La Indesit è di Merloni

La dinastìa di Fabriano La dinastìa di Fabriano lato. Merito anche delle indiscutibili doti di comunicazione del presidente, assai più sensibile di altri concorrenti al messaggio della pubblicità «Margherita? — ama raccontare — Era un prodotto che non vendeva finché non abbiamo studiata per primi,: una campagna non convenzionale in cui il nome della lavatrice non si legasse al prodotto ma a storie di donne. Da allora è stato un successo». Non c'è male per una dinastia marchigiana che vanta alle spalle non più di cinquantanni di attività Imprenditoriale. All'origine dell'avventura, dei Merloni, maturata sulle colline di Fabriano in una terra ove negli Anni Trenta non si parlava certo il linguaggio dell'industria, non ci sono gli elettrodomestici Aristide Merloni il capostipite, aveva avviato una piccola fabbrica di strumenti di misura e di bascule. Finita la guerra Merloni passa alla produzione di bombole per gas liquido. Dalle bombole da cucina agli elettrodomestici il passo è breve. Merloni capisce che l'Italia del boom si va riempiendo di un popolo di consumatori pronto ad assorbire i nuovi prodotti studiati più con un occhio al prezzo che alla qualità. La formula è semplice ma precisa: tante piccole aziende ben separate e distinte (11 famoso modello adriatico basato sulla formula del «piccolo 6 bello») orientate verso un solo prodotto e destinate a impiegare solo manodopera locale. Una filosofia che dovrà ora essere adattata alle esigenze di impianti nati con caratteristiche diverse. Ma Merloni ha già dimostrato di saper voltar pagina. u. b. La decisione del ministro dell'Industria, Battaglia La Indesit è di Merloni Nell'asta la Ariston ha battuto il gruppo De Longhi - Pagati oltre 55 miliardi - Garantite 1545 assunzioni TORINO — «Cade, a basso prezzo, una bandiera dell'Industria italiana. Ne pagheremo le conseguenze». Probabilmente, Vittorio Merloni ricorda ancora quella sua dichiarazione amara della fine dell'84. Poche ore prima era giunto l'annuncio ufficiale della cessione della Zanussi agli svedesi dell'EIectrolux, un affare contro cui Merloni si era battuto allo spasimo per evitare che un marchio di prestigio finisse fuori dal controllo italiano. L'acquisto delllndesit, in un certo senso, ripaga tre anni dopo l'ex presidente della Conf Industria da quella delusione. In questo arco di tempo la sua Ariston ha saputo colmare, in termini di dimensioni, buona parte di quel divario che sembrava penalizzare l'Industria italiana nei confronti del colosso scandinavo. Vittorio Merloni , 53 anni, dal 1970 alla guida del gruppo elettrodomestici, ha saputo rovesciare nel giro di poche stagioni la filosofia del «piccolo è bello». Alla fine del 1987 la Merloni Elettrodomestici ha raggiunto un giro d'affari di circa 600 miliardi. Più di un terzo delle vendite è diretto sui mercati intemazionali. L'Ariston ha sorpassato nella classifica gli altri produttori nazionali e si avvia a diventare il terzo grande d'Europa. Nonostante le prime avvisaglie della crisi dei mercati azionari l'azienda è approdata con sufficiente sicurezza al listino di Borsa riscuotendo pure un discreto successo tra gli investitori stranieri (la società è anche quotata sul mercato di Lisbona). L'Immagine dell'Ariston. in poco tempo, ha saputo imporsi ad un mercato sovraffol¬

Persone citate: Aristide Merloni, Merloni, Merloni Elettrodomestici, Vittorio Merloni

Luoghi citati: Europa, Fabriano, Italia, Lisbona, Torino