Sarà fra Inter e Torino la finale di Coppa Italia

Sarà fra Inter e Torino la finale di Coppa Italia I nerazzurri sabato si sono qualificati a Catanzaro Sarà fra Inter e Torino la finale di Coppa Italia Cinque gol, tre espulsioni, bel gioco e polemiche in Calabria Catanzaro-Inter 3-2 CATANZARO: Zaninclll; Boscolo, Salvadori; Celestini, Santarlnl, Pecccnini (91' Cascione); Bivi, Draglia, Borghi, Sabato, Palese . .(91'Borello). INTER: Bordon; Bergoml, Baresi; Marini, Canuti, Bini; Bagni (46' Serena), Prohaska, Allobelli (106'Centi),Beccalossi,Orlali. Reti: 1' Bivi, 3' Beccalossi (rigore), 65' Borghi, 96' Altobelli, 103' Cascione. Espulsi al 42' Bini e Braglia per reciproche scorrettezze e al 69' Canuti per gioco falloso. Ammoniti Braglia, Celestini, Borghi, Salvadori e Beccalossi. CATANZARO — Chi l'ha detto che la Coppa Italia non serve? Catanzaro ed Inter, ancora una volta, l'hanno giocata ad alto livello: S gol, tanto agonismo (ben tre le espulsioni), a tratti il bel gioco. E non è finita: il «Comunale» ha sfiorato di una manciata di milioni ti suo record dincasso. con una cornice di folla da 200 milioni circa. Il torneo, insomma, ha vissuto una grande parentesi di gloria. Alla fine, un po' tutti, erano daccordo che, con tutto il rispetto per quello che avverrà fra Inter e Torino, la ve- ' ra finale avrebbe meritato di essere quella di Catanzaro. Il direttore sportivo Beltraml, dopo aver esaurito con Mazzola gli abbracci di rito, ha detto: «Vi chiedo scusa se ho trepidato e tifato tanto, ma credetemi, mai ho sofferto cosi per una partita dell'Inter! ». Hanno vinto i nerazzurri di Berselllnl ed è stato giusto così. Il merito principale degli ospiti, infatti, è stato quello di essere cresciuti fino a conquistare il centrocampo, nel momento in cui l'espulsione di Canuti li aveva costretti a giocare in situazione di inferiorità numerica. E'stato in questa fase della partita, infatti, che l'Inter si è ricordata di essere una grande del calcio italiano e, di converso, il Catanzaro ha dimostrato i suol limiti tattici e la sua incapacità di sfruttare il vantaggio. L'inizio, in verità, aveva fatto intravedere una disfatta per gli ospiti, che dopo quattro minuti appena, erano infilati da Bivi. E' stato un gol stupendo, fortemente voluto dall'esile attaccante, così come dalresto della squadra. I glallorossi di Pace, infatti, hanno giocato i primi 10 minuti a un ritmo infernale, quasi insopportabile per l'Inter, aggredita al limite del regolamento. Era, quella del Catanzaro, una reazione alle tante polemiche della gara di andata, che aveva segnato la vittoria dell'Inter dopo un iniziale vantaggio dei calabresi che, durante l'incontro, hanno rimediato tanti infortuni, primo di tutti quello di Sabadtnt. La decisione più importante, ai fini dell'andamento dell'Incontro, l'ha assunta l'arbitro Redini, quando nel primo tempo ha contemporaneamente espulso Bini e Braglia. A questo proposito, negli spogliatoi, l'allenatore Pace pur cortese nei confronti della classe arbitrale ha detto che quella del suo centrocampista è stata un'espulsione «politica» del direttore di gara, che ha così compensato quella delllnterista. càn l'intento, fra l'altro, di calmare gli animi. Ma Broglia, nel Catanzaro, valeva sabato molto più di Bini nell'Inter, anche perché i glallorossi erano privi dello squalificato Mauro, l'altro punto di riferimento. Se si aggiungono il gol di Altobelli del primo tempo supplementare, nato da una imperdonabile indecisione della difesa locale e, ancora prima, l'ingenuo rigore inutilmente provocato da Salvadori, Il successo dell'Intere facilmente spiegato. Negli spogliatoi, la guerra è continuata, con Sabato e Braglia in specie. Entrambi hanno avuto cose gravi da denunciare. Sabato: «Sono stato continuamente minacciato e gravemente offeso da un Interista (Marini). Ho sempre detto che non mi interessa nulla andare a Milano e lo ripeto soprattutto ora che ho constatato quanta antipatia ci sia nei miei confronti». Braglia: -Bini mi ha offeso, per via della mia faccia che, evidentemente, non incontra il suo gradimento. MI ha dato, tra l'altro, una testata e non sono caduto a terra per non esasperare ulteriormente il pubblico. Dopo tutto questo, l'arbitro mi ha espulso». Fabio Blasco