Indesit: nuovi capitali portati da soci stranieri

Indesit: nuovi capitali portati da soci stranieri Bilancio in pareggio grazie alla Visentini-bis Indesit: nuovi capitali portati da soci stranieri TORINO — La Indesit, che aveva oltre 11 mila dipendenti al momento della crisi ne ha ora 6800 (ma con 11 47% in cassa Integrazione); questo vuol dire che quando sarà terminato 11 processo di ristrutturazione ne avrà di meno. Lo ha lasciato capire Mario Nobili, presidente e amministratore delegato, illustrando, ieri mattina, 11 bilancio della società. Uscita dall'ammlnlstrazlone controllata in dicembre, la Indesit con questo bilancio Intende chiudere una fase, quella dell'emergenza, per aprirne un'altra, quella della ricapitalizzazione e del recupero dell'efficienza. 1) Bilancio '83: gli elettrodomestici .bianchi» (prodotti e venduti un milione 300 mila pezzi, il 70% all'estero) hanno dato un utile di un miliardo 200 milioni; l'elettronica civile (tv-color) ha provocato una perdita di 10 miliardi; la produzione è cessata in marzo, salvo a riprendere sotto 11 marchio Seleco (Indesit-Zanussi-Rel) se l'operazione andrà in porto; vi sono stati poi oltre 14 miliardi di altri oneri, derivanti dalla volontà di aprire la nuova fase In una situazione di assoluta chiarezza (è stato chiesto il condono, è stato favorito l'esodo di 103 dirigenti su 148, ecc.). L' o i quillbrlo dei conti è stato ottenuto grazi»" aliai Viseritinlbls, che lia messo in evidenza' plusvalenze per 26 miliardi. 2) Ricapitalizzazione: l'ultimo aumento concluso In primavera ha pori ato il capitale a 74,5 miliardi (di cui 20 miliardi rappresentato da azioni privilegiate in mano a fornitori che nel momento della crisi hanno accettato di tramutare 1 loro crediti in titoli). La novità dell'ultimo aumento del capitale sta nel fatto che ad esso hanno partecipato per 12 miliardi imprenditori francesi e Inglesi; nel consiglio di amministrazione sono entrati Ieri Jacques Vuillleme, presidente della Banque Commerciale Prlvée in rappresentanza di un gruppo di soci francesi, e Sandro Baccanello, inglese di ascendenza veneziana, direttore di alcune aziende assicurative e del trasporti. Tra gli altri soci Inglesi anche un' azienda del settore, la Hamilton. A questo punto non esiste più una maggioranza precostituita ma l'azionariato è diviso in due parti: 24 miliardi appartenenti al vecchio azionariato, in pratica alla famiglia Campioni, e 30 divisi tra un numero piuttosto esteso di nuovi soci. 3) Recupero dell'efficienza: in Europa, nel campo de gli elettrodomestici «bianchi», vi è un'eccedenza di capacità produttiva del 15-20-%; l'Indeslt ha una potenzialità di 3 milioni di pezzi mentre 11 suo mercato attuale è di un milione 300 mila (e questo benché durante la crisi abbia tenuto le posizioni, migliorandole addirittura In Gran Bretagna). Non c'è da contare, fa capire Nobili, su un espansione di questo settore 4) Attività nuove: la Inde slt Engineering ha firmato già due contratti con la Cina per la fornitura di stabilimenti di elettrodomestici chiavi In mano», altri due sono probabili, forse sarà aperto un ufficio cinese; due contratti sono stati firmati con Tunisia e Jugoslavia. La Eurovideo (35% Rei, 11% Zanussl, 54% Indesit) ha cominciato a produrre vldeotcrml nall per Ibm, Olivetti e altre società e conta di dare utile già nell'85. Negli stabilimenti di Teverola (Caserta) va avanti la produzione di registratori di cassa, 18-20 mila previsti quest'anno, con un fatturato di circa 20 miliardi; proprio ieri è stato raggiunto un accordo con la Casio: al colosso giapponese saranno forniti registratori di cassa che la Casio venderà in Italia con il proprio marchio. Vittorio itavizza

Persone citate: Jacques Vuillleme, Mario Nobili, Olivetti, Rei, Sandro Baccanello

Luoghi citati: Caserta, Cina, Europa, Gran Bretagna, Italia, Jugoslavia, Teverola, Torino, Tunisia