Silicosi nessuna accusa contestata ni pensionati

Silicosi, nessuna accusa contestata ai pensionati L'inchiesta sui medici per presunti certificati inesatti Silicosi, nessuna accusa contestata ai pensionati La direzione romana dell'Inail sta valutando il caso - «Malattia diffìcile da diagnosticare» AOSTA — Dalla direzione romana agli uffici di Aosta dell'Inali non sono ancora arrivate indicazioni sui provvedimenti che dovranno essere presi per .fare chiarezza sull'Incidenza delle malattie professionali in Valle e, in particolare, sulla silicosi al centro di una vicenda che vede coinvolti otto medici valdostani Indiziati di falso e truffa nel confronti dell'Istituto nazionale per le assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro (Inali). Molte telefonate giunte al giornale dopo la diffusione delle notizie relative all'indagine giudiziaria disposta dalla magistratura aostana pongono lo stesso interrogativo: 'Percepisco la pensione di invalidità per silicosi, adesso che còsa mi accadrà?». Qualcuno azzarda ipotesi: "Saremo sottoposti a visite di controllo e ci verrà abbassata la percentuale di invalidità?». Altri temono 11 peggio: «Se vinati riterrà di averci versato erroneamente la pensione o parte di essa ne pretenderà la restituzione?». Le risposte potranno venire soltanto c'dl'lstituto, quello che è certo, invece, è che i beneficiari delle pensioni di invalidità, ai quali l'indennità è stata corrisposta dall'Istituto assistenziale in base a certificazioni mediche, non saranno costretti a restituire alcuna somma, anche se questa risultasse indebitamente percepita. Al malato, o presunto tale, infatti, «non può essere contestato alcun reato dal momento in cui il medico del patronato, prima, e quello dell'Inail, dopo, gli hanno accertato l'esistenza della silicosi e riconosciuto quindi il diritto alla pensione di invalidità», spiega 11 giudice istruttore Gianni Franciolini. Prosegue 11 magistrato: "Diverso sarebbe il caso in cui venisse provaia la malafede del beneficiario della pensione e una sua responsabilità nella truffa ai danni dell'Inail». La conseguenza dell'inda. gine giudiziaria, auspicata da molti e temuta da altri, sarà invece una maggiore severità e scrupolosità nelle valutazioni compiute dai medici, sia dei patronati sia dell'Inail, per il riconoscimento delle invalidità. «Lo silicosi è una malattia difficile da diagnosticare con certezza. E' accaduto che persone morte per complicanze dovute a questa malattia non si siano viste riconoscere dall'lnail l'invalidità professionale e che altre, ritenute in vita gravemente affette da silicosi, siano invece risultate, dall'esame autoptico, sofferenti di disturbi respiratori dovuti ad altre cause» concordano medici e rappresentanti del patronati che curano gli interessi dei pensionati. C'è anche chi, tra i beneficiari dell'indennità per silicosi, per niente preoccupato delle conseguenze dell'inchiesta giudiziaria, non ha rinunciato a chiedere, proprio in questi giorni, la revisione del suo stato di malattia finalizzata all'ottenimento di un maggior punteggio di invalidità. "Tutto questo scandalo finirà per essere una bolla di sapone perché nessuno potrà dimostrare la malafede dei medici inquisiti» è il parere di un anonimo interlocutore che ha telefonato in redazione. Soltanto a processo istruttorio concluso e dopo 11 presumibile rinvio a giudizio (il dibattimento penale dovrebbe svolgersi entro l'anno) sarà possibile sapere quali siano gli elementi in mano al giudice a sostegno di un'accusa pesante come quella di falso e truffa. Beatrice Mosca