono al governo una politica per gli elettrodomestici. Il settore in Italia soffre di superproduzione, ma la crisi non si risolve con il lasciar morire un'azienda: si tratta invece di «recuperare tutte le capacità produttive esistenti e di avviare i necessari processi di riconversione». v. rav.

Persone citate: Mario Nobili

Luoghi citati: Italia, Torino