In pericolo alla Indesit oltre 3800 posti di lavoro

In pericolo alla Indesit oltre 3800 posti di lavoro Il 9 agosto scade la «cig» e non ci sono alternative In pericolo alla Indesit oltre 3800 posti di lavoro ROMA. Sindacati preoccupati per la sorte dei 3800 lavoratori della Indesit, sparsi tra gli stabilimenti del Nord e del Sud, quello di None (nel Pinerolese) e quello di Aversa, nel Casertano. La cassa integrazione scade il 9 agosto e non ci sono al momento attuale soluzioni alternative per evitare il loro licenziamento. Per questo Fiom, Firn e Uilm hanno sollecitato un incontro con i ministri del Lavoro e dell'Industria per trovare una risposta alla drammatica situazione e anche la proroga di altri sei mesi di cassa integrazione. I sindacati affronteranno venerdì prossimo, in un'assemblea aperta nella fabbrica di Aversa, i problemi occupazionali dei lavoratori Indesit, che scontano una crisi aziendale che si trascina ormai dagli Anni Ottanta tra continui rinnovi di cassa integrazione e di progetti sempre rinviati e mai realizzati (a parte, 1'«assorbimento» di duemila addetti da parte del gruppo Merloni). Circa la metà dei dipendenti Indesit, generalmente con una scarsa specializzazione, è formata da donne e in maggioranza con un'età molto lontana dalla pensione (nello stabilimento di Aversa 970 hanno tra i 31 e 45 anni). «Vogliamo definire dei progetti di reindustrializzazione da gestire a livello locale ed usare tutti gli strumenti possibili per evitare i licenziamenti», precisa Sandra Mecozzi, della segreteria nazionale della Fiom. Per i dipendenti dello stabilimento di None era stata richiesta la possibilità di agganciare lo strumento della mobilità all'età pensionabile, attraverso il riconoscimento dell'alto tasso di disoccupazione del Pinerolese. Una soluzione questa solo per trecento persone. Per gli altri dipendenti il futuro sarebbe drammatico. [st. e]

Persone citate: Sandra Mecozzi

Luoghi citati: Aversa, None, Roma