Giorni decisivi per la Indesit

Giorni decisivi per la Indesit Giorni decisivi per la Indesit I tecnici dello stabilimento dei tv-color: abbiamo prodotti di avanguardia -1 politici piemontesi: la società non deve essere esclusa dall'intervento dello Stato per l'elettronica TORINO — «Noi non parliamo come sindacato né come industriali; parliamo come tecnici che sanno che cosa sono in grado di costruire». Cosi" hanno subito precisato ieri mattina i «quadri» della Indesit che hannp voluto spiegare in una conferenza stampa perché la società, torinese non può essere esclusa dalla Rei, cioè in pratica dai finanziamenti dello Stato per 11 rilancio dell'industria dei televisori. Per sostenere la loro tesi hanno fatto vedere in funzione alcuni dei televisori messi a punto in questi mesi «di passione» durante i quali lo . stabilimento di produzione (il numero 6 di None) restava fermo mentre 1 laboratori-lavoravano a pieno ritmo per creare nuovi prodotti. Ingegneri e tecnici hanno mostrato televisori incorporanti un microelaboratore in grado di svolgere funzioni molto complesse: memorizzare le stazioni sui 99 canali; per ogni stazione fissare una volta per tutte colore, volume, luminosità, contrasto; richiamare sullo schermo tutte le stazioni memorizzate; sul telecomando i vari canali possono essere indicati non solo con dei numeri ma con le relative sigle (TV1, TV2, TMC. Canale 5 ecc.); infine con questa tastiera è possibile «scrivere» sul teleschermo, usandolo come un taccuino su cui immagazzinare dati e trasmettere messaggi. I tecnici Indesit hanno sottolineato che sono stati depositati circa 300 brevetti «lo sfruttamento di alcuni dei quali sarebbe appetito da alcune grandi aziende europee produttrici di televisori a colori». «Il plano Pandolfi — hanno detto polemicamente i tecnici. dell'Indesit — prevede lo smantellamento delle industrie italiane dell'elettronica civile ad eccezione della ZaJ nussi, che verrebbe ceduta alla multinazionale olandese Philips, che ne assumerebbe il controllo e, particolare non trascurabile, riceverebbe anche 1200 miliardi stanziati per il rllaiwio dell'elettronica ci< vile». «Un mercato di un milione e mezzo di tv-color l'anno — hanno aggiunto — ver-\ rebbe offerto alle multtnazio-' nali estere». . «Non vi sono ragioni di natura tecnica che giustifichino l'attuale orientamento del ministero dell'Industria» hanno concluso 1 «quadri» della In desit. Su questo sono d'accordo anche l'ex ministro del Bilancio Giorgio La Malfa e il suo successore allo stésso di castero. Guido Bodrato; que-. sti proprio ieri ha scritto a La Malfa che né la Indesit né la Elcit di Sant'Antonino di Su sa -possono essere trascurate sia per non disperdere tecnologìe disponibili, sia perché ho ben presente la grave situa¬ zione occupazionale del Paese, e del Piemonte in particolare». Sul caso Indesit è Intervenuto ieri anche il socialista on. La Ganga. «La posizione assunta dal ministro Pandolfi — ha affermato — sembra sovvertire l'impostazione ori-ginaria della legge numero 63 che era stata varata per salvaguardare le più valide realtà italiane del settore sia sotto l'aspetto tecnico-produttivo che commerciale».\ Per I'on. Fiandrotti, vicepresidente dèi gruppo socialista alla Camera «la decisione di escludere la Indesit dàlia Rei è doppiamente grave perché viola lo spirito della legge 63 e degli accordi tra forze politiche, sindacali e gruppi parlamentari cui avevo partecipato per il gruppo socialista. Come gruppo parlamentare prenderemo un'immediata iniziativa perché il provvedimento non venga preso o perché vengano assunte altre ini*stative per capovolgere la decisione che il ministro sembra intenzionato aprendere». v.rav.

Persone citate: Fiandrotti, Giorgio La Malfa, Guido Bodrato, La Ganga, La Malfa, Pandolfi, Rei

Luoghi citati: None, Piemonte, Sant'antonino, Torino