Sciopero alla Riv

Sciopero alla Riv Sciopero alla Riv Contro il ricorso alla cassa integrazione per 65 impiegati - Comau: la Fiora replica alla Uilm Per riequilibrare il rapporto impiegati-addetti alla produzione, la Riv-Skf ha deciso di mettere in cassa integrazione a zero ore 65 dei 600 dipendenti della sede in via Mazzini. Inutili le proteste del personale, che ieri si è riunito in assemblea dalle 9 alle 10,30, inscenando poi una dimostrazione di alcuni minuti davanti ai cancelli. Oggi, sciopero dalle 8 alle 10. 'Avevamo chiesto alla direzione — afferma Luigi Salinaio, delegato Fiom—di fare slittare di alcuni mesi la data di inizio della cassa, poiché parecchi lavoratori potrebbero comunque dimettersi con il ricorso al prepensionamento. Ci hanno risposto con un rifiuto». Alla Riv, i rapporti sono tesi anche per un altro motivo: il trasferimento degli uffici a Cascine Vica previsto per l'anno prossimo, in attesa dì smembrare gli uffici direzionali, 'Che verranno—conclude Salmaso — ripartiti tra i vari stabilimenti ai quali fanno capo». La decisione non dovrebbe, tuttavia, riguardare il centro meccanografico. Comau. La Fiom-Cgil replica alle accuse della Uilm ("Il blocco della trattativa per applicare l'integrativo aziendale, lo stesso adottato nel gruppo Fiat, è provocato dall'intransigenza dell'ideologia Fiom. Lo prova l'esito del referendum, da noi indetto tra i lavoratori che, a stragrande maggioranza, hanno sollecitato la chiusura della vertenza»). Precisa Antonio Bolognesi, numero due della Fiom piemontese: -La Uilm chiama erroneamente referendum una semplice raccolta di firme e sbaglia sul numero totale degli addetti». Ma, a parte ciò, il rifiuto a discutere è •provocato non dai conflitti interni al sindacalo, bensì dalla Fiat che, malgrado la nostra disponibilità, non accetta alcun incontro».