Così la nuova Indesit
Così lei nuova La società è appena uscita dall'amministrazione controllata Così lei nuova I creditori sono diventati soci - Quattro consociate estere partecipano all'aumento del capitale - Bilancio in pareggio - Joint-venture con una società Usa per costruire computer TORINO — La Indesit volta pagina: entrata in amministrazione controllata 11 24 novembre dell'80, ne è uscita il 31 gennaio profondamente trasformata. Ieri mattina, In una conferenza stampa all'Unione Industriale, il presidente e amministratore delegato Mario Nobili (subentrato nell'agosto dell'80, in piena crisi, al presidente-proprietario Armando Campioni) ha spiegato come sarà la nuova Indesit e quali strade intende battere per uscire definitivamente dalle difficoltà iniziate nell'estate dell'80. La proposta di concordato approvata prevede che i creditori privilegiati (per circa 11 miliardi) siano pagati integralmente; i creditori chirografari saranno invece pagati in contanti per il 40% mentre il restante 60%. circa 150 miliardi, sarà trasformato in azioni privilegiate del valore nominale di 10 mila lire con sovrapprezzo di 30 mila. I creditori, in prevalenza fornitori, diventano così azionisti; tra essi vi sono alcune grandi imprese, come la Magona, la Terni, l'Italsider. Questa inconsueta soluzione (accettata dai creditori a stragrande maggioranza) si inserisce in un'operazione di ingegneria finanziaria che comprende: 1) un aumento del capitale per 15 miliardi; 2) un ulteriore aumento del capitale per 18,2 miliardi rappresentato dal conferimento della totalità delle azioni di quattro società estere distributrici dei prodotti Indesit e cioè: Indesit Ldt, Gran Bretagna, valore di stima 13 miliardi di lire; D.A.T. France Spa. (3.5 miliardi); Impel Spa Belgio (700 milioni); Indesit Nederland, Olanda (1 miliardo); 3) un prestito dell'Isveimer di 40 miliardi, concesso proprio in coincidenza con l'approvazione del concordato. Ad operazioni ultimate il capitale ammonterà a 54,2 miliardi e arriverà a 81.2 con la conversione dei crediti in azioni. Il patrimonio netto ammonterà allora a 145-150 miliardi. Il comparto dell'elettronica (televisori) viene scorporato in due società, la Indesit Elettronica Civile e la Indesit Componenti Elettronici. L'anno scorso sono stati venduti circa 1 milione 300 mila elettrodomestici .bianchi», contro 2 milioni 200 mila prima della crisi: il fatturato è stato di circa 300 miliardi. Nobili ha detto che vi e stata una «sostanziale tenuta del tradizionale comparto degli elettrodomestici in Italia via soprattutto all'estero,, dove è andato il 607» della produzione, ma ha escluso die la Indesit possa tornare alla produzione ante 1980. Molti vecchi prodotti sono stati abbandonati mentre è stata lar.cian la «Serie 2000» a comando elettronico. La buona tenuta degli elettrodomestici ha consentito di chiudere in sostanziale pareggio il bilancio '82 pur dovendo conteggiare una perdita di circa 9 miliardi derivante dai televisori. La grossa novità viene dal campo dell'engineering e dall'esportazione di know-how verso i Paesi in via di sviluppo: sono stati conclusi due contratti per costruire stabilimenti di elettrodomestici in Pakistan e in Tunisia (da cui si conta di penetrare in tutto il Nord Africa); in Cina sarà impiantato uno stabilimento per la produzione di cinescopi ma. ha detto Nobili, «è solo l'inizio, perché da parte cinese estste una grande volontà di ampliare la collaborazione,,. Note amare per l'elettronica. La produzione di televisori è ferma dallo scoppio della crisi; i 1800 addetti sono in cassa integrazione; la progettata società tra Indesit. Zanussi e Europhon non e linora riuscita a decollare a causa dei ritardi nell'applicazione della legge del marzo '82 che ha destinato 240 miliardi al rilancio del settore.-Il ministro del Bilancio, Bodrato — ha detto Nobili — si è impegnato a portare al Cipi il progetto della società a tre entro il 15 febbraio; entro il 15 marzo il progetto potrebbe diventare realtà. Credo che questa società abbia la possibilità di diventare redditizia». Intanto è stato annunciato un importante accordo con la società americana «Gould Sei Computers», specializzata nella produzione di computer per uso scientifico. Sarà costruito uno stabilimento nei pressi di Napoli (607c Indesit. 40% Gould); l'investimento sarà di 17 miliardi circa, occuperà 150 persone, ingegneri e tecnici. Prima della crisi i dipendenti Indesit erano 11.500 tra stabilimenti dell'area torinese e di Teverola (Caserta); oggi sono 10.100; circa la metà è in cassa integrazione. Nobili ha lasciato capire che vi è un eccesso notevole di manodopera. «Non vi saranno licenziamenti — ha detto — ma una riduzione è inevitabile,,. Vittorio Ravizza Mario Nobili, presidente e amministratore deleguto Indesit
Persone citate: Bodrato, D.a.t. France Spa, Gould, Mario Nobili, Vittorio Ravizza Mario
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