Ai fornitori della Indesit non piace il commissario di Francesco Bullo
Ai fornitori della Indesit non piace il commissario Le aziende dell'indotto temono il blocco dei crediti Ai fornitori della Indesit non piace il commissario Oggi in prima convocazione l'assemblea, che potrebbe chiedere la legge Prodi TORINO — Oggi l'assemblea degli azionisti Indesit potrebbe chiedere il ricorso all'amminlstrazlone straordinaria prevista dalla legge Prodi. Una soluzione che non splace al sindacato ma che preoccupa fortemente le piccole e medie aziende dell'indotto. -Non comprendiamo — dice Oino Marchese, presidente del settore metalmeccanico Api di Torino — l'atteggiamento delle forze sindacali, interessate soltanto alla difesa delle sorti dei dipendenti Indesit, e non altrettanto preoccupate per l'incerta prospettiva delle altre migliaia di lavoratori del settore. La richiesta di commissariamento straordinario rappresenterebbe un nuovo duro contraccolpo per le industrie fornitrici, con il congelamento dei pagamenti rispetto ai crediti maturati-. E il presidente dell'Associazione plccolemedie industrie di Torino, Aurelio Cardella, insiste: 'Lincertezza che grava sul futuro Indesit e la sospensione dei pagamenti delle fatture di maggio hanno creato ulteriori preoccupazioni-. -Da una verifica fatta nei giorni scorsi — spiega Marchese — risulta che la maggior parte delle aziende attualmente interessate al "caso Indesit"sono le stesse die nel 1980 avevano dovuto affrontare quella difficile situazione. Con fiducia allevano ripreso ad operare ed ora si trovano nuovamente coinvolte in difficoltà che pensavano superate. Anche i recenti mutamenti nell'assetto azionarlo, se non saranno accompagnati da un rilancio della politica industriale del gruppo, rischiano di risollevare spettri e fantasmi: L'indotto Indesit nell'area torinese ha dimensioni considerevoli: 150 piccole aziende, 1500 dipendenti, un fatturato che l'Api stima intorno ai cinque miliardi il mese. Per tutti sul dopo-ferle si addensano nubi nere. • // quadro che si presenta — conclude Marchese — è contrassegnato da interrogativi di difficile soluzione che rischiano di causare nuove e negative ripercussioni. E il ricorso alla legge Prodi rappresenterebbe certo un duro colpo-. Francesco Bullo
Persone citate: Aurelio Cardella, Oino Marchese
Luoghi citati: Torino
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