Nel piano elettronica Indesit inevitabili «tagli» ai posti

Nef piano elettronica Indesif inevitabili «fagli» ai posti Il documento verrà presentato fra circa 15 giorni Nef piano elettronica Indesif inevitabili «fagli» ai posti TORINO — La presentazione al Cipi del piano Indesit per l'elettronica, atteso per l'inizio della prossima settimana, subirà un rinvio di almeno otto giorni. Romano Manassero, amministratore delegato della Indesit Elettronica, dopo l'approvazione avvenuta il 22 dicembre da parte del Consiglio dei ministri del decreto che assegna al settore 240 miliardi di lire, vuole probabilmente capire quali sono le intenzioni del governo prima di presentare il documento. Il piano obbedirà comunque a tre principi: consorzio con Emerson e Voxson, o comunque altra forma di collaborazione che consenta alle tre aziende di unire le proprie forze; «no» a un polo unico nazionale con la leadership di altre società «di cui non si ri¬ conosce la primogenitura né tecnologica né finanziarla»; intervento della Gepi non in chiave gestionale ma solo finanziaria. Il piano, inoltre, metterà in evidenza una consistente eccedenza di manodopera: per quella degli stabilimenti del Sud è prevista l'assunzione a carico della Gepi, quella del Nord dovrebbe essere posta in mobilità esterna. Durante l'ultimo anno e mezzo la Indesit, pur non producendo televisori per il mercato, ha mantenuto in attività un nucleo di circa cento tecnici che, in collaborazione con Voxson ed Emerson hanno continuato a lavorare mettendo a punto progetti nuovi di televisori a colori e in bianco e nero, di video terminali e di altri prodotti elettronici. •Con Investimenti adeguati ma relativamente modesti — dicono alla Indesit — dell'ordine di circa 9 miliardi, questi progetti consentirebbero di produrre televisori a colori, In bianco-nero e monltors a costi competitivi con quelli della concorrenza. E' un costo uguale, se non Inferiore, al puro costo della cassa Integrazione pagata dall'Inps al personale delle tre aziende». Una cosa appare acquisita: in tutti questi mesi di incertezza e di difficoltà, in gran parte derivate dalla mancati za di decisioni governative per l'elettronica, all'interno della Indesit, una volta superata la fase più profonda di scoraggiamento si è andata rafforzando la convinzione che è possibile recuperare lo spazio sul mercato. All'idea di chiudere semplicemente il settore dei televisori per puntare solo su quello degli elettrodomestici (che peraltro stanno andando molto bene) si è sostituita la volontà di restare comunque presenti per sfruttare tutte le chances offerte dalla tecnologia accumulata dall'azienda in quasi 15 anni di attività in questo campo. Ora si afferma decisamente che. se anche le soluzioni che verranno proposte dal Cipi fossero ritenute «non praticabili», la Indesit riprenderà cc- 1 mun'que la produzione neU'e lettronica professionale e di consumo; si tratterà di una ripresa su scala molto ridotta, con una forte percentuale di tecnici. Sarebbe comunque , una premessa ^ un succes. sivo ampliamento dell'attività. In attesa però che il piano di rilancio sia pronto e che il Cipi decida in proposito, restano bloccati fino alla fine di febbraio 1700 licenziamenti che l'azienda ha annunciato sia negli stabilimenti torinesi sia in quelli di Teverola, in provincia dì Caserta. „

Persone citate: Romano Manassero

Luoghi citati: Caserta, Teverola, Torino